sabato 29 marzo 2008

I Pregiudizi

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "decidere di migliorarsi" - n. 22 -
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Carissima/o,
come avrai notato, stavolta la newsletter è uscita un po’
in ritardo per via delle feste pasquali.
In questo periodo, mi sono preso un po’ di pausa anch’io, non per fare vacanza, ma per partecipare ad un seminario di approfondimento, che riguardava le tematiche a me care: la mente ed i suoi dintorni.

Comunque, procediamo prendendo in esame un altro
grande limite nel realizzare i nostri obiettivi: il pregiudizio. Spieghiamo meglio di cosa si tratta. Pregiudizio può essere “giudicare” ancora prima che una situazione venga vissuta oppure giudicare una situazione a partire da una esperienza precedente. Esso fa capo ad una funzione della nostra mente che serve a far bagaglio di ciò che è successo nel nostro passato. Attraverso un’esperienza che abbiamo già fatto, immagazziniamo nella nostra memoria una qualche idea relativa a quella esperienza.

Ora, la nostra vita consiste non solo nel fare sempre nuove esperienze, ma anche nel fare le stesse esperienze con occhi nuovi, con modalità diverse, con atteggiamenti inediti. Il pregiudizio va contro tutto questo: crea staticità, apatia, appiattimento ecc. E’ un po’ come guardare la realtà con un paio di occhiali sempre dello stesso colore, che guardacaso, molto spesso è il grigio.

Dove sta il vero problema? Il problema consiste nel fatto che la persona che ha pregiudizi non si accorge di averne e ritiene di avere una semplice idea della situazione. Di solito si sa già com’è o come va a finire e per questo non si è più disposti a fare esperienza.

Nel campo dei pregiudizi ci sono anche i luoghi comuni, le superstizioni, la morale, le discriminazioni e tutte quelle idee che ci facciamo su oggetti, persone, abitudini, comportamenti ecc. Per dirla in altri termini il pregiudizio è l’esatto opposto della creatività. Dove il pregiudizio chiude, ferma, limita, imprigiona, costringe, la creatività espande, accresce, rinnova, sviluppa e ricrea.

Se vi trovate a dire: “lo so già come va a finire”, “sono troppo vecchia per trovare un lavoro”, “è inutile provare” “non migliorerò mai” o frasi di questo tipo, ovviamente limitanti, state mettendo all’opera un bel pregiudizio, e questo, fedele alla linea, esaudirà la vostra richiesta! ! !

L’Integrazione Energetica è davvero ottima nello scardinare questo genere di problemi, lavorando come sempre sulla radice della questione (anche se sconosciuta). A volte, di fronte a pensieri di questo tipo che diventano poi convinzioni profonde, ci si impiega un po’ più di tempo del solito, ma i successi sono in verità frequentissimi.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it


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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Fausto è una persona mite, di buon animo ed un giorno mi consultò perché era un periodo che si sentiva strano, stanco, stressato ed inoltre aveva degli sbalzi di pressione sanguigna, che spesso gli causavano dei violenti mal di testa ed incapacità di concentrarsi e svolgere il proprio lavoro.

Era indeciso se chiedermi di fare qualche seduta di Massaggio Ayurvedico o qualcos’altro in quanto non riusciva a capire bene i termini della sua condizione attuale. Come sempre, cominciai a chiedergli un po’ di informazioni generali su di lui e sulla sua vita. Emerse quasi subito che, il suo campo di battaglia era in ambito lavorativo.

Mi raccontò che aveva un principale un po’ burbero con il quale non andava per niente d’accordo ed ogni giorno c’era un motivo per qualche scontro. In particolare Fausto si lamentava in quanto il suo capo aveva l’abitudine di caricarlo di lavoro. Così, lui andava in panico e tornava tramortito dalla sua giornata lavorativa.

Lavorammo con l’Integrazione Energetica, su tutti i risvolti emotivi coinvolti nella sua situazione lavorativa. Ci passai un bel po’ di tempo, in quanto gli aspetti erano molti. Purtroppo i risultati non furono granché ed allora dovetti indagare ulteriormente con domande sempre più specifiche e profonde.

Ad un certo punto gli chiesi: “Cosa pensi della tua situazione lavorativa?”. Mi rispose: “Bisogna rassegnarsi, io ho bisogno di lavorare e lui è il padrone”. Poi si commosse e tra le lacrime mi disse: “Ma cosa vuole che faccia, oltre a tutto quello che faccio già?” A quel punto mi parve di aver capito tutto: Fausto era in preda ad una convinzione limitante che minava i suoi rapporti col principale.

Lavorai speditamente proprio su questo “suo” aspetto, sul suo modo di comportarsi da sottomesso, sulla sua incapacità di agire anziché di “reagire”. Fu la carta vincente. Pian piano emersero tutti quei suoi modi di pensare e di cedere alle pressioni esterne senza interagire alla pari, senza argomentare le sue ragioni in modo proficuo.

Durante le sedute di Integrazione Energetica, Fausto dissolse tutti quegli atteggiamenti sottomessi e perdenti che si portava dietro da anni. Via via sentì aumentare l’energia e la sicurezza dentro di sé, al punto che un giorno chiese un colloquio col suo principale e trovò la forza di spiegargli tutti i motivi dei suoi malesseri lì dentro.

Il datore di lavoro rimase un po’ sbigottito in quanto non aveva mai capito che Fausto si trovasse male sul posto di lavoro e pensava che i loro diverbi fossero ordinaria routine quotidiana. Siccome teneva a Fausto, si dimostrò disponibile a modificare alcune cose nell’organizzazione del lavoro ed anche alcuni suoi comportamenti. La tranquillità ritornò sovrana e lui cominciò a stare decisamente meglio in salute.

Questo è l’ennesimo esempio di come, a volte ci si focalizzi sulle colpe altrui senza considerare che alla fine siamo noi stessi a generare un certo problema.
I nostri comportamenti e le nostre azioni seguono pari pari ciò che è registrato nei nostri pensieri ed emozioni. Se questi sono disturbati, le nostre relazioni ne risentono e saranno disturbate a loro volta.

giovedì 20 marzo 2008

Buona Pasqua



I gradini della scala che porta al cielo
sono fatti da tanti piccoli gesti d’amore
verso noi stessi e soprattutto
verso gli altri, vicini o lontani
che siano.



Andrea

domenica 2 marzo 2008

Il dubbio come limite

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "allargare la propria zona di confort" - n. 21 -
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Carissima/o,
simpatica la foto qui sopra, vero? Ecco, pensa che cosa
si riesce a fare quando abbiamo dentro di noi la perfetta sincronia di tutte le nostre parti e di tutti i nostri elementi energetici!

Quando i pensieri, le emozioni ed il corpo sono in sintonia, si superano tutti gli ostacoli. Quando l'intenzione, la concentrazione, e la fiducia fluiscono attraverso di noi possiamo realizzare cose inimmaginabili. Ma, senza andare troppo in là, sarebbe sufficiente per noi realizzare le cose immaginabili, quelle aspirazioni verso cui tendiamo, che di solito non sono poi così stratosferiche ma sicuramente molto più reali.

Un altro grande limite al realizzare i nostri obiettivi è il dubbio. Chi non ha dubbi? Nessuno, credo. Il dubbio in sè è un elemento normale del nostro vivere, è quell'aspetto che si manifesta quando abbiamo la possibilità di scelta tra due o più soluzioni o strade da percorrere.

In sè, il dubbio è anche un aspetto mentale positivo, in quanto ci stimola a considerare più aspetti di una questione o a vederla da più punti di vista, e proprio per questo può essere creativo.
Ma che dire della condizione in cui si permane e si persiste in una condizione di dubbio? E' una situazione logorante, che congestiona la nostra energia e riesce a trasformare un semplice dubbio in un conflitto interiore. In questo caso, viene impedito alla nostra energia di fluire, di scorrere, e prima o poi ciò genererà diversi problemi (mentali, emozionali e fisici).

