martedì 18 dicembre 2007

Auguri di Buon Natale e Buon Anno 2008


Quest’anno, sull’albero
di Natale, troverai una
stella luminosa.
Seguila, ti porterà
dritta al tuo cuore.

Buon Natale e
Felicissimo 2008

Andrea


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PS: la newsletter di Integrazione Energetica
va in vacanza. Ci risentiamo dopo l'Epifania

Un abbraccio. Andrea
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giovedì 13 dicembre 2007

Desideri

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per " superare i propri orizzonti" - n.18 -
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Carissima/o,
quali sono i tuoi desideri? O meglio, sei riuscita/o a realizzare i tuoi desideri? Certo, ci sono desideri e desideri, cioè, non tutti i desideri sono uguali. Ci sono desideri piccoli, alla portata di tutti o quasi e ci sono desideri grandi, che potremmo anche definire aspirazioni o addirittura vocazioni.

Sei daccordo nel dire che i desideri sono il sale della vita? I desideri sono una delle cose che muovono la nostra energia. Per realizzare un desiderio, spesso ci si da da fare, ci si muove, si va nella direzione più adatta per cercare la spontanea realizzazione di ciò a cui si aspira e, per dirlo in modo più semplice, si mette in moto la propria energia, sia attraverso pensieri, che emozioni ed anche azioni.

Già, e cosa succede se un desiderio non viene realizzato? Se il desiderio è piccolo, cioè è una cosa banale, ci si può anche rinunciare senza particolari problemi oppure si accetta di buon grado di posticiparne la realizzazione in un tempo in cui le situazioni saranno più propizie.

Se un desiderio è più grande ed ha più le caratteristiche di una propria tendenza, propensione, attitudine, o passione e non viene realizzato, che cosa succede? Succede un bel pasticcio, perchè l'energia che è tesa verso la realizzazione non riesce ad esprimersi all'esterno ed allora rimane al nostro interno congestionandosi e creandoci tutta una serie di problemi, che possono andare oltre lo stato d'animo di disagio e diventare nel tempo un disturbo fisico o anche una malattia.

Tutta la medicina psicosomatica, da cinquant'anni a questa parte, ribadisce il concetto che gli stati emozionali inespressi possono diventare sintomi fisici. E' il caso di quei disturbi che nonostante le ripetute terapie (chimiche, erboristiche o altro) finiscono per non guarire mai o semplicemente allentano la loro morsa per un pò di tempo e poi ritornano. Se le radici non sono solo organiche ma anche emozionali, la guarigione avviene nel momento in cui si trasformano
le emozioni negative che le sostengono.

Per ritornare ai nostri desideri o aspirazioni, succede a volte che dentro di noi ci siano due atteggiamenti contrapposti: una parte di noi che vorrebbe tanto realizzarli ed un altra che non vuole o crea continui impedimenti. Classico è il caso di chi continua a darsi da fare per realizzare un proprio desiderio e nonostante gli sforzi non riesca a raggiungere il risultato desiderato.

In queste situazioni è di sicuro aiuto l'Integrazione Energetica, in quanto va a individuare le parti coinvolte nel processo ed a trasformare i conflitti che si sono creati al proprio interno. Lavorando direttamente sul sistema energetico, quello che tiene in piedi i pensieri e le emozioni collegate, si va a riportare equilibrio
tra le varie parti e la persona diventa quindi libera di operare le scelte più opportune per lei.

A volte è successo che lavorando su un desiderio, la persona si sia resa conto che quel desiderio stava in piedi solo perchè generava un'illusione. Faccio un'esempio. Una signora era solita spendere un bel pò di soldi ogni settimana per acquistare abiti lussuosi. Pensava, con questo comportamento, di risultare maggiormente al centro dell'attenzione della gente e poter quindi essere più amata e rispettata. Dopo il trattamento di Integrazione Energetica, capì
che si può essere ben voluti ed amati, non tanto per gli abiti che si indossano ma per altri motivi. Ad esempio, si è più amati per quanto più amore si dà agli altri. Una bella conclusione, non credi?

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accaduto che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Vittoria venne da me su consiglio di un'amica e soffriva da anni di depressione. Era da sempre in cura farmacologica e spesso era ricorsa a quei gruppi di sotegno per persone che soffrono di questo problema.

Le chiesi subito quando era cominciata ad apparire questa "depressione" e lei disse che non si ricordava bene in quanto era da almeno trent'anni che ne soffriva. Le dissi di provare a ricordare in che periodo era iniziato il tutto. Con molta fatica si concentrò un pò e fatti gli opportuni collegamnenti mi disse che la depressione era cominciata ad arrivare sette/otto mesi dopo la nascita del suo primo figlio.

Le chiesi che cosa aveva rappresentato per lei il primo figlio. Mi disse che per lei diventare mamma era stato una specie di shock in quanto, da un giorno all'altro, si era trovata tra le braccia questa creatura, e lei non sapeva da che parte iniziare a trattare con un neonato, visto che non parlava e spesso piangeva in modo apparentemente immotivato. I suoi genitori abitavano lontano e la suocera era sempre impegnata nelle sue attività, per cui non c'era nessuno a darle una mano in questa situazione.

Quando si era sposata, era andata ad abitare nella città del marito ed aveva iniziato a svolgere un'attività nella piccola azienda della famiglia di lui. Il lavoro le piaceva molto e man mano aveva cominciato a ricoprire dei ruoli sempre più importanti nell'azienda. Stava facendo carriera e ciò la entusiasmava davvero molto.

Poi, la coppia decise di fare un figlio e nell'arco di nove mesi la vita di Vittoria cambiò radicalmente. Dal lavoro entusiasmante passò alla solitudine della sua casa con questa nuova creatura che le creava ansie ed apprensioni da gestire da sola. Il marito passava tutta la giornata in azienda e non vedeva altro che il lavoro; non le era di nessun aiuto.

Il peggio arrivò quando, dopo un bel pò di mesi, Vittoria espresse al marito la volontà di ritornare al lavoro, almeno qualche ora al giorno. Si sentì rispondere da lui e dal resto della sua famiglia che era meglio restasse a casa a curare il figlio e che comunque, in sua assenza, avevano assunto un'altra persona per ricoprire il suo ruolo.

Fu dopo poco tempo che Vittoria cominciò a manifestare i sintomi del suo disturbo. Avevamo finalmente individuato le cause della sua depressione. Il rifiuto del marito, il sentirsi messa da parte, il divieto di fare un'attività che le piaceva, avevano creato una miscela esplosiva che l'avevano portata a manifestare il suo disturbo sempre più intensamente e per tutti questi anni.

Servirono alcune sedute per riequilibrare un pò tutta la situazione, perchè ovviamente si erano creati conflitti, sensi di colpa, emozioni negative a non finire. Alla fine Vittoria recuperò il suo equilibrio e riuscì ad affrontare la propria vita in modi nuovi. La sua energia interiore si era rimessa in moto, non più congestionata da tutto quanto si era scatenato dentro di lei a seguito di quegli avvenimenti. In seguito al suo ritrovato benessere, aveva scelto di fare un pò di volontariato e ciò la faceva sentire di nuovo viva ed utile, finalmente.













***** Ti auguro di raggiungere quella libertà interiore che ti permette di operare le scelte migliori per te *****

sabato 24 novembre 2007

La Tecnica

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "riappropriarsi della propria libertà personale" - n.17 -
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Carissimo/a,
oggi vorrei dare maggiori chiarimenti rispetto a ciò che concerne la tecnica dell'Integrazione Energetica. Questo perchè vorrei rispondere ad una nuova iscritta alla newsletter, che leggendo il numero precedente mi ha fatto presente che è poco comprensibile come si arriva al risultato finale, cioè come e con quale tecnica si riesce a ristrutturare il problema che la persona presenta.

A questo proposito, inviterei la nuova lettrice e chi condivide la stessa idea a rileggersi le prime newsletters, in cui ho parlato delle origini, dei precursori e delle varie tecniche che vanno nella stesse direzioni.

Per chiarire ulteriormente la questione, preciso che l'Integrazione Energetica è un assemblamento di tecniche che io ho operato per arrivare più in fretta e con maggior precisione al risultato finale. Con l'Integrazione Energetica, io seguo gli stessi principi che ho trovato nell'Ayurveda e nel Massaggio Ayurvedico. In queste discipline, infatti, si imparano parecchie tecniche, affinchè si possa scegliere al momento opportuno la o le tecniche più idonee per quella persona in quella specifica situazione, per arrivare più rapidamente al risultato.
L'obiettivo è "la persona" e non la tecnica in sè.

Questo concetto che io ritengo inportantissimo, anzi fondamentale, l'ho applicato agli ambiti psicosomatici, se così li possiamo chiamare, cioè quegli aspetti in cui il disturbo è più di carattere emozionale e mentale, senza però arrivare in quei campi in cui è richiesto un intervento di tipo medico o clinico.

Molte volte sono venute da me persone che presentavano sintomi di carattere fisico, ma le cui radici affondavano negli aspetti emozionali e/o mentali. In quei casi è lungo, difficile e faticoso il lavoro di riequilibrio con il solo Massaggio Ayurvedico. Quindi sono andato alla ricerca di tecniche che potessero influenzare positivamente il riequilibrio energetico e di conseguenza la risoluzione del sintomo o problema, senza entrare in ambiti di competenza medica o accademica.

Ho trovato diverse tecniche che soddisfano i requisiti della mia ricerca. Principalmete sono tecniche che lavorano sui punti energetici del corpo, punti speciali in cui vi è una quantità di energia concentrata in poco spazio. Stimolando questi punti si riescono ad avere risultati sorprendenti di sblocco,
di ristrutturazione, di riequilibrio tali da portare ad un nuovo assetto dei vari ambiti della persona (fisico, emotivo e mentale).

In questo lavoro, io mi limito a stimolare i punti, ma non determino ciò che dovrà accadere, nè sono io che dice alla persona ciò che dovrà fare o dire o come comportarsi.
E' l'energia stessa della persona che ristrutturandosi conduce spontaneamente ai cambiamenti più idonei per la persona. Tutti gli esempi che ho citato nella sessione "Storie vere" sono la dimostrazione tangibile di ciò che avviene momento per momento durante le sedute e sono anche un esempio di quanti
e quali problemi si possono risolvere con queste tecniche.
Non entro a spiegare nei particolari l'aspetto delle tecniche in quanto sarebbe lungo e laborioso e, tutto sommato, di scarso interesse per le persone

A me, che sono una persona comune, come tutti noi, queste tecniche mi sono sembrate a dir poco miracolose, per usare una parola che potrebbe risultare eclatante, ma che, ti assicuro, è forse il termine più idoneo da impiegare. E' stato fortemente sorprendente anche per me scoprire che stimolando alcuni punti del corpo si perviene a cambiamenti sostanziali nell'energia delle persone, seppure non ero certo digiuno di teorie e tecniche terapeutiche.

Negli ultimi anni, continuando i miei studi e ricerche in queste direzioni, ho scoperto che il nostro corpo è un reticolo di punti e linee (a volte del tutto diverse da quelle dell'agopuntura e dello shiatsu) dove si condensa e scorre l'energia e che opportunamente stimolati o letti, rappresentano un approccio alla comprensione delle dinamiche interne alle persone, senza essere invasivi ne in ambito diagnostico, ne in quello curativo (stiamo sempre parlando di campi energetici delle persone e non di ambiti clinici).

La ricerca continua......

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere *

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accaduto che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Lara era una donna di 45 anni (parlo al passato in quanto è una storia di diversi anni fa), che era venuta da me per una serie di problemi fisici che ultimamente si erano fatti piuttosto pressanti e che le procuravano molto disagio. Lungo fu l'elenco dei disturbi che mi elencò: dolori a varie parti della schiena, collo e spalle, extrasistoli, gastrite, ernia iatale, ansia, crisi simil-asmatiche ecc. ecc.

Lavorava come commessa in un negozio; il suo lavoro le piaceva anche, ma gli procurava anche molto stress. Poi aveva la casa da seguire, la mamma anziana da aiutare e faceva ogni tanto anche un pò di volontariato alla parrocchia e in altri posti. La cosa che mi colpì subito di lei e dei suoi racconti era che in
tutto ciò c'era un continuo muoversi, darsi da fare, non stare mai ferma.

Iniziai a lavorare sul suo rilassamento e sui fattori che le procuravano stress. Vedevo però che per lei era difficile arrivare a rilassarsi, ma pensai che fosse solo questione di tempo e che prima o poi sarebbe riuscita, come molti altri a lasciare che una maggiore distensione si generasse nel suo corpo e nella sua mente. Nella prima seduta però fu piuttosto difficile arrivare anche solo a questo semplice risultato.

La volta dopo, Lara mi riferì che durante la settimana i vari dolori si erano accentuati ed in particolare erano cominciati subito dopo aver finito la seduta con me. Ero abbastanza perplesso ma mi rendevo conto che lei era molto sincera nel raccontarmi tutto ciò. Indagai ulteriormente sull'accaduto ma non arrivai a scoprire cose di rilievo.

Procedetti una seconda volta con lo stimolo dei punti energetici. Lara era irrequieta, non riusciva a stare ferma e spesso mi interrompeva chiedendomi qualcosa. Sembrava a disagio o che non volesse proprio rilassarsi. Dietro mie domande specifiche, mi riferì che iniziava a sentire un fastidio alla bocca dello
stomaco, come una palla dura od un pugno. Indagai un pò su questo "pugno nello stomaco", ma ancora non emerse niente di significativo. Continuai stimolare i punti energetici, e dopo un pò Lara mi disse che il fastidio allo stomaco era aumentato e che le era apparsa l'immagine di un bambino.

Le chiesi se avesse figli e lei mi rispose che era sposata da tempo e dopo lunghi tentativi era riuscita ad avere un figlio che purtroppo si era ammalato presto e, dopo varie complicazioni, era morto all'eta di un anno e mezzo o poco più. Mi raccontò l'episodio singhizzando tra le lacrime e si vedeva che ciò le procurava ancora molto dolore, nonostante fossero trascorsi ormai sei anni dalla morte.

Forse il nucleo della questione, la causa dei suoi numerosi disturbi era stato raggiunto. Lavorammo alacremente su tutti gli aspetti del lutto, della separazione, dell'attaccamento e su tutto ciò che emergeva di volta in volta da quella situazione.
Ad un certo punto, Lara mi disse che si rendeva conto per la prima volta da allora di aver sempre cercato di evitare di pensare a quel lutto e che tutte le attività che svolgeva non facevano altro che tenerla lontana da quella sofferenza, che era ancora così viva dentro di lei. Il fare in continuazione, le impediva di "risentire" quel dolore profondo che era rimasto particolarmente vivo nonostante il trascorrere del tempo.

Rividi ancora una volta Lara dopo quindici giorni e subito notai che i suoi lineamenti erano molto più distesi e morbidi di prima. Mi disse che in quei giorni, un senso di pace profonda si era impossessato di lei e che faceva fatica ad accettare di sentirsi in quel modo, perchè era una sensazione nuova e piacevole, che non ricordava di aver mai avuto prima. Le chiesi di tenermi informato sullo svolgersi della situazione.

Mi chiamò dopo circa due mesi e mi riferì che stava molto meglio, i dolori erano via via scomparsi e che, in accordo col medico, aveva iniziato a ridurre i vari medicinali che stava prendendo da tempo. Era molto serena e non aveva più bisogno di svolgere tutte le attività che faceva da molto tempo. Stava vivendo una nuova condizione e come tutte le cose nuove aveva bisogno di tempo per esplorarla e per viverla a pieno. Si dichiarava un pò perplessa ed un pò felice (potrei dire stranita da una nuova condizione inaspettata), ma certamente libera da quei tormenti che si era portata dietro da molti anni.













***** Ti auguro di fare pace con le tue emozioni per sviluppare sempre più la tua libertà *****

giovedì 8 novembre 2007

Le memorie

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "elaborare nuove modalità per vivere" - n.16 -
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Carissimo/a,
hai visto che foto particolare ho messo in questa nuova mail? Ho abbinato le memorie del computer con i simboli geroglifici che attestano le memorie del passato. Anche dentro di noi ci sono memorie recenti e memorie antiche,
memorie nostre personali e memorie dei nostri antenati. Facciamo un pò di ordine, in modo che tutto sia perfettamente comprensibile.

Quando veniamo al mondo, siamo già dotati di memorie: abbiamo dentro di noi le memorie genetiche, che sono inscritte nel DNA, questa lunga spirale di dimensioni infinitesimali che risiede in ogni piccola cellula del nostro corpo. Studi genetici recenti attestano che il DNA non contiene solo i caratteri fisici (il colore degli occhi e dei capelli, la costituzione individuale, le fattezze del viso ecc.) ma anche memorie comportamentali acquisite dai nostri avi.
D'altro canto il secolo scorso C. G. Jung parlava per la prima volta dell'inconscio collettivo, quel serbatoio che contiene le memorie della specie umana (in generale) ed anche delle razze, clan, tribù, famiglie ecc.

Quindi, al nostro apparire nel mondo, il serbatoio delle memorie antiche è già colmo, proprio come in un computer è già installato il sistema operativo. E' invece completamente vuoto il serbatoio delle memorie individuali, che inizia ad immagazzinare dati dall'esatto momento del nostro concepimento. Questo tipo di memoria registra ogni avvenimento della nostra giornata di vita ed ogni tanto pulisce quelle memorie che non servono più per fare spazio a nuove memorie quotidiane.

Perchè ci interessano le memorie in questo contesto di Integrazione Energetica? Perchè le memorie aiutano a costituire gli schemi e modelli di comportamento (per esattezza, le memorie innescano per analogia i processi dell'intelletto).
La nostra natura primordiale ci ha dotato della possibilità di creare degli schemi in modo da semplificare le cose e poter avere delle reazioni più rapide in caso di pericolo. Purtroppo questo processo, che da un lato ci aiuta nella conservazione della nostra vita, se lasciato funzionare in modo del tutto automatico, finisce per ingabbiarci in comportamenti ripetitivi e sempre uguali a se stessi.

E non sarebbe bello continuare ad avere delle reazioni già pronte senza dover intervenire ogni volta a modificarle? La risposta è: alcune volte sì ed altre no! Per prima cosa, ciò renderebbe la vita più monotona e ripetitiva e dall'altro potremmo avere dei danni o risultati negativi. Potendo sciegliere liberamente posso avere molti più risultati positivi.

Con l'uso dell'Integrazione Energetica, si riesce a sciogliere i modelli e le reazioni automatiche e si acquisisce la libertà di sciegliere opportunamente ciò che è meglio fare o pensare in quel contesto o situazione (che, per inciso, non è mai uguale, tuttalpiù simile).

Ogni volta che fumo una sigaretta, ogni volta che rispondo in quel certo modo a quella persona o mi comporto in quel certo modo in quella circostanza, ogni volta che riaffiora quel ricordo ed ho quindi quell'esatta emozione oppure ho lo stesso atteggiamento in reazione al comportamento di un amico, collega, genitore ecc. sto avendo una reazione automatica, sto attivando un modello automatico di comportamento, sto mettendo in atto uno schema ripetitivo.
Ciò è contrario alle leggi della vita, che richiedono invece creatività, per la buona evoluzione della vita stessa.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accaduto che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Flora è una ragazza con il pallino della musica. Già da piccola mostrava ai genitori le sue tendenze musicali picchiando con piacere su quegli strumentini a lamine metalliche che spesso si regalano ai piccoli. Nel tempo Flora aveva sviluppato le sue doti musicali attraverso gli studi sempre più approfonditi.
Ora aveva circa 18 anni ed andava molto bene a scuola e con la musica, ma... aveva un "ma".

Come spesso tutti i musicisti e gli artisti in genere, Flora è una persona sensibile e, come ogni persona sensibile, piuttosto emotiva. Questa sua condizione le creava, fino a qualche tempo fa, solo qualche problema quando doveva essere interrogata a scuola, ma tutto sommato non l'aveva mai particolamente condizionata.

Da qualche tempo a questa parte, le era stato chiesto prima di suonare in chiesa e recentemente anche a qualche ritrovo di amici. In ultimo, circa un mese prima la sua insegnante le aveva proposto di esibirsi in un breve concertino nel saggio scolastico, dove sarebbe stata presente anche una persona che avrebbe potuto farle fare in seguito alcune esibizioni in pubblico.

Flora era caduta nel panico più totale. Questa serie di richieste l'aveva così sconvolta, che non mangiava più, non studiava più e rischiava di compromettere tutto ciò che aveva diligentemente costruito finora. La sua era la classica ansia da prestazione, o meglio, in questo caso si poteva ben dire "panico" da prestazione, la paura di esibirsi in pubblico.

Dentro di lei si era strutturato il solito conflitto. Una parte di lei, sapeva bene cosa fare, sapeva tutte le note a memoria, le aveva studiate una per una e ripassate molte volte con precisione certosina, dandole la giusta interpretazione. Un'altra parte di lei era intimidita dall'essere al centro dell'attenzione degli spettatori, di essere sotto i riflettori, e ciò le causava la paura di sbagliare e fare una brutta figura. Un bel conflitto quindi, farcito di paure varie, e tutto ciò influiva anche sulla sua vita normale, togliendogli l'appetito, il sonno ecc.

Era alquanto squilibrata quando la vidi ed in uno stato d'animo piuttosto depresso. Iniziammo a lavorare sul conflitto ed emerse subito un episodio della sua infanzia in cui aveva dovuto recitare una poesia davanti ai parenti convenuti per una festa. Probabilmente fu lì che si registrò nel sistema neuroligico di Flora lo squilibrio di cui soffriva anche oggi. In che modo si verificò, non emerse dal colloquio e per noi non fu comunque un problema.

Trattai i punti energetici di Flora su ogni questione che emergeva o di cui avevamo già parlato e via via riequilibrai le varie situazioni che erano coinvolte in tutta questa questione. Piano piano, Flora iniziò a cambiare cera ed espressione del viso: i tratti cadenti del viso che avevo visto all'inizio della seduta cominciavano a scioglersi per lasciare posto ad una maggior serenità.

Ci incontrammo per una seconda seduta, nella quale avemmo modo di rifinire il lavoro che avevamo intrapreso. Alla fine di questo incontro Flora si sentiva "più sicura di se", come disse lei, ed ora "si sentiva pronta ad affrontare le sfide della vita". La pregai d farmi sapere tra un pò di tempo come andava tutta la situazione.

Dopo un mese circa mi telefonò la mamma, e mi comunicò che sia lei che la figlia erano molto contente di come andavano le cose. Flora aveva ripreso a mangiare normalmente e sembrava piena di vitalità. Le interrogazioni a scuola andavano molto bene e con la musica andava anche meglio. Aveva fatto alcune esibizioni in pubblico con un buon successo ed ora stava studiando per un
piccolo concerto che gli era stato proposto in occasione di un festival di nuovi talenti a livello provinciale.

La mamma mi disse poi che da quindici giorni Flora aveva un nuovo "fidanzato" e che era stata proprio Flora a farsi avanti ed a dichiararsi, cosa che non aveva mai fatto prima di allora, essendo molto timida. Mi chiese se i miei trattamenti avessero potuto influire anche su questo aspetto. Io sorrisi e gli risposi: "forse....."

Misteri dell'Integrazione Energetica? "Forse....."













***** Ti auguro di diventare sempre più creativo per rendere la tua vita più felice *****

sabato 13 ottobre 2007

Reazioni

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "navigare sulle onde della consapevolezza" - n.15 -
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Carissimo/a,
eccoci al secondo appuntamento del dopo vacanze. Come promesso risponderò alla domanda che mi è pervenuta qualche tempo fa e che formulava così: "Perchè le persone reagiscono in modo diverso a situazioni uguali o simili?
La domanda intendeva avere spiegazioni sul perchè una persona, per esempio, può aver paura se sta in cima ad una torre altissima ed un'altra persona nella stessa situazione riesce ad essere addirittura felice e spensierata pur nello stesso contesto. O meglio: perchè in questa stessa situazione non tutti abbiamo paura?

Grazie alla perspicacia di questa attenta lettrice, posso dirvi che la risposta è racchiusa in due parole: memorie e reazione. Ora ti spiegerò meglio. Come dice esattamente la domanda, le persone molto spesso "reagiscono" ad un qualche avvenimento che accade.
Che cosa significa esattamente? La reazione è un processo automatico, cioè che viene dall'inconscio. Significa che abbiamo immagazzinato una memoria relativa ad avvenimenti uguali o simili che sono successi nella nostra vita, ai quali abbiamo ritenuto opportuno reagire in quel modo.

Questo meccanismo o modello di comportamento diviene allora automatico ed ogni volta che accadrà un avvenimento uguale o simile, avverrà da parte nostra un'azione identica alle volte precedenti. Questa è la "reazione". Tutto ciò si manifesta più frequentemente nel mondo emozionale più che in quello delle azioni.

"Reazione" quindi, significa che in quella circostanza non abbiamo più potere di controllo, non possiamo decidere autonomamente che cosa fare ma avviene una reazione immediata ed improvvisa che agisce senza una nostra decisione o valutazione di quel preciso momento, o meglio la decisione è stata presa molto tempo fa e si continua a comportarsi nello stesso modo sebbene sia trascorso molto molto tempo.

Le "reazioni" in alcuni casi ci possono salvare la vita. Ad esempio, quando il nostro sistema nervoso rileva una condizione di pericolo, produce una qualche azione automatica che ci mette in condizioni di salvarci. Se la reazione è per esempio di paura, improvvisamente ce la diamo a gambe oppure affrontiamo la situazione in modo aggressivo.

Ma se il nostro sistema nervoso impara a considerare pericolose per noi situazioni che per altre persone non lo sono, significa che abbiamo acquisito un modello di "reazione" sproporzionato alla situazione e se non interveniamo a correggerlo, prima o poi ci creerà dei danni.

Nell'esempio di prima, quello della torre, è appropriato avere un qualche piccolo timore, in quanto il nostro sistema ci segnala che trovandoci in un posto molto alto rispetto al terreno, se compiamo qualche gesto inopportuno, potremmo cadere al di sotto e procurarci dei danni. Non è per niente appropriato reagire con terrore o panico, in quanto il pericolo non è poi così forte. Ma se, a causa di esperienze precedenti, abbiamo "memorizzato" un tipo di reazione così forte, ecco che il nostro sistema ripescherà immediatamente quella memoria e ci farà sentire nuovamente il terrore o il panico.

Con l'Integrazione Energetica è piuttosto facile riequilibrare queste memorie o modelli di reazione, in quanto lavora direttamente sul sistema energetico, che essendo stato scombinato precedentemente, era diventato la causa del problema.

Parlerò più diffusamente delle memorie nella prossima news.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Osvaldo lavorava come informatore commerciale e quindi era in giro tutto il giorno in auto per raggiungere i suoi clienti. Era da molti anni che svolgeva questa attività e dovendo viaggiare molto, ogni tanto gli capitavano piccoli incidenti, a volte per causa sua a volte del tutto inaspettati e dovuti ad errori di altri automobilisti.

Come ogni persona che viaggia molto in macchina, aveva spesso dolori al nervo sciatico ed ogni tanto lo vedevo per curargli un pò questo fastidio. Era un pò di tempo che non lo sentivo ed un giorno mi arrivò una sua telefonata. Mi disse che una quindicina di giorni prima aveva avuto un incidente in macchina, che non era successo niente di grave, ma che da allora, quando saliva in macchina
provava una sensazione di ansia. Inoltre, quando gli capitava di avvicinarsi un pò più del solito all'auto che lo precedeva, gli prendeva una crisi di panico bella e buona.

Venne da me qualche giorno dopo avermi chiamato e subito iniziammo il trattamento di Integrazione Energetica, la tecnica più idonea per risolvere casi come questi. Gli feci ricordare i vari passaggi del suo incidente, per verificare il momento che poteva aver innescato la crisi di panico. Lavorammo su tutte le emozioni negative che erano emerse durante la fase dell'incidente e le equilibrammo una ad una.

Sai qual'è stata la cosa sorprendente? Dopo 25 minuti, Osvaldo si era completamente liberato dalle sue ansie e dal panico. Lui era del tutto incredulo ed anche diffidente: mi ripetè più volte che ora bisognava vedere che cosa accadeva quando sarebbe salito in auto realmente.

Gli dissi: "Adesso torna a casa,e quando ci sei arrivato, mi fai un colpo di telefono e mi dici com'è andata". Fece così e dopo mezz'ora circa mi chiamò confermandomi che era andato tutto bene, poi aggiunse: "Ora bisogna vedere come va nei prossimi giorni, quando userò la macchina per molte ore". La diffidenza non l'aveva ancora abbandonato e gli dissi di chiamarmi dopo 10 giorni. Puntualmente mi chiamò ed era tutto felice perchè in quei giorni
si era sentito benissimo, nonostante avesse avuto qualche momento burrascoso nel traffico milanese.

Ancora incredulo, continuava a ringraziarmi e ciò mi imbarazzava un pò, perchè in fondo non avevo fatto un miracolo, ma semplicemente avevo applicato solo ciò che sapevo fare, niente di più.












***** Ti auguro di risvegliare in te tutta la consapevolezza che ti serve per operare le giuste scelte *****

venerdì 21 settembre 2007

Energie negative

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "dirigersi verso la propria felicità" - n.14 -
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Terminato il periodo estivo, riprendiamo le nostre piacevoli conversazioni sull'Integrazione Energetica.

Carissimi amici,
avete fatto delle buone vacanze? :-)) Spero di si e mi auguro che l'estate vi abbia portato tanta gioia e serenità ed una rinnovata vitalità.

In questa newsletter, che rappresenta la ripresa dopo le vacanze, vorrei rispondere ad una delle due mail che mi è arrivata in questo periodo e nella prossima newsletter darò spiegazioni anche all'altra.

Preferisco rispondere pubblicamente in quanto so bene ormai che i dubbi di una persona possono essere utili a molte altre. Risponderò alla seguente domanda: "Come ci si difende dalle negatività provenienti dall'esterno, in particolare dalle persone che ci circondano (colleghi di lavoro, famigliari, parenti vicini di casa, amici, conoscenti ecc.)?

E' davvero una bella domanda e ringrazio molto chi me l'ha mandata, in quanto credo che in questo tipo di situazioni ci siamo un pò tutti e mi fa piacere dare chiarimenti in merito.

In effetti, nel nostro mondo personale, ogni giorno abbiamo a che fare con persone che non sempre ci sono amiche o che si rapportano con noi in modo scorretto, per cui a volte siamo il bersaglio di ostilità, di pensieri negativi o di invidie da parte degli altri.

Devo dire che nella mia vita, a volte mi sono capitate persone che davano grande importanza a questi comportamenti altrui, rimanendone piuttosto disturbate ma sopratutto condizionate. Di solito sono persone che si occupano di materie esoteriche e che in qualche modo cominciano a conoscere un pò il mondo delle energie.

Quando mi è capitato di parlare con persone di questo tipo, mi dava l'impressione che considerassero gli altri come fossero una sorta di draghi, pronti ad emanare vapori mefitici o fiamme infernali così potenti da non potersi difendere e per cui bisognava starsene alla larga. Se fosse veramente così, ti immagini che vita di m***a vivremmo? (...scusate il francesismo! ! :-)).

Non voglio negare che invidie, gelosie e quant'altro non esistano, ma in questo caso il problema è più dentro di noi che fuori di noi, non ti sembra? Solo quando siamo interiormente liberi da paure o altre emozioni negative riusciamo a risolvere nel migliore dei modi i possibili problemi provenienti dall'esterno. Bisogna però evitare di essere noi stessi a creare il problema.
La prima cosa che mi balza all'occhio è che queste persone abbiano paura di essere condizionate da energie che non conoscono. Entriamo quindi nel mondo delle paure e questa è una paura con tutti i sacri crismi, non ti sembra?

Ti ricordo che, quando abbiamo paura di qualcosa o qualcuno, stiamo dando potere a quel "qualcosa" e se gli diamo potere significa che gli stiamo dando energia, la nostra energia. Dandogli la nostra energia incrementiamo il suo potere ed avendo sempre più potere si materializzerà, si manifesterà. Se abbiamo paura che gli altri ci facciano del male, stiamo permettendo loro di farcene, perchè gli stiamo dando energia con i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre convinzioni. Hai mai pensato in questi termini? Quindi, in sintesi, avere paura di "qualcosa" significa "attirare" quel qualcosa. Sorprendente vero?

Se non lo sapevi già, ora lo sai e non puoi più far finta di niente. Cambia i tuoi pensieri e la tua vita migliorerà. E se poi proprio non riesci in nessun modo a sbarazzarti di qualche tipo di paura od altra emozione negativa, vien a fare una
seduta di Integrazione Energetica e ti sorprenderai di quanto possa essere facile e veloce liberarsene.

La prossima volta che vieni a sapere che una persona è invidiosa o parla male di te, mandagli una bella benedizione: farai una cosa buona per te ed una cosa buona per l'altro/a. Benedizione significa letteralmente benedire= dire bene! ! !
Invece di mandare le solite maledizioni (ti possano morire... ... ... tutti i gatti) manda un pensiero di gioia (possa tu essere felice e consapevole in ogni ambito della tua vita).

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accaduto che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Oggi vi parlerò di una seduta di Integrazione Energetica un pò insolita per me, in quanto abitualmente le persone si rivolgono a me per i problemi più vari e particolari, ma mai per problemi di carattere sessuale. Quella volta invece andò così.

Licia è una bella donna sui 35 anni, che in precedenza si era già rivolta a me per questioni di carattere emozionale, ben risolte con alcune sedute di Integrazione. Quando mi telefonò la sentii un pò imbarazzata ma non mi anticipò l'argomento della sua richiesta.
Mi disse, quando ci incontrammo, di sentirsi una donna fortunata per il fatto di avere da più di 10 anni un bravo marito con il quale va molto d'accordo, continua a piacergli, ma c'è qualcosa tra di loro che non quadra fino in fondo e quel qualcosa era relativo all'aspetto sessuale.

Mi riferì che all'inizio i loro rapporti sessuali andavano anche peggio, e nel tempo la situazione era andata migliorando, ma ancora non erano
del tutto soddisfacenti. Disse anche che aveva spesso disturbi di varia natura all'apparato genitale e che si rendeva conto che questi disturbi apparivano abitualmente dopo i rapporti intimi. Visti i buoni risultati dei nostri incontri precedenti, si era decisa a sottopormi questo suo problema, perchè avrebbe molto gradito di poterlo risolvere una volta per tutte.

La questione consisteva nel fatto che, mentre suo marito era soddisfatto delle loro relazioni intime, lei non riusciva ad avere una totale soddisfazione e raramente riusciva ad arrivare all'orgasmo. Mi specificò che già quando suo marito le si avvicinava con atteggiamenti dolci e delicati, lei cominciava ad andare un pò in tensione e probabilmente ad irrigidirsi. Man mano che la situazione avanzava, le prendeva una sorta di ansia e si rendeva conto di desiderare che il tutto finisse nel più breve tempo possibile.

Per me era già sufficiente ciò che mi aveva detto fino a quel momento, ed iniziammo a lavorare su questa questione con le tecniche dell'Integrazione Energetica. Dopo aver terminato di stimolare i punti energetici, Licia mi disse che, rivivendo col pensiero i suoi momenti di intimità col marito, si era resa conto di provare come una sorta di vergogna, cioè come se provasse vergogna nell'avere un rapporto sessuale con lui.

Prontamente lavorammo su questa sua vergogna per il resto della seduta ed al termine Licia mi disse che si sentiva molto sollevata e più ben disposta pensando alla possibilità di avere dei rapporti intimi con suo marito. Le replicai che ora non rimaneva altro che provare dal vivo. Ci lasciammo in modo divertente, in quanto lei faceva battute spiritose sulla sua situazione.
Erano per me buoni segnali di una situazione che si era sbloccata.

Ci incontrammo nuovamente dopo circa 10 giorni e Licia mi riferì che la situazione era di molto migliorata e che era riuscita ad avere degli ottimi preliminari con suo marito, a tal punto che lui si era meravigliato ed aveva ben accolto questo suo nuovo modo di porsi.
Mi disse che però i rapporti fisici non erano andati granché bene e che si era comunque accorta di non riuscire a lasciarsi andare completamente e godere appieno della relazione completa.

Lavorammo sodo su questo argomento per tutta la durata della seduta. Non fu nè semplice nè immediata quella seduta in quanto uscirono diversi collegamenti con i suoi vissuti di bambina e di adolescente ed in particolare una situazione vissuta durante il suo primo rapporto sessuale. Ci fu un momento molto bello al
termine del nostro incontro, quando Licia mi disse: "Sai Andrea? Ho l'impressione non di essere appoggiata su questo lettino ma di esserci sprofondata" Dallo stupore presente sul suo viso, mi resi conto che probabilmente il "miracolo" era avvenuto, che forse per la prima volta nella sua vita Licia viveva una condizione di ottimo rilassamento e che ciò forse l'avrebbe portata a risolvere totalmente il suo problema.

Dopo un paio di settimane Licia mi telefonò: era molto contenta di come stavano andando le cose. Ora i rapporti avevano tutto un altro gusto. Mi chiamò ancora dopo circa un mese per confermarmi che tutto procedeva bene ed anche per dirmi che da circa venti giorni non aveva più avertito alcun disturbo genitale. L'equilbrio di Licia e l'armonia della coppia era ormai ristabilita.














***** Ti auguro di trovare tutto il benessere e l'entusiasmo per procedere nella vita *****

giovedì 21 giugno 2007

Le compulsioni: vizi e manie

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "espandere le proprie opportunità" - n. 13 -
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Carissimi,
siamo arrivati alla newsletter n° 13; sarà quindi una newsletter fortunata?? :-) Chissà... magari per qualcuno di voi potrebbe esserlo il solo leggere ciò che vi è scritto :-))) . Speriamo, ve lo auguro di tutto cuore, ma.... se vincete alla lotteria pensate anche a me ;-)))))

Un pò di tempo è passato dalla news n.1, e spero tanto che i contenuti di questi scritti possano aiutarvi un pò nel fare mente locale o fare riflessioni su ciò che avviene nella vostra vita. Ogni giorno di più mi rendo conto di quanti comportamenti dentro di noi funzionano in automatico; bello sarebbe se tutti questi automatismi fossero positivi e vantaggiosi per noi, ma... ahimè... il più delle volte remano contro di noi, ed allora ecco che, se non riusciamo a scardinarli, può venirci in aiuto l'Integrazione Energetica.

Avete fatto qualche riflessione sulla newslwtter precedente? Avete individuato qualche ambito della vostra vita in cui succede anche a voi ciò di cui si parlava? Succede, succede spesso che almeno una persona in particolare ci susciti sempre la stessa reazione negativa. E' ovvio che se quel tipo di persona è qualcuno che vediamo una volta ogni tanto, non rappresenta un gran problema, ma se è una persona che ci sta a fianco molte ore al giorno o è una persona del nostro ambito familiare, ciò produce in noi molta sofferenza.

Da oggi prenderemo in considerazione un altro ambito del nostro vivere quotidiano: le compulsioni. Che parolona! Sembra quasi una seria newsletter scientifica! ! Niente paura! Compulsione significa semplicemente, come dice il dizionario, "bisogno irrazionale di compiere determinate azioni, nonostante spesso abbiano conseguenze negative per chi le produce". E' un pò più chiaro? Forse no, ed allora vi spiego meglio.


Quando siamo di fronte ad una compulsione? Quando ci sentiamo spinti a compiere delle azioni che magari ci danneggiano ma tuttavia le compiamo ugualmente. Nel linguaggio comune vengono anche definiti vizi, come il fumare, il bere alcoolici, il vizio del gioco, il mangiare troppo o troppo poco, per citare i più importanti, ma potrebbe essere anche la compulsione al sesso o il fare la pipì a letto. A volte, ci sono persone che sviluppano le proprie compulsioni personali, ciò che in termini più tecnici vengono definite "manie", ad esempio il lavarsi troppo spesso o il lavarsi le mani ogni volta che si stringe la mano a qualcuno; altre volte si manifestano compulsioni strettamente personali, una sorta di piccoli rituali che si sente l'impellenza di compiere e senza i quali non si è tranquilli o non si sta bene.

Una volta, ad esempio, ho conosciuto una persona che ogni mattina doveva leggersi l'oroscopo del giorno e sviluppava la sua giornata in funzione di ciò che leggeva. In questo modo, era l'oroscopo a determinare l'andamento della sua giornata, non certamente le sue scelte personali basate sui suoi bisogni ed esigenze. Lei stessa si rendeva conto che viveva una situazione paradossale, ma diceva abitualmente "non posso farci niente". Molto spesso, persone di questo tipo, vivono un conflitto interiore, dove una parte di loro vorrebbe non fare ciò che fanno ed un'altra parte non sta bene se non compie quel dato gesto o comportamento.

E' ben comprensibile a tutti quanto una mania e soprattutto un vizio possano rendere la vita difficile alle persone ed a chi gli vive accanto. Pensiamo ad esempio, al vizio del fumo, che produce ogni anno migliaia di morti per cancro, malattie polmonari e cardiache. Pensiamo al vizio del bere, che riesce a stravolgere letteralmente la vita delle persone, distruggendo, oltre che loro stesse, anche le relazioni di lavoro, affettive ecc.

L'Integrazione Energetica ha un ruolo davvero importante nel neutralizzare le compulsioni, in quanto va a riequilibrare gli stati energetici che stanno alla base di queste azioni distruttive. Da un lato va a rimuovere quei gesti consolidati che danno origine all'azione (es: il portare la sigaretta alla bocca ecc.), e dall'altro va a ribilanciare le cause mentali od emotive sulle quali si regge tutto il comportamento indesiderato.

Di solito, si hanno dei buoni risultati applicando l'Integrazione Energetica in questi casi. Le uniche eccezioni riguardano quelle situazioni in cui il vizio dura ormai da molti anni ed il corpo è talmente logorato e debilitato che non riesce ormai più a rispondere ai segnali neurologici. Un altro caso in cui l'Integrazione Energetica di solito non riesce a funzionare bene è nel vizio della droga, soprattutto delle droghe pesanti, in cui le terminazioni nervose ed anche i neuroni vengono letteralmente "bruciati" dalle sostanze chimiche immesse nel corpo in continuazione. In tutti gli altri casi il successo è buono.

Vi rimando ora al racconto della sezione "Storie vere"

Un abbraccio a tutti

Andrea

aparim10@yahoo.it

>>>PS: la newsletter va in vacanza. Ci risentiamo a Settembre.
Buone e felici vacanze a tutti! ! !
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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomiche si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:

Tullio venne da me su consiglio di un mio caro amico, in quanto negli ultimi tempi stava delapidando una fortuna attraverso il vizio del gioco. Come tutte le persone che sono vittime di una compulsione, si sentiva "sbagliato", sentiva di essere lui come identità intera a non andare bene, non considerando il fatto che era solo una parte di lui ad avere questo problema.

In conseguenza della sua condizione, viveva degli stati emozionali un pò "paranoici", cioè sentiva una grande euforia quando si apprestava a scommettere sui cavalli o sulle squadre di calcio, speranzoso che quella sarebbe stata la volta buona per sbancare il botteghino. Ma dopo qualche ora di gioco, a seguito delle inevitabili perdite, subentrava uno stato di abbattimento e depressione, mandandolo come sempre in crisi.

Mi raccontò che, qualche anno addietro, aveva avuto un colpo di fortuna e che con i soldi ricevuti si era comperato la casa, ma ora con le continue perdite che aveva ogni settimana, rischiava di mangiarsela e questo era per lui fonte di disperazione continua. Nonostante ciò, come capita sempre in queste storie, non riusciva a smettere di giocare, anche perchè quelli erano per lui gli unici momenti di vero godimento nella vita.

Iniziammo a lavorare con l'Integrazione Energetica e dopo i primi momenti di assestamento, Tullio mi disse di sentire in modo molto chiaro e deciso che si sentiva "un fallito", un buono a nulla e così via. Lavorammo quindi su questo aspetto della sua realtà interiore e dopo un pò mi disse che aveva avuto l'immagine di lui bambino davanti a suo padre che lo rimproverava. Gli proposi di rimanere in contatto con questa scena e comunicarmi qualsiasi altra cosa fosse riuscito a vedere. Rimase in silenzio per qualche minuto, impegnato a vedere il suo film interiore e poi cominciò a riferirmi ciò che vedeva e stava vivendo.

