domenica 20 dicembre 2009

Auguri Natale 2009


Che la Luce nel tuo Cuore
ti illumini la Via
.
Buon Natale e
Felice Anno Nuovo 2010
.
Andrea

sabato 23 maggio 2009

Perchè si ama col cuore... e non col fegato?


INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”liberare l’amore dentro di noi ” - n. 38 -
__________________________________________________
Invita i tuoi amici ad iscriversi a questa newsletter, mandando una mail a aparim10@yahoo.it con oggetto ISCRIVIMI I.E.
__________________________________________________

Carissima/o,

nella scorsa mail avevo accennato al concetto che “l’Amore è quello stato dell’essere in cui la nostra condizione personale permette all’energia di entrare, uscire ed espandersi in tutte le direzioni senza impedimenti”
E’ un concetto un po’ particolare e che ritengo richieda un po’ più di spiegazioni, anche a giudicare dai commenti che ho ricevuto in merito.

Alla nascita riceviamo un organismo generalmente in ottime condizioni e perfettamente funzionante in tutte le sue parti. Se ci pensiamo, un corpo è in ottime condizioni solo se tutte le sue parti funzionano bene. Ciò significa che anche nel corso del tempo dovremmo continuare a mantenere tutti i nostri organi in buone condizioni.

Ora, nel corso della nostra vita possiamo incorrere in numerosi squilibri, dovuti ad errate abitudine fisiche (ad esempio un’alimentazione poco equilibrata), errati comportamenti (che compromettono sia il fisico che le emozioni), errati modi di pensare (che possono influire negativamente sul mentale, sulle emozioni e sul fisico), compromettenti eventi esterni (es. i traumi) che possono modificare negativamente i piani mentali ed emozionali. E’ ovvio, per quanto detto, che se ho squilibri su uno di questi piani, ne risente negativamente anche tutto il resto del nostro essere.

Nelle discipline orientali tutto ciò era molto chiaro anche diversi millenni fa. Infatti, in queste filosofie, ai vari organi del corpo sono associate anche le relative emozioni. Se un’emozione è squilibrata oppure un organo è squilibrato, ne risentono in maniera via via maggiore anche le altre parti, generando squilibri a cascata.

Inoltre, il nostro vivere su questo pianeta, ci sottopone a due flussi di energia principali: quella che viene dal basso (energia della terra e dell’acqua) e quella che viene dall’alto (energia dello spazio e dell’aria). Queste due energie principali trovano il loro equilibrio nel cuore (che è legato all’elemento fuoco, e alla gioia). E’ facile intuire che se c’è squilibrio su anche uno solo di questi elementi, c’è disturbo anche sul resto, ed in particolare sul loro punto di equilibrio.

Continuando e prendendo in considerazione gli altri elementi, possiamo dire che all’organo del fegato è abbinata l’emozione della rabbia, allo stomaco l’ansia, ai polmoni la tristezza o angoscia ed ai reni le paure. Riassumendo possiamo quindi dire che, se i quattro organi principali funzionano bene ne avrà giovamento il nostro cuore. Allo stesso tempo, solo se riusciremo ad avere un rapporto equilibrato con le nostre emozioni principali (rabbia, paura, ansia, tristezza), riusciremo a raggiungere lo stato della gioia (che nella sua espressione massima si può definire Amore).

Il Cuore è la sintesi trasformativa di tutte le energie che ci attraversano. Ecco perché si ama con il Cuore e... non con qualche altro organo.
In tutte le culture di tutti i tempi è sempre stato presente il connubio Cuore-Amore. Ciò indica che questo concetto è riconosciuto da tutte le razze umane.

L’importanza di riequilibrare le proprie emozioni ed i propri pensieri (e di conseguenza i nostri organi interni) è fondamentale per accedere ad uno stato di Amore puro. Contrariamente potremo accedere solo a qualche briciola o surrogato d’Amore.

In questo compito di riequilibrio emozionale e mentale ci viene in aiuto l’Integrazione Energetica, che ben sa come riportare equilibrio in tutti quegli ambiti che ci fanno soffrire o ci impediscono di fluire con il ritmo della vita. Immagina quanta nuova energia di Gioia e di Amore potresti sperimentare nel momento in cui ti concedi di liberarti dalle tue zavorre mentali ed emozionali!
Immagina quanto migliori possono essere le tue relazioni in uno stato riequilibrato! Il fare pulizia dentro di noi è fondamentale per un buon vivere e l’Integrazione Energetica ci aiuta a fare queste pulizie fino in fondo.

Alla prossