martedì 2 ottobre 2018

L'energia va dove va il pensiero



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Care amiche ed amici,
l'energia va dove va il pensiero.
Se i nostri genitori, o chi per essi, ci avessero detto che esiste questa regola e che funziona in ogni momento della nostra vita, forse avremmo imparato da tempo ad utilizzare il nostro pensiero nel migliore dei modi e di conseguenza anche la nostra energia.
Ebbene, è proprio così: il nostro pensiero dirige la nostra energia e a seconda di dove posizioniamo il nostro pensiero, un flusso di energia si dirige automaticamente là.
Quando più di 20 anni fa, la mia carissima insegnante di Yoga mi disse questa frase (un concetto che nella disciplina dello Yoga è presente da circa 5000 anni), impiegai qualche anno prima di digerirla.

Questo principio è una vera rivoluzione, e se lo applicassimo coscientemente in modo positivo, la nostra vita cambierebbe a dismisura.

Come collocare questo principio nel contesto in cui viviamo? Direi che risulta praticamente incomprensibile, se si è convinti che il nostro pensiero è generalmente automatico, cioè soggetto agli eventi esterni e quindi canalizzato da essi.
Ebbene, spero di non sconvolgervi per la seconda volta con questo scritto, dicendovi che il nostro pensiero, cioè il processo dei nostri pensieri è pilotabile da noi stessi, cioè lo si può dirigere dove noi desideriamo, e quindi non è necessariamente indirizzato e incanalato da ciò che avviene fuori di noi in modo automatico.

Se impariamo ad usare il nostro pensiero coscientemente, cioè senza farci influenzare troppo dagli eventi esterni, possiamo dare una direzione ai nostri pensieri, e per inciso, possiamo portarli là dove noi più desideriamo. Se li portiamo là dove noi più desideriamo, daremo energia a quei pensieri che ci fanno vivere buone emozioni, ed è molto probabile che in questo modo genereremo una realtà positiva per noi e per chi ci sta vicino.

Infatti, la Fisica Quantistica ci dice che la Realtà è generata da informazione + energia. Senza questi due elementi niente si realizza. Nella nostra realtà quotidiana, l'informazione è rappresentata dai pensieri e l'energia è rappresentata dalle emozioni. Ecco quindi come semplicemente creiamo la nostra realtà individuale. Se molte persone pensano nello stesso modo, si crea anche una realtà sociale, un ambiente, in cui si materializzano determinate condizioni di vita.

Tutto questo già avviene nel nostro vivere quotidiano, ma creiamo la realtà senza sapere che lo facciamo, senza sapere "come" lo facciamo e senza la consapevolezza che è il dirigere il nostro pensiero/emozione che materializza la nostra vita.  Bingo!
Quindi cosa succede veramente??? Che creiamo una realtà pilotata da qualcun altro, che dirige il nostro pensiero in certe direzioni e quindi ci fa materializzare un qualcosa che noi ci convinciamo vada bene così o magari non vorremmo ma che ci sembra inevitabile, e andiamo avanti così per tutta la vita o quasi....
Il panorama generale della nostra società occidentale è a dir poco devastante. Perché??? Il nostro pensiero è orientato costantemente al negativo. I mezzi di comunicazione diffondono in continuazione solo notizie di disgrazie, di incidenti, di omicidi, suicidi e tutto quanto è più nero possibile. Noi ci siamo "abituati" a questo stato di cose senza più obiettare, ecc. ecc. Qualcuno obietta che ciò che i media propongono sono lo specchio esatto della realtà. Per fortuna la nostra realtà è fatta anche da fatti e avvenimenti positivi, che puntualmente non vengono menzionati, vengono tralasciati regolarmente, non vengono per niente nominati, dando l'impressione che non esistano proprio.

Seguendo il principio universale che è presente nel titolo, che cosa può accadere nella nostra vita se continuiamo a seguire questo stato di cose? Ovviamente, se orientiamo il pensiero solo al negativo, la nostra realtà individuale e sociale non può che essere negativa.

Una delle cose che vedo fare continuamente alle persone è quello di osservare negli altri tutti gli aspetti negativi che hanno, per poi farne motivo di critiche e giudizi, contornati da emozioni negative.
Questo atteggiamento, danneggia in primis chi lo fa, chi lo produce, per poi creare negatività anche in chi lo riceve. In questo modo si crea una spirale di azione/reazione negativa che può andare avanti all'infinito. Se passi molte ore al giorno rimuginando con emozione negativa su un pensiero conflittuale o su uno sgarbo subito, continui a dare la tua energia e continuo nutrimento a queste negatività, portando via molta energia a te stesso, che potresti invece impiegare per cose migliori.

Per poter stare meglio noi, e quindi diffondere un'onda positiva anche per gli altri, è necessario compiere un piccolo sforzo per uscire da questa spirale di pensieri negativi ad oltranza. Dobbiamo metterci impegno, almeno all'inizio, per stoppare questo modo di pensare. Quindi, ora dipende da noi invertire la rotta, esercitandoci a rimanere almeno neutrali (fuori da giudizi, critiche, emozioni negative continue) per poi cominciare a vedere negli altri anche tutti gli aspetti positivi che hanno e ne hanno di sicuro, come tutti.

Fin qui, abbiamo parlato di come usiamo la nostra mente e del fatto che dipende da noi, dall'uso che ne facciamo, se abbiamo riscontri e/o realtà positive o negative.
Ora parliamo di aspetti che sono più profondi, di pensieri che sembrano non dipendere dal nostro uso cosciente della mente, di situazioni che sembrano andare per conto proprio.

Esistono dentro di noi, pensieri che si sono cristallizzati, pensieri antichi che sono diventati convinzioni profonde e quindi si sono strutturati in autentici programmi, che spesso ci pilotano a nostra insaputa o quasi.
Sono quelle informazioni che abbiamo mutuato da situazioni traumatiche o ricorrenti e che hanno finito per diventare comportamenti condizionati. A volte ci rendiamo conto di ciò che avviene dentro di noi, a volte proprio no; nonostante tutto, non riusciamo a generare comportamenti o obiettivi diversi. Sto parlando di quei pensieri/programmi che sottostanno ai traumi che abbiamo vissuto nel passato, ai conflitti interiori o esteriori, alle emozioni disturbanti, alle convinzioni limitanti ed ai modelli di comportamento acquisiti in famiglia, fuori dalla famiglia o deliberatamente messi in atto.

In tutti questi casi, nelle nostre parti profonde si stabilizzano determinate forme di pensieri, che diventano per lo più non coscienti, memorie che diventano pilotanti verso i nostri comportamenti.
In tutti questi casi, dove i pensieri generanti comportamenti non voluti continuano a manifestarsi, interviene perfettamente bene l'Integrazione Energetica, questa modalità che va a sciogliere tutti quei nodi che continuano a farci male, ad impedirci di realizzare i nostri obiettivi e desideri, a produrre una vita insoddisfacente.

Per vedere nello specifico, dove si può applicare con ottimi risultati l'Integrazione Energetica, leggi questa pagina:
https://corsi-e-attivita.webnode.it/news/che-cose-lintegrazione-energetica1/
(e in modo particolare la seconda parte, intitolata: Campi di Applicazione dell'Integrazione Energetica).

Per poter andare avanti bene, per poter vivere una vita soddisfacente, serve un'ecologia del pensiero, un'ecologia mentale che ristabilisca gli equilibri dentro di noi, imparando ad usare quello strumento prezioso che il buon Dio ci ha donato e tutto deve partire da noi stessi, prendendoci la briga di agire da subito sui nostri pensieri, in modo da poter riprendere le redini della nostra vita e dirigerla in una direzione di serenità, di pace e di felicità.

Alla prossima.  Un abbraccio



altre newsletters correlate:

http://integrazione-energetica.blogspot.com/2007/02/le-cinque-bestie-nere-i-traumi.html

http://integrazione-energetica.blogspot.com/2007/02/i-conflitti-interiori-ed-esteriori.html

http://integrazione-energetica.blogspot.com/2007/03/le-convinzioni-limitanti.html

http://integrazione-energetica.blogspot.com/2007/04/i-modelli-di-comportamento.html

http://integrazione-energetica.blogspot.com/2007/04/le-emozioni-negative.html




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