Qualche lacrima gli rigava il viso mentre mi raccontava che suo padre, molto spesso, lo rimproverava, dicendogli che era un incapace e che non valeva niente. Il papà era una persona dura, rigida e voleva che suo figlio potesse diventare il migliore di tutti i suoi conoscenti e per questo lo incitava a fare sempre di più e sempre meglio, solo che utilizzava il metodo della svalutazione continua di suo figlio. E' come dire che l'intenzione era buona ma il metodo totalmente sbagliato.

Tullio aveva ormai da tempo fatto proprio questo concetto di totale svalutazione e questo modello continuava ad operare dentro di lui in modo automatico, portandolo a continui fallimenti. Mi riferì che anche in altri ambiti aveva prodotto continui fallimenti; con le ragazze non era mai riuscito a conquistare quelle che piacevano a lui; con il lavoro non era riuscito a far partire un progetto di lavoro autonomo ecc. ecc. Quindi potremmo dire... "completo successo del software", cioè fallimenti continui, come da programma.

Lavorammo un pò con l'Integrazione Energetica e Tullio riuscì finalmente a cambiare il suo programma autodistruttivo. Fu così che cominciò a dare un nuovo assetto alla propria vita. Abbandonò facilmente quel vizio tremendo e iniziò a riscoprire nuovi modi di procurarsi il piacere nella vita. Aveva capito che la vita ci può offrire veramente tanto se ci liberiamo da quelle strutture del carattere che ci limitano e ci obbligano a fare ciò che non è in sintonia con noi stessi.

Si dedicò allo sport in modo non competitivo e ciò lo faceva sentire vivo e vivace; iniziò una nuova relazione con una ragazza che già conosceva ma con la quale non era mai riscito a stabilire un legame duraturo. Potrei dire con una metafora che la vita di Tullio "sbocciò". Io l'avevo solo aiutato con l'Integrazione Energetica ed il resto l'ha fatto tutto ed esclusivamente da solo, senza intervento da parte mia. Non è meraviglioso tutto ciò?













*** Ti auguro di ricaricarti di benessere ed entusiasmo durante questo periodo di vacanza ***

venerdì 1 giugno 2007

Reazioni automatiche

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "lasciar andare la sofferenza" - n. 12 -
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Carissimi,
come ormai sapete, l'Integrazione Energetica può riuscire ad armonizzare ogni ambito della propria vita in modo rapido, in quanto, lavorando sui campi energetici, riesce a "toccare" nel vivo il problema. Ricordate il presupposto di cui si parlava in una delle mail precedenti?
"La causa di ogni nostro problema, soprattutto se emozionale o mentale, risiede negli squilibri del nostro sistema energetico".

Visto che lo scopo di questa mail è di far comprendere meglio che cos'è ma sopratutto come e su cosa agisce l'IntegrazioneEnergetica, da questo numero in poi prenderò in considerazione gli aspetti pratici presi dalla vita di tutti i giorni. Andremo a sviscerare i vari aspetti nei vari ambiti del nostro vivere, in modo da avere chiaro, anzi chiarissimo, tutto ciò su cui si può lavorare per migliorare noi stessi, il nostro modo di vivere, le nostre relazioni, i nostri obiettivi ecc. ecc.

Come ben sappiamo, il campo delle relazioni è per molte persone il tipico campo di battaglia giornaliero. Oggi prenderemo in esame le reazioni automatiche che si verificano al manifestarsi di un certo avvenimento. Detto così sembra un pò difficile da comprendere. Allora diciamolo in un altro modo:

Il comportamento di quella persona mi provoca..... (ansia, paura, rabbia gelosia, repulsione, invidia ecc.).

Che si tratti di relazione tra colleghi di lavoro, coniugi, amici, vicini di casa o altro, le storie si ripetono e spesso viviamo una reazione emozionale negativa al verificarsi di una certa situazione. Frasi come le seguenti ci capita tutti i giorni di sentirle o di pronunciarle:
- quando mi parla con quel tono di voce mi fa.... ( paura, arrabbiare, sentire stupido/a ecc. ecc)
- ogni volta che fa quella cosa (gesto o comportamento) mi... (manda su tutte le furie, fa ingelosire, tormento ecc)
- mi fa venire l'ansia quando gli sento dire... ( metteteci pure una frase vostra)
- quando si veste in quel modo mi fa... (schifo, pena, un gran piacere ecc.)

Dove sta il problema? Queste cose o situazioni, viste da un certo lato potrebbero sembrare nella normalità della natura umana. In realtà, molto spesso rappresentano uno squilibrio nel nostro sistema emozionale e mentale, soprattutto se si ripetono in continuazione. Abbiamo creato un percorso mentale, una serie di pensieri dentro di noi a cui diamo fiducia, ci crediamo, crediamo che siano veri e reali e questa convinzione scatena una reazione emotiva negativa, che si ripete sempre uguale o quasi. Non solo, nel tempo, avremo una reazione simile anche se succederà una cosa analoga o simile in un altro contesto della nostra vita.

Ad esempio, se ogni volta che il marito entra in casa con le scarpe, alla moglie viene una crisi di rabbia, le motivazioni interiori potrebbero essere molteplici; pensa che lui non la rispetti; pensa che non gli attribuisca il giusto valore; pensa che le vuole fare un dispetto; pensa che è un ingrato; pensa che nessun uomo dovrebbe comportarsi così ecc. ecc. Magari associa anche più di uno di questi pensieri contemporaneamente. Tutto ciò genera uno stato di sofferenza continua.

Il fatto in sè è molto semplice: il marito entra in casa con le scarpe. Tutto ciò che viene dopo lo aggiungiamo noi, cioè è una nostra "reazione" o "interpretazione" della realtà. Questa "interpretazione" varia da persona a persona. Ciò significa che, di fronte allo stesso fatto, dieci persone possono reagire in dieci modi differenti.

Riprendendo l'esempio di prima, un giorno poi succederà che la moglie sarà magari in casa della vicina e vedendo che suo marito si comporta come il proprio marito, sentirà salire la rabbia anche in quella circostanza e interrogherà la vicina chiedendo come mai lei permetta al marito di comportarsi così. Lo schema mentale ed emozionale si è ormai creato ed agisce poi in ogni circostanza, producendo sofferenza in ogni occasione.

Molto spesso è difficile per la persona scardinare questo tipo di schemi, in quanto:
1) si attribuisce la colpa all'altro/a;
2) si è convinti di essere nel giusto.
Quindi, si rimane in queste continue sofferenze senza avere la possibilità di rimuoverle.

Lavorando con l'Integrazione Energetica, tutti i giorni vedo situazioni come queste sciogliersi e far approdare la persona ad una nuova comprensione o ad un nuovo comportamento, più armonico e più confacente alla situazione. Avviene cioè una sorta di "clic", come se un interruttore avesse cambiato improvvisamente la situazione senza che la stessa sia stata elaborata razionalmente. Questa è la potenza del lavoro sui piani dell'energia. Avviene un "salto", un "cambiamento" improvviso senza dover cambiare volontariamente e razionalmente la situazione.

Ok, ci fermiamo qui, ma resto a vosta disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

Un abbraccio
Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere.

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Aurora è una persona dolce e tranquilla, di quelle persone delicate che danno l'impressione di non poter far del male neanche ad una mosca. Tutto in lei è aggraziato e ordinato. Il suo modo di parlare è soave, gradevole ed è piacevole ascoltarla.

Si potrebbe pensare che una persona così non abbia nessun genere di problema, in quanto dà l'impressione di passare attraverso la vita con l'incedere elegante di una gazzella. Fu uno stupore per me vedere la sua reazione stizzita anzi, direi proprio "incazzata" quando mi parlò di suo marito Paolo e dei suoi comportamenti.

Io conoscevo Paolo, avevo avuto modo di vederlo due o tre volte. Lui era un signore di mezza età, un pò corpulento, e vi dirò che a me sembrava una persona garbata nei modi di fare e nel modo di esprimersi; una persona gradevole. Vederli insieme dava l'impressione che fossero davvero una bella coppia.

Aurora mi spiegò che loro due si erano sposati per amore e che anche oggi, dopo dodici anni, di affetto ce n'era ancora, ma che le cose tra loro due non erano mai andate troppo bene dal puntodi vista del vivere insieme quotidiano. Le chiesi ulteriori spiegazioni e lei continuava a dirmi di essere molto arrabbiata con lui ma non si riusciva a capire che cosa la facesse arrabbiare così tanto. Mi dava l'impressione che ormai tutto di lui la facesse arrabbiare e che non ne ricordasse neanche più le cause.

Iniziai allora a praticargli una delle tecniche di Integrazione Energetica per qualche minuto. Si tranquillizzò molto ed allora iniziò a parlarmi in modo più chiaro e comprensibile. Mi disse che Paolo lavorara per molte ore al giorno e quando tornava a casa si metteva in poltrona a leggere il giornale e non aveva voglia di parlare. Inoltre alcune sere della settimana usciva con gli amici a giocare a tennis oppure a qualche cena. A me fin qui sembrava una normale routine di una coppia, per cui le chiesi che cosa ci fosse che non andava realmente.

Aurora mi disse che a causa dei comportamenti di Paolo non si sentiva capita, non si sentiva ascoltata e quindi non si sentiva amata e ciò gli procurava molta rabbia. Mi raccontò che spesso avevano discussioni proprio su questi temi, ma che negli anni non era mai riuscita a cambiare una virgola nei modi di fare di Paolo. Le spiegai che spesso gli uomini si sentono sbagliati se la propria donna continua ad avanzare richieste di cambiamento, ed a causa di ciò si irrigidiscono sempredi più, chiudendosi e persistendo nei loro comportamenti. Sembrava alquanto stupita di ciò che gli stavo dicendo.

Continuai con una nuova sessione di Integrazione Energetica ed alla fine Aurora mi comunicò questa riflessione molto interessante: "In questo momento percepisco che ancora non mi sento capita da mio marito nè mi sento ascoltata, ma non posso dire di non essere amata. Ora sento che lui mi ama. "Una breccia si era finalmente insinuata nelle sue costruzioni emotive ed io ritenevo che ciò fosse già un bel successo.

Continuai a lavorare su questi temi finchè dopo poco Aurora mi disse: "Sai Andrea, ora ho capito che il suo modo di fare non è perchè mi vuole escludere dalla sua vita o non mi vuole capire, ma mi rendo conto ora che è il suo modo di reagire allo stress del lavoro". Continuò dicendomi che in effetti, quando Paolo rientrava la sera, lei era molto contenta di vederlo e proprio per questo produceva una specie di "assalto" nei suoi confronti: gli chiedeva com'era andata la giornata, le voleva raccontare la sua giornata e tante altre cose, ma lui non vedeva l'ora di ritirarsi, anche solo nel leggere il giornale e lei ogni sera si sentiva sempre più frustrata ed arrabbiata.

Alla fine della seduta il livello di tensione che lei presentava all'inizio era del tutto svanito ed inoltre si sentiva energica e ben disposta. Aurora aveva ormai trasformato i suoi pensieri e le sue emozioni in comprensione ed accettazione. La rabbia si era totalmente dissolta. La congedai chiedendole di telefonarmi dopo qualche settimana.

Quando mi chiamò era davvero entusiata e mi disse che l'amore e la comprensione erano ritornati in casa loro. Non solo lei aveva cambiato i suoi comportamenti, ma anche il marito, che di conseguenza, si stava dimostrando più affettuoso e comprensivo del solito; inoltre usciva meno spesso la sera. Mi disse che mi avrebbe tenuto informato sui cambiamenti che sarebbero intervenuti in seguito, perchè lei si aspettava ulteriori miglioramenti.

Mi salutò ringraziandomi e dicendomi: "Se ti avessi consciuto prima, mi sarei evitata dodici anni di patimenti". Un bel complimento, non è vero?














***** Ti auguro di migliorare tutte le tue relazioni *****

venerdì 11 maggio 2007

ancòra sulle emozioni...

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "guarire le proprie emozioni" - n. 11 -
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Cari amici,
vorrei prima di tutto comunicarvi l'imminenza del corso/incontro di Ecologia Mentale che terrò domenica 20 Maggio presso il Centro Yoga Dalmine (BG), una giornata che mi fa sempre piacere tenere e che è tanto utile a chi vi partecipa. Il conoscere i meccanismi della mente (a volte perversi, proprio per il fatto che non si conoscono) porta sempre a un miglioramento nel proprio modo di stare al mondo. A me hanno cambiato letteralmente la vita, ed anche alle persone che li applicano succede pian piano qualcosa di analogo.

Per voi che mi seguite da un pò di tempo, si tratta di un'ottima occasione per trascorrere una giornata impararando a riconoscere le dinamiche della nostra mente ed in particolare di quei pensieri o strutture di pensiero, che finiscono per creare le emozioni negative, i conflitti interiori, ecc. ecc.Vi comunico inoltre che, voi che ricevete la mia newsletter, avete la precedenza nell'iscrizione a questo corso, proprio per il fatto di avere già almeno un'infarinatura su questi concetti.
Approfittate! I posti sono pochi! Oltretutto, sono l'unico in Italia a tenere corsi di questo genere e per altro li faccio solo una o due volte l'anno. Per ora, siete tra i primi ad avere accesso a queste informazioni. Non vale la pena di approfittarne davvero?

Ed ora, passiamo ancora una volta a parlare di "emozioni". Le emozioni sono probabilmente il campo in cui noi ci sentiamo più coinvolti e le riconosciamo più facilmente. Le convinzioni non le vediamo ed i conflitti interiori riusciamo solo ad intravederli.
I modelli di comportamento ci sono totalmente sconosciuti o li attribuiamo all'aspetto della nostra personalità (molte volte sentiamo dire: "Io sono così, non posso farci niente; è il mio carattere). I traumi, a volte li conosciamo e li prendiamo così, come un dato di fatto; a volte non li conosciamo e ciò è ancora peggio, per non dire devastante. Con le emozioni abbiamo a che fare in ogni momento della giornata e rappresentano la nostra croce o delizia, a seconda dei casi.

I maestri dicono che le emozioni sono il sale della vita. Anch'io concordo con questa affermazione ma ritengo che dobbiamo fare molta pulizia dentro di noi ed apprendere la giusta conoscenza in materia prima di riuscire a condividere questa affermazione.
E' pur vero che per qualcuno le emozioni negative sono il dramma della propria vita e sono addirittura una sorta di schiavitù che li possiede completamente.

La maggior parte di noi, non ha presente che le nostre emozioni provengono da una serie di pensieri che stanno a monte. Vi faccio un esempio. Se chiedessimo a dieci persone di descriverci le emozioni che provano di fronte ad un qualsiasi oggetto, avremmo quasi certamente dieci risposte diverse. Com'è possibile tutto ciò? Ciò è possibile perchè ognuno di noi ha dei pensieri e concetti diversi rispetto alla stessa cosa e di fronte ad un oggetto qualsiasi scattano giudizi, resistenze, rifiuti, apprezzamenti e quant'altro presente nella nostra memoria, che confronta l'oggetto odierno con tutto ciò di uguale o simile si sia depositato nei suoi archivi.

Da ciò possiamo dedurre una cosa: non è importante ciò che succede all'esterno di noi, ma è molto importante la nostra reazione a ciò che succede. Questo concetto è l'esatto contrario di ciò che riteniamo valido abitualmente. Di solito pensiamo: "Quella persona mi fa arrabbiare","Questa casa mi rattrista", "Questo lavoro mi annoia". Che cosa ci dice tutto ciò? Che attribuiamo la causa delle nostre emozioni a tutto ciò che sta fuori di noi. Ciò significa anche che deleghiamo il nostro stato emozionale a ciò che avviene fuori di noi. Nell'esempio di prima, la casa in sè non è nè bella ne brutta; è solo una casa. Quella casa, che per noi è triste, per un altro potrebbe rappresentare il sogno ambìto della propria vita.

Che cosa accadrebbe se io cambiassi i miei pensieri nei confronti di quella casa? Semplice, cambierebbero le mie emozioni! Ma, allora è così facile? Si, è così facile, se non che: 1) non conoscevo questo tipo di approccio o nuovo concetto; 2) sono talmente abituato a pensare in questi termini che mi ci vuole un minimo di allenamento per far diventare abituale questo nuovo modo
di pensare.

L'unico tipo di zavorra a questi rapidi cambiamenti sono rappresentati dalle tracce/memorie che ho scolpito dentro il mio cervello. Pensando per giorni, mesi o anni in uno stesso modo ho costruito dei legami così solidi tra i miei neuroni che mi ci vuole un pò di tempo per ristrutturare il tutto. E qui interviene a tutto campo l'utilità dell'Integrazione Energetica, che ristruttura rapidamente ogni pensiero o emozione, in quanto agisce direttamente sui campi energetici. Non finirò mai di stupirmi quanto può essere rapida ed efficace l'Integrazione Energetica nel produrre cambiamenti positivi nelle persone.

Con questa mail, quindi, avete imparato due cose. Una è che cambiando i pensieri possiamo cambiarele emozioni. La seconda è che, se non vi riesce di uscire dal vortice delle vostre memorie emozionali e continuate ad avere gli stessi problemi, potete ricorre ad una o più sedute di Integrazione Energetica, che vi libererà dai vostri pesi e vi renderà più liberi e felici.

Ora vi saluto con un abbraccio e vi do appuntamento alla prossima mail, ma non dimenticate di continuare a leggere, qui sotto, la storia vera di questo numero.
A presto
Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso
realmente accadutomi che si è risolto totalmente con l'impiego
dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Valerio mi contattò per chiedermi aiuto, in quanto negli ultimi tempi era molto stressato. Era sempre molto nervoso ed anche di notte dormiva malissimo e si svegliava spesso. Visivamente si vedeva questa sofferenza sul suo viso in quanto aveva i lineamenti molto tirati ed era abbastanza scarnito. Anche la pelle era molto sottile ed asfittica, come se non ricevesse nutrimento.

Iniziammo il colloquio e come prassi gli chiesi un pò di informazioni riguardo i vari apparati del suo corpo e solo dopo aver passato in rassegna tutti gli aspetti, si ricordò di dirmi che da un pò di tempo soffriva di colite ulcerosa. Mi suonò abbastanza strano il fatto che mi avesse detto per ultimo un aspetto così importante della sua salute, quasi come fosse un'informazione accessoria.

Mi disse che la stava curando con i farmaci da un bel pò di tempo ormai, ma che finora era riuscito solo a tenerla sotto controllo ma non a curarla definitivamente. Gli chiesi più informazioni possibili su questa sua patologia e soprattutto se avesse un'idea da dove poteva aver avuto origine. Mi rispose che aveva iniziato a soffrire di una normale colite molti anni fa e che lentamente, nel tempo era andata aggravandosi diventando poi ulcerosa, con conseguenti perdite di sangue.

Insistetti un pò nel cercare di farlo pensare alle possibili cause, ma non non mi dava nessun segno di aver compreso le cause del suo problema. Iniziai a praticargli un pò di Integrazione Energetica proprio su questo problema e lì per lì mi disse che sentiva un certo rimescolamento nella sua pancia e come una sorta di scariche in tutto il corpo. Aveva l'impresione che i muscoli si stessero rilassando ma l'impressione era come di avere un temporale dentro di sè. Ciò era molto curioso ma certamente non strano.

Dopo avergli praticato per la seconda volta lo stimolo dei punti energetici, Valerio mi riferì di aver avuto un'immagine; si era visto sul suo attuale posto di lavoro (lavorava come impiegato in un ufficio statale). Mi disse anche che il temporale dentro al suo corpo si era accentuato e che ciò gli provocava un certo senso di apprensione, quasi di paura. Dentro di me si era creato un pensiero che l'immagine che aveva avuto e la paura che stava provando potessero avere tra di loro un collegamento. Gli chiesi se quell'immagine gli comunicasse qualche tipo di emozione. Diventò molto pensieroso e poi mi disse: "Non so perchè, ma adesso che ci penso, quell'immagine un pò di paura me la mette". La mia intuizione aveva colto nel segno, ma volli a questo punto chiedergli un pò di informazioni sul suo lavoro e su come lui vivesse la sua condizione lavorativa.

Era come aver aperto la valvola ad una pentola a pressione. Mi riferì di come lui non era mai stato accettato dai suoi colleghi in quell'ufficio, del fatto che avessero tentato più di una volta di silurarlo, anche inventando di sana pianta dei fatti o avvenimenti che lui non aveva mai compiuto, di tutte le difficoltà che quotidianamente era costretto a sopportare e molte altre cose ancora.

"Ma in una situazone così, non ti ha mai sfiorato l'idea di cambiare posto di lavoro?" gli chiesi. "Assolutamente no" mi rispose "Non è per niente pensabile di abbandonare un posto statale""E poi, non vorrai mica che io dia soddisfazione ai miei colleghi! ! !" "Neanche se il prezzo è la propria salute?" gli chiesi. A me questo suo atteggiamento mi sembrava di grande egoismo, ma certo io non ero lì per giudicarlo, ma per aiutarlo a migliorare le sue condizioni. Mi guardò molto perplesso e mi disse: "Ah.... ma, perchè.... tu dici che il mio problema possa essere causato dalla mia situazione lavorativa?". Gli risposi: "Beh, visto che nella tua vita non hai altre situazioni particolarmente disturbanti, è molto probabile che sia questa la causa. Non avevi mai collegato le due cose?". "Sinceramente no" replicò.

"Quali sono le emozioni e gli stati d'animo che vivi giornalmente sul tuo posto di lavoro?" domandai. Lì ne uscirono un sacco ed una sporta e, immaginate un pò, tutte negative, ovviamente. "Non pensi che il vivere per molte ore al giorno questi stati particolarmente negativi ti possa nuocere alla salute?" Gli chiesi.
"Non ci avevo mai pensato" mi rispose. Poi aggiunse: "E ora, cosa devo fare?" Gli dissi che io non lo sapevo, e che il mio compito lì non era di fare il profeta o l'indovino, ma che di certo sarebbe stata la sua energia interiore a dargli le direzioni, una volta riequilibrata.

Lavorammo con l'Integrazione Energetica per due o tre sedute ancora, finchè tutti gli aspetti disturbati che Valerio presentava furono normalizzati. A quel punto lo congedai e gli dissi di telefonarmi dopo venti giorni per riferirmi come stavano andando le cose. Passati venti giorni, Valerio mi telefonò e mi riferì che
stava andando tutto molto meglio e che il medico gli aveva ridotto ad un quarto la terapia farmacologica, visto i suoi miglioramenti. Inoltre, al lavoro, le relazioni con i suoi colleghi erano migliorate e comunque aveva deciso di chiedere il trasferimento in un altro ufficio.