E' molto meglio prendere una decisione sbagliata piuttosto che rimanere "imballati" in un dubbio. Nel primo caso, la mia energia fluisce, e da quella esperienza che si dimostrerà sbagliata, potrò trarre tutti quegli elementi ed insegnamenti che mi aiuteranno in seguito ad operare una scelta migliore.
Nel secondo caso la mia energia si blocca, si avvita su se stessa, e come in una strada senza uscita non arriverò a nessuna conclusione, anzi, questa condizione mi farà solo del male.

Molte volte in questa newsletter ho riferito di quanto l'Integrazione Energetica sia risolutiva in caso di conflitti interiori e quindi anche di condizioni permanenti di dubbio. Insicurezze, ansie, paure, panico, sensi di colpa, sono solo altri nomi per classificare gli stati di dubbio cronico e di conflitto interiore. Riportando equilibrio nel nostro essere ogni congestione energetica viene liberata e noi diventiamo più abili nell'operare le nostre scelte.

Un abbraccio

Andrea
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*****Storie Vere
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In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Ottavio è un imprenditore nel settore della meccanica e da alcuni anni ha creato un'aziendina propria partendo dal nulla. La ditta va bene ed il lavoro non manca ma Ottavio è andato nel panico nel momento in cui, da un'esame clinico recente, è risultato che il suo fegato ha un principio di cirrosi. La cosa risulta alquanto misteriosase si considera che lui non beve vino né superalcolici, non fuma e non è dedito ad altri generi di alimenti intossicanti.

Avemmo un lungo colloquio all'inizio del nostro primo incontro. Il mio intento era quello di capire da dove potesse venire questo strano sintomo, visto che non c'erano apparentemente degli elementi validi da sostenere una congrua motivazione. La situazionesi sbloccò nel momento in cui gli feci delle domande specifiche proprio riguardo all'ambiente di lavoro.

Ad un certo punto, notai che la sua fronte si stava imperlando di sudore mentre stava parlando del suo rapporto con un paio di suoi dipendenti. Approfondii la questione mentre Ottavio si allentò la cravatta e si slacciò il primo bottone della camicia. Qualcosa stava avvenendo dentro di lui ma le sue parole erano tranquille e misurate, mentre parlava della difficoltà di gestire questi due operai, che sembravano fregarsene di ogni suo ordine di lavoro o rimprovero.

Gli dissi di chiudere gli occhi e di ascoltare ciò che stava avvenendo dentro di lui. Chiuse gli occhi e portò anche la mano al volto, mentre vedevo delle strane contrazioni al collo. "Che succede, Ottavio?" chiesi. "Quei due mi manderanno al manicomio" mi rispose.

Di domanda in domanda, emerse che si sentiva "incazzato nero" coi due operaie che se avesse potuto li avrebbe ammazzati. "Perchè semplicemente non li punisci o non li licenzi?" gli chiesi. "Non potrei mai. Mi sentirei troppo in colpa a licenziare due padri di famiglia" replicò. Il conflitto si era creato dentro di lui: se li licenzio, mi sento in colpa; se li tengo continueranno a farmi "incazzare". Che fare? L'impotenza si era impadronita di lui.

Lavorammo pienamente per altre due sedute su tutti gli aspetti di questo conflitto ed erano tanti. Alla fine Ottavio realizzò che si stava letteralmente "mangiando il fegato dalla rabbia" per non riuscire a risolvere quella situazione, ma ora aveva compreso i temini della questione. Il suo conflitto interno faceva si che alle sue minacce verbali non facessero seguito anche gli opportuni provvedimenti o azioni idonee a sistemare quella questione.

Con l'Integrazione Energetica la sua rabbia (o meglio "ira") si dissolse, il conflitto sparì ed Ottavio si sentì lucido nel prendere le decisioni più idonee a ristabilire l'ordine. Per la cronaca, non ci fu bisogno di licenziare gli operai, ma una serie di giusti provvedimenti riportarono l'armonia all'interno della ditta, cosa che non sarebbe mai successa se Ottavio non si fosse liberato dal suo conflitto ed avesse ritrovato la propria armonia interiore.
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**Ti auguro di liberarti da ogni indecisione per procedere nel migliore dei modi**
 

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