domenica 1 aprile 2007

I modelli di comportamento

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "liberarsi dagli schemi autodistruttivi" - n. 9 -
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Cari amici,
continuiamo a trattare gli argomenti che riguardano i possibili blocchi energetici dentro di noi e oggi parleremo dei modelli di comportamento.

Dal momento del nostro concepimento in poi, noi riceviamo continui messaggi dal mondo esterno, i quali molto spesso necessitano di una risposta da parte nostra. Quando siamo molto piccoli, abbiamo un cervello vergine, che non ha ancora immagazzinato nessuna struttura di risposta, per cui impariamo a rispondere al mondo esterno "per imitazione", cioè prendendo esempio da ciò che ci circonda, soprattutto dai nostri genitori, che in quei periodi rappresentano il nostro unico mondo.

E' soprattutto dai genitori che apprendiamo come comportarci o come rispondere agli stimoli esterni, e più tardi apprenderemo anche da altre figure di riferimento: i nonni, i parenti stretti e le persone che frequentiamo di più. Più tardi ancora, sarà il turno di altre persone, come gli insegnanti, gli amici ecc.

Da piccoli, non avendo ancora la possibilità di svolgere delle funzioni proprie, il nostro cervello si guarda in giro e cerca di trovare all'esterno quella o quelle che potrebbero essere le risposte migliori da dare in quella situazione o in quel momento. Essendo che i nostri genitori sono le uniche persone che stanno con noi in continuazione, è da loro che prenderemo tutti gli esempi che ci servono.

In questo modo, a forza di esempi ripetuti, il nostro cervello memorizza, sintetizza e struttura le risposte all'ambiente esterno attraverso dei "pacchetti", i quali finiscono per funzionare "in automatico". E' così che si creano i modelli di comportamento.

Questo modo di procedere, per altro, è una vera meraviglia della natura, in quanto fa sì che l'apprendimento avvenga in tempi davvero molto rapidi. E dove sta allora il problema?
I modelli di comportamento possono diventare un problema proprio per la loro caratteristica di essere diventati automatici. Ciò significa che quando ci si presenta una certa situazione, in automatico rispondiamo sempre nello stesso modo e ciò si manifesta anche in situazioni che possono essere molto diverse tra loro come luogo, come tempo, come persone ecc. ecc.

Facciamo un esempio. Ogni volta che mio figlio esce di casa io sto in apprensione fin quando non rientra (facevano così con me i miei genitori) sia che vada dal vicino di casa o che vada in vacanza alle Bahamas. Ora, se mio figlio ha 6 anni, ciò può avere un senso, ma se mio figlio ha 40 anni, ciò rasenta un pò la pazzia! Oltretutto, la questione è che io comunque sto male, sempre ed in ogni caso. Questo è un tipico comportamento da correggere in quanto è una reazione automatica ed irrazionale e non tiene conto delle circostanze del momento, oltre che a produrmi continua sofferenza. (Ovviamente l'esempio non era riferito a me personalmente, in quanto io di figli non ne ho :-))) ).

Un altro ambito in cui si sviluppano modelli di comportamento negativo è quello sociale, proposto soprattutto dai massmedia, ma non solo. Se nell'ambiente sociale che frequento si sviluppano certi modelli di comportamento, per adeguarmi all'ambiente, io stesso farò miei quei modelli, anche se per me potrebbero non andare per niente bene. Ne sono un esempio le tante ragazze che diventano anoressiche per conformarsi ai modelli della moda, oppure quei ragazzi che iniziano a drogarsi per continuare a far parte di un gruppo di amici.

Smantellare un modello di comportamento significa diventare creativi e dare quindi risposte diverse ad ambiti e situazioni diverse. Significa soprattutto diventare liberi,
liberi di scegliere il modo più adeguato per noi per dire, fare o comportarci nel modo più idoneo ed adeguato alle nostre esigenze ed al nostro sentire interiore.

In questo processo, l'Integrazione Energetica è una tecnica davvero portentosa, in quanto, oltre a sciogliere i meccanismi automatici, permette di trovare dentro di sè i modi più idonei per soddisfare le proprie esigenze in modo creativo, senza che ciò debba essere suggerito dall'esterno.

OK, direi che può essere sufficiente, ma sarò ben lieto di darvi ulteriori spiegazioni se ne avete bisogno e per questo vi invito a contattarmi via email.

Un abbraccio
Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:


Cesare è un signore di mezza età, e negli ultimi tempi, anzi forse è meglio dire negli ultimi anni, soffre di difficoltà respiratorie e forse di un principio asmatico, anche se i controlli medici non hanno ancora parlato in termini di asma. I sintomi sono però molto simili.

Parlandomi della sua vita, mi disse che c'erano sono molte cose che non vanno: una separazione dalla moglie, una figlia che gli dava molti problemi e difficoltà di relazioni in ambito lavorativo solo per citare le più importanti, altrimenti servirebbero tre newsletter per descriverle tutte.

Mentre lui mi esponeva le sue situazioni, mi chiedevo che tipo di strategia negativa di comportamento avesse potuto mettere in atto, per avere tutte queste situazioni indesiderabili. Pensavo a questo perchè, se è vero, come è vero, che noi siamo i creatori della nostra realtà, bisogna davvero impegnarsi per far andare male ogni ambito della propria vita.

Cari lettori, non angosciatevi nè sentitevi in colpa se qualche cosa nella vostra vita non va per il verso giusto. Non siete i Frankenstein della situazione, semplicemente state attivando inconsciamente dei processi che remano contro di voi e ciò si manifesta materialmente nella vita di tutti i giorni.