Ebbi modo di sentire Valerio qualche mese dopo. Mi confermò che aveva completamente terminato di prendere i farmaci e che il suo intestino si era del tutto normalizzato. Aveva anche chiesto il trasferimento, gli era stato concesso, ed il cambiamento sarebbe avvenuto di lì a qualche mese. Mi riferì anche, stupito, che uno dei suoi colleghi si era dimostrato dispiaciuto che Valerio se ne andasse da quell' ufficio. Valerio era davvero molto contento e dimostrò ancora la sua gratitudine mandandomi in seguito altri clienti.














***** Ti auguro di trovare l'unità del tuo intero essere *****

lunedì 23 aprile 2007

Le emozioni negative

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "fare pulizia del passato" " - n. 10 -
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Cari amici,

prima di iniziare la trattazione dei consueti argomenti, ho una news per voi e per tutti quelli che mi seguono. Se avete smarrito qualcuna delle newsletters precedenti, vi comunico che ho aperto un blog, dove ho raccolto tutte quelle che vi ho mandato e che aggiornerò periodicamente con tutte quelle che pubblicherò in futuro. Inoltre potrete comunicare l'indirizzo del sito internet a tutti i vostri amici ed a tutte le persone che possono essere interessate.

Ecco l'indirizzo:

http://integrazione-energetica.blogspot.com/


Ora passiamo a trattare l'ultima delle cinque "bestie nere" che deturpano il nostro vivere. Oggi parleremo delle emozioni negative e di tutti i loro coinvolgimenti.

Ogni cultura ha parlato del ruolo delle emozioni nella nostra vita quotidiana. Sarà un caso? No. Noi viviamo di emozioni, così come viviamo di pensieri, anzi sono proprio i pensieri a creare le emozioni; a volte sono pensieri coscienti, a olte sono pensieri che si sono sedimentati nell'inconscio, che è il nostro serbatoio energetico dove depositiamo tutto ciò che può andare in automatico.

"Emozione" significa in latino (emo-movere) "il sangue che si muove", cioè il nostro pensiero diventa emozione quando diventa fisico, e diventando fisico fa affluire il sangue in una determinata parte del nostro corpo, utilizzando i neurotrasmettitori e gli ormoni prodotti dalle ghiandole interne. A questo punto, noi diventiamo coscienti di percepire un'emozione. Quindi, sintetizzando, il pensiero parte dalla mente e va verso il corpo e una volta realizzatosi nel corpo ritorna alla mente sotto forma di sensazione. Curioso vero?

Fin qui tutto fila liscio. E dove sta allora il problema? Ve lo spiego subito, ma prima aggiungo un commento. Parecchi anni fa, io come tutti del resto, credevo che il pensiero fosse una cosa e l'emozione fosse una cosa completamente staccata dagli aspetti mentali. Ciò mi portava a ritenere che se vivevo emozioni negative era colpa degli altri, che mi facevano... arrabbiare, impaurire, rattristare ecc. ecc. In realtà non è così. Se io sono triste, è una reazione mia, dovuta ad un pensiero mio, che si realizza nel momento in cui avviene un fatto esterno, ma in realtà parte da me ed in qualche modo è responsabilità mia se avviene. E' un discorso che sembra un pò complesso messo così, ma una volta che si comincia a pensare in questi termini, tutto diventa molto chiaro. Queste cose le spiego molto bene nell'incontro di Ecologia Mentale che terrò a Maggio.

Ora vi dico dove sta il problema. Il problema si instaura soprattutto con le emozioni negative in quanto, a lungo andare, producono reazioni dannose per il nostro corpo. I problemi in campo emotivo si evidenziano principalmente in tre sfere:

- quando riviviamo continuamente un'emozione negativa

- quando si verificano accumuli emozionali

- quando escludiamo dalla coscienza un'emozione positiva o negativa.

Se è vero che esprimere una propria emozione è comunque un fatto positivo per la nostra salute, il vivere continuamente uno stesso tipo di emozione negativa, magari giornalmente, diventa deleterio per il corpo e per la mente. In questo caso, significa che c'è un pensiero fisso dentro di noi che continua a farci focalizzare sullo stesso problema e quindi c'è bisogno di cambiare o trasformare quel pensiero per riequilibrare lo stato emotivo.

A volte, per un qualche modello che abbiamo fatto nostro, non siamo in grado di esprimere adeguatamente un'emozione. Ciò fa si che dentro di noi si creino degli accumuli, una sorta di pentola a pressione che continua ad accrescere la quantità di vapore/emozione al suo interno e come ogni pentola, se non trova la sua valvola di scarico, finisce per esplodere. Avete mai sentito dire l'espressione "se mi arrabbio, ammazzo qualcuno"? Ecco, questa è la tipica situazione di accumulo! Se riesco ad esprimere adeguatamente la mia rabbia, non ho bisogno di ammazzare nessuno: basta che mi esprima! Purtroppo invece, tutti i giorni su giornali e telegiornali assistiamo a notizie di tragedie dovute ad accumuli emotivi. Dicono i giornali: "Era una persona ritenuta da tutti un tipo tranquillo, ma stamane ha ammazzatola moglie, i figli, la suocera, il vicino, la zia, un passante, il fratello, un ciclista che passava di lì ed in fine si è tolto la vita"
Ecco, questa persona "si è arrabbiata"! ! ! Ed ha fatto una strage! ! ! Sì, è vero, forse ho un pò esagerato, ma la realtà non è molto distante da ciò che dicevo. L'accumulo emotivo va equilibrato al più presto, prima che diventi esplosivo e travolga tutto ciò che trova sul proprio cammino.

E che dire delle emozioni negate? Sono casi forse solo un pò meno ricorrenti, ma di certo non meno dannosi per chi li vive. Ci sono momenti nella nostra vita in cui viviamo un'emozione negativa così intensa per un bel pò di tempo (e magari ripetutamente) che ad un certo punto, il nostro sistema di protezione, per fare in modo che non ci distruggiamo completamente, iniza ad isolare questa emozione in un angolo sempre più ristretto, finchè la taglia letteralmente fuori dalla nostra coscienza, per poi collocare il tutto nell'inconscio. Ecco, in queste situazioni, si verifica dentro di noi un vero e proprio blocco energetico. Isolando quella parte, da un lato evitiamo l'autodistruzione, ma dall'altro ci impediamo di vivere non solo quella emozione ma anche tante altre, anche positive. Questi blocchi energetici, molto spesso, sono le radici su cui crescono molte malattie croniche. Ripristinando l'equilibrio emozionale anche la malattia se ne va.

L'Integrazione Energetica è davvero maestra nel ripristinare gli equilibri emozionali e di solito lo fa in tempi molto brevi. Solo nel terzo caso, quello dei blocchi energetici dovuti a rimozioni, ci vuole un pò più di tempo a riequilibrare il tutto, in quanto questo blocco accumula attorno a sè tutta una serie di altre negatività, per cui bisogna operare prima sulle situazioni più esteriori per poi lavorare sul nucleo del problema, appena lo si rintraccia.

Ok, fermiamoci qui. Abbiamo già "disquisito" a sufficienza.

Un abbraccio
Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomiche si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.Ecco la storia di questo numero:

Direi che in questa sezione, ad ogni racconto ho parlato di stati emozionali disturbati, ma oggi vi voglio raccontare questo caso, che riguarda proprio il terzo tipo di disarmonia emozionale, quella in cui si rimuovono stati emotivi molto forti.

Clelia è la tipica donna bergamasca di un tempo, bella stagnotta, corpulenta e soprattutto energica e dinamica, di quelle donne che dirigono la propria casa con cipiglio e determinazione, quasi fosse un'azienda. Simpatica e cordiale, era venuta da me per cercare sollievo al proprio stato di tensione e di stress. Stesa sul lettino per ricevere il primo trattamento di Massaggio Ayurvedico, sembrava piuttosto sdraiata sui carboni ardenti, tanto era rigida e stecchita ed in continuo movimento, nonostante i miei ripetuti inviti a rilassarsi. Era talmente inusuale per lei stare tranquilla o il dedicarsi del tempo e delle attenzioni che ogni scusa era buona per muoversi ed in questo modo rimanere in tensione. Dopo circa dieci minuti, 'sta benedetta donna, continuava ad agitarsi ed io non potevo lavorare come si deve, per cui decisi di applicargli sul corpo alcuni oli essenziali particolarmente rilassanti e poi cercai di continuare a massaggiarla con le modalità più consone a lei.

Niente da fare. Non c'era verso. Sembrava posseduta dalla tarantola.
Continuava a parlare, a muoversi ed a gesticolare nonostante la posizione a pancia in giù non fosse delle migliori per il tipo di atteggiamento che lei metteva in atto. Allora, cambiai tattica, la feci girare a pancia in su e le dissi di fare un pò di respirazione tranquilla e consapevole.

Dapprima cercò di deviarmi dalle mie intenzioni, passando in rassegna tutti i dolori fisici per i quali era venuta da me, ma poi vedendomi determinato, iniziò a respirare, anche se prima di farlo in modo continuativo, interrompeva sovente con frasi, idee e concetti. Pian piano cominciò a concentrarsi sulla respirazione ed a rimanere sempre più concentrata senza interrompere con le parole.

L'effetto voluto era finalmente sortito; ora cominciava ad essere un pò più tranquilla. Queste respirazioni la mettevano sempre più in contatto con il suo corpo, cosa ritenuta da lei del tutto strana, essendo talmente poco abituata ad ascoltarsi. Lentamente iniziai a chiedergli delle sue emozioni, del suo modo di sentirsi ora e così via. Con mia somma meraviglia, Clelia si lasciò guidare da me in queste introspezioni. Ne venne fuori tutta una serie di situazioni e di emozioni disturbate, per la risoluzione delle quali le proposi qualche seduta di Integrazione Energetica.

Non vi sto a raccontare tutto ciò su cui lavorammo e che portammo a risoluzione totale, per portarvi dritti al nocciolo della questione. Alla quinta seduta, mentre toccavo alcuni punti del suo corpo, Clelia scoppiò improvvisamente in un pianto a dirotto. Lasciai che tutto si acquietasse e poi le chiesi che cosa era successo. Mi raccontò della morte di suo figlio avvenuta quindici anni prima per incidente e del dolore forte, intenso, lacerante, come solo per una madre può essere, un dolore protratto per mesi, straziante. Singhiozzava nel raccontarmelo e mi disse anche di non aver mai accettato quel fatto. Lavorammo su questa situazione fino alla dissoluzione completa del blocco emozionale.

In sintesi Clelia aveva bloccato dentro di se questo dolore, l'aveva rimosso e l'aveva ricoperto di tanti altri stati emozionali disturbati. In aggiunta, aveva usato l'attività, l'agire in continuazione come il modo per non rilassarsi mai e quindi non ascoltarsi mai. Il fare e l'agire era diventato per lei una compulsione, una condizione obbligatoria che le permetteva di coprire il suo dolore e non venirne mai più in contatto. Il blocco energetico dentro di lei funzionava da catalizzatore, ed attirava a sè tutta una serie di altri disturbi emozionali, quali ansia, paura, tristezza, rabbia ecc. Tutto ciò produceva anche numerosi sintomi fisici tra cui dolori diffusi alla schiena, ingrossamento delle gambe, principi di diabete, ritenzione idrica, disfunzioni digestive e molte altre cose ancora.

Fortunatamente, l'Integrazione ha sciolto il tutto ed ora Clelia è un'altra persona, più tranquilla, più serena e soprattutto molto più equilibrata e, vi dirò, anche meno aggressiva. I suoi sintomi sono andati via via regredendo. E' pure dimagrita e... "molto più leggera", come dice lei.














***** Ti auguro di accedere alla tua totale libertà *****



domenica 1 aprile 2007

I modelli di comportamento

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "liberarsi dagli schemi autodistruttivi" - n. 9 -
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Cari amici,
continuiamo a trattare gli argomenti che riguardano i possibili blocchi energetici dentro di noi e oggi parleremo dei modelli di comportamento.

Dal momento del nostro concepimento in poi, noi riceviamo continui messaggi dal mondo esterno, i quali molto spesso necessitano di una risposta da parte nostra. Quando siamo molto piccoli, abbiamo un cervello vergine, che non ha ancora immagazzinato nessuna struttura di risposta, per cui impariamo a rispondere al mondo esterno "per imitazione", cioè prendendo esempio da ciò che ci circonda, soprattutto dai nostri genitori, che in quei periodi rappresentano il nostro unico mondo.

E' soprattutto dai genitori che apprendiamo come comportarci o come rispondere agli stimoli esterni, e più tardi apprenderemo anche da altre figure di riferimento: i nonni, i parenti stretti e le persone che frequentiamo di più. Più tardi ancora, sarà il turno di altre persone, come gli insegnanti, gli amici ecc.

Da piccoli, non avendo ancora la possibilità di svolgere delle funzioni proprie, il nostro cervello si guarda in giro e cerca di trovare all'esterno quella o quelle che potrebbero essere le risposte migliori da dare in quella situazione o in quel momento. Essendo che i nostri genitori sono le uniche persone che stanno con noi in continuazione, è da loro che prenderemo tutti gli esempi che ci servono.

In questo modo, a forza di esempi ripetuti, il nostro cervello memorizza, sintetizza e struttura le risposte all'ambiente esterno attraverso dei "pacchetti", i quali finiscono per funzionare "in automatico". E' così che si creano i modelli di comportamento.

Questo modo di procedere, per altro, è una vera meraviglia della natura, in quanto fa sì che l'apprendimento avvenga in tempi davvero molto rapidi. E dove sta allora il problema?
I modelli di comportamento possono diventare un problema proprio per la loro caratteristica di essere diventati automatici. Ciò significa che quando ci si presenta una certa situazione, in automatico rispondiamo sempre nello stesso modo e ciò si manifesta anche in situazioni che possono essere molto diverse tra loro come luogo, come tempo, come persone ecc. ecc.

Facciamo un esempio. Ogni volta che mio figlio esce di casa io sto in apprensione fin quando non rientra (facevano così con me i miei genitori) sia che vada dal vicino di casa o che vada in vacanza alle Bahamas. Ora, se mio figlio ha 6 anni, ciò può avere un senso, ma se mio figlio ha 40 anni, ciò rasenta un pò la pazzia! Oltretutto, la questione è che io comunque sto male, sempre ed in ogni caso. Questo è un tipico comportamento da correggere in quanto è una reazione automatica ed irrazionale e non tiene conto delle circostanze del momento, oltre che a produrmi continua sofferenza. (Ovviamente l'esempio non era riferito a me personalmente, in quanto io di figli non ne ho :-))) ).

Un altro ambito in cui si sviluppano modelli di comportamento negativo è quello sociale, proposto soprattutto dai massmedia, ma non solo. Se nell'ambiente sociale che frequento si sviluppano certi modelli di comportamento, per adeguarmi all'ambiente, io stesso farò miei quei modelli, anche se per me potrebbero non andare per niente bene. Ne sono un esempio le tante ragazze che diventano anoressiche per conformarsi ai modelli della moda, oppure quei ragazzi che iniziano a drogarsi per continuare a far parte di un gruppo di amici.

Smantellare un modello di comportamento significa diventare creativi e dare quindi risposte diverse ad ambiti e situazioni diverse. Significa soprattutto diventare liberi,
liberi di scegliere il modo più adeguato per noi per dire, fare o comportarci nel modo più idoneo ed adeguato alle nostre esigenze ed al nostro sentire interiore.

In questo processo, l'Integrazione Energetica è una tecnica davvero portentosa, in quanto, oltre a sciogliere i meccanismi automatici, permette di trovare dentro di sè i modi più idonei per soddisfare le proprie esigenze in modo creativo, senza che ciò debba essere suggerito dall'esterno.

OK, direi che può essere sufficiente, ma sarò ben lieto di darvi ulteriori spiegazioni se ne avete bisogno e per questo vi invito a contattarmi via email.

Un abbraccio
Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:


Cesare è un signore di mezza età, e negli ultimi tempi, anzi forse è meglio dire negli ultimi anni, soffre di difficoltà respiratorie e forse di un principio asmatico, anche se i controlli medici non hanno ancora parlato in termini di asma. I sintomi sono però molto simili.

Parlandomi della sua vita, mi disse che c'erano sono molte cose che non vanno: una separazione dalla moglie, una figlia che gli dava molti problemi e difficoltà di relazioni in ambito lavorativo solo per citare le più importanti, altrimenti servirebbero tre newsletter per descriverle tutte.

Mentre lui mi esponeva le sue situazioni, mi chiedevo che tipo di strategia negativa di comportamento avesse potuto mettere in atto, per avere tutte queste situazioni indesiderabili. Pensavo a questo perchè, se è vero, come è vero, che noi siamo i creatori della nostra realtà, bisogna davvero impegnarsi per far andare male ogni ambito della propria vita.

Cari lettori, non angosciatevi nè sentitevi in colpa se qualche cosa nella vostra vita non va per il verso giusto. Non siete i Frankenstein della situazione, semplicemente state attivando inconsciamente dei processi che remano contro di voi e ciò si manifesta materialmente nella vita di tutti i giorni.

Tornando a Cesare, continuai a fargli un sacco di domande su come lui agisse nelle varie situazioni ma, sembrava girare in tondo; la colpa era sempre degli altri, delle circostanze ecc. ecc. Decisi allora di iniziare a praticargli qualche passaggio di Integrazione Energetica; è ottima per sbloccare situazioni stagnanti ed inconcludenti.

Prima di iniziare con i picchiettamenti dei punti energetici, gli feci fare un pò di respirazione e toccai alcune parti del corpo per vedere come erano messe: non c'era punto del suo corpo che non fosse rigido. A quel punto non mi rimaneva altro che agire direttamente sull'energia e rimanere a vedere cosa sarebbe successo.

Dopo il primo passaggio, gli chiesi come si sentisse. Cominciò a tempestarmi di domande: "cosa hai fatto?", "che punti hai toccato?", "a che cosa serve tutto ciò?" e molte altre ancora. Gli diedi le spiegazioni indispensabili perchè avesse qualche idea del lavoro che si stava facendo (gliene avevo già date prima di iniziare!) e poi aggiunsi: "Cesare, la mia domanda però era su come ti senti tu, adesso". "Ah, sì, come mi sento....ma... come mi dovrei sentire?". Replicai: "Smettila di farmi domande e dammi delle risposte, le tue risposte. Ascoltati".

Cesare non era per niente abituato ad ascoltarsi ed anche ora lo stava dimostrando. Quando gli chiesi se si sentisse rilassato stando sdraiato sul lettino, mi guardò stranito e mi rispose: "E' ovvio che se sto sdraiato sono rilassato". Gli spiegai che una persona può essere tesa anche se è sdraiata; se dentro di se produce tensione non è certo la posizione che migliora la sua condizione interna. Mi guardò in un modo che poteva voler dire: "Ma questo è proprio scemo!".

Non gli chiesi altre spiegazioni e gli praticai un secondo giro di picchiettamenti. Quasi subito dopo, mi disse che sentiva la testa girare un pò e notai che aveva un'espressione un pò spaventata. Gli chiesi: "Ma Cesare, nel tuo vocabolario, esite la parola rilassamento? Che cosa fai quando vuoi rilassarti?" Non vi dico quanto tempo impiegò a rispodermi, nè quanto tempo passammo, nella prima e nella seconda seduta, a cercare di dare una parvenza di risposta a questa domanda. I monosillabi si sprecarono, le pause furono interminabili e le mezze frasi erano la consuetudine.

Alla terza seduta, gli uscì una frase che era l'emblema della sua situazione: "Se mi rilasso, la mia vita va a rotoli". Era esattamente ciò che aveva messo in pratica per tutta la sua vita, ma la verità era proprio l'opposto: la sua vita andava male perchè non sapeva concedersi una pausa, una tregua. Per tenerla breve, vi dirò che il modello di comportamento di Cesare era il "controllo"o meglio l'ipercontrollo.

In tutta la sua vita non aveva fatto altro che esercitare controllo su qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro, che fosse esterna o interna a lui. I termini "fiducia", "tolleranza"ed "accettazione" non gli appartenevano. Non riusciva ad accogliere nient'altro che non fosse iperrazionale o tecnico. Tutto doveva sempre collimare con i modelli che lui aveva acquisito, senza mai lasciare spazio a possibili varianti o innovazioni. Con lui, le persone si sentivano costantemente sotto esame e per niente degne di fiducia e quindi tendevano ad evitarlo o a contrastarlo quando non era possibile sfuggire alla sua morsa.

E che dire delle sue emozioni, sensazioni, sentimenti ed intuizioni? Cancellate! Etichettate come debolezze, cedimenti, fastidi e quindi rifiutate. Il suo corpo mimava attraverso i sintomi
simil-asmatici quell'oppressione che lui stesso esercitava sulle proprie parti più intime e creative. Aveva ereditato questo modello di comportamento dai suoi genitori in quanto il papà era un militare e la mamma una contabile, persone molto avvezze all'iperrazionalità.

C'è voluto un pò di tempo e molta pazienza per normalizzare la situazione di Cesare. Molte volte mi sono chiesto che cosa lo spingesse a venire ancora da me, visto che ogni volta viveva parecchie difficoltà e se ne andava via confuso e stranito. Probabilmente, qualche sua parte profonda spingeva per essere ascoltata ed inconsciamente lui l'avvertiva.

Ora Cesare sta molto meglio, è diventato più "umano" e meno "automatico". Le sue crisi respiratorie sono diventate solo un ricordo, tranne in quei periodi in cui ancora esagera nel dedicare troppo tempo al lavoro e quindi il suo corpo lo avverte che è ora di smettere. Prontamente allora se ne va a fare un week-end altrove, distaccandosi completamente dagli impegni e ritornando poi completamente ricaricato. Il lavoro fatto insieme lo ha aiutato a diventare più morbido ed elastico su tuttii piani della sua esistenza e più pronto ad ascoltarsi e ad ascoltare gli altri.

Recentemente, alcuni conoscenti comuni mi hanno riferito che Cesare sembra essersi messo con una nuova compagna. Sono certo che ora riuscirà ad approcciare questa nuova relazione con un atteggiamento completamente diverso, più soddisfacente per entrambi.













*****Buona Pasqua, cioè... buona Resurrezione a tutti *****

 

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