Tornando a Cesare, continuai a fargli un sacco di domande su come lui agisse nelle varie situazioni ma, sembrava girare in tondo; la colpa era sempre degli altri, delle circostanze ecc. ecc. Decisi allora di iniziare a praticargli qualche passaggio di Integrazione Energetica; è ottima per sbloccare situazioni stagnanti ed inconcludenti.

Prima di iniziare con i picchiettamenti dei punti energetici, gli feci fare un pò di respirazione e toccai alcune parti del corpo per vedere come erano messe: non c'era punto del suo corpo che non fosse rigido. A quel punto non mi rimaneva altro che agire direttamente sull'energia e rimanere a vedere cosa sarebbe successo.

Dopo il primo passaggio, gli chiesi come si sentisse. Cominciò a tempestarmi di domande: "cosa hai fatto?", "che punti hai toccato?", "a che cosa serve tutto ciò?" e molte altre ancora. Gli diedi le spiegazioni indispensabili perchè avesse qualche idea del lavoro che si stava facendo (gliene avevo già date prima di iniziare!) e poi aggiunsi: "Cesare, la mia domanda però era su come ti senti tu, adesso". "Ah, sì, come mi sento....ma... come mi dovrei sentire?". Replicai: "Smettila di farmi domande e dammi delle risposte, le tue risposte. Ascoltati".

Cesare non era per niente abituato ad ascoltarsi ed anche ora lo stava dimostrando. Quando gli chiesi se si sentisse rilassato stando sdraiato sul lettino, mi guardò stranito e mi rispose: "E' ovvio che se sto sdraiato sono rilassato". Gli spiegai che una persona può essere tesa anche se è sdraiata; se dentro di se produce tensione non è certo la posizione che migliora la sua condizione interna. Mi guardò in un modo che poteva voler dire: "Ma questo è proprio scemo!".

Non gli chiesi altre spiegazioni e gli praticai un secondo giro di picchiettamenti. Quasi subito dopo, mi disse che sentiva la testa girare un pò e notai che aveva un'espressione un pò spaventata. Gli chiesi: "Ma Cesare, nel tuo vocabolario, esite la parola rilassamento? Che cosa fai quando vuoi rilassarti?" Non vi dico quanto tempo impiegò a rispodermi, nè quanto tempo passammo, nella prima e nella seconda seduta, a cercare di dare una parvenza di risposta a questa domanda. I monosillabi si sprecarono, le pause furono interminabili e le mezze frasi erano la consuetudine.

Alla terza seduta, gli uscì una frase che era l'emblema della sua situazione: "Se mi rilasso, la mia vita va a rotoli". Era esattamente ciò che aveva messo in pratica per tutta la sua vita, ma la verità era proprio l'opposto: la sua vita andava male perchè non sapeva concedersi una pausa, una tregua. Per tenerla breve, vi dirò che il modello di comportamento di Cesare era il "controllo"o meglio l'ipercontrollo.

In tutta la sua vita non aveva fatto altro che esercitare controllo su qualsiasi cosa gli capitasse sotto tiro, che fosse esterna o interna a lui. I termini "fiducia", "tolleranza"ed "accettazione" non gli appartenevano. Non riusciva ad accogliere nient'altro che non fosse iperrazionale o tecnico. Tutto doveva sempre collimare con i modelli che lui aveva acquisito, senza mai lasciare spazio a possibili varianti o innovazioni. Con lui, le persone si sentivano costantemente sotto esame e per niente degne di fiducia e quindi tendevano ad evitarlo o a contrastarlo quando non era possibile sfuggire alla sua morsa.

E che dire delle sue emozioni, sensazioni, sentimenti ed intuizioni? Cancellate! Etichettate come debolezze, cedimenti, fastidi e quindi rifiutate. Il suo corpo mimava attraverso i sintomi
simil-asmatici quell'oppressione che lui stesso esercitava sulle proprie parti più intime e creative. Aveva ereditato questo modello di comportamento dai suoi genitori in quanto il papà era un militare e la mamma una contabile, persone molto avvezze all'iperrazionalità.

C'è voluto un pò di tempo e molta pazienza per normalizzare la situazione di Cesare. Molte volte mi sono chiesto che cosa lo spingesse a venire ancora da me, visto che ogni volta viveva parecchie difficoltà e se ne andava via confuso e stranito. Probabilmente, qualche sua parte profonda spingeva per essere ascoltata ed inconsciamente lui l'avvertiva.

Ora Cesare sta molto meglio, è diventato più "umano" e meno "automatico". Le sue crisi respiratorie sono diventate solo un ricordo, tranne in quei periodi in cui ancora esagera nel dedicare troppo tempo al lavoro e quindi il suo corpo lo avverte che è ora di smettere. Prontamente allora se ne va a fare un week-end altrove, distaccandosi completamente dagli impegni e ritornando poi completamente ricaricato. Il lavoro fatto insieme lo ha aiutato a diventare più morbido ed elastico su tuttii piani della sua esistenza e più pronto ad ascoltarsi e ad ascoltare gli altri.

Recentemente, alcuni conoscenti comuni mi hanno riferito che Cesare sembra essersi messo con una nuova compagna. Sono certo che ora riuscirà ad approcciare questa nuova relazione con un atteggiamento completamente diverso, più soddisfacente per entrambi.













*****Buona Pasqua, cioè... buona Resurrezione a tutti *****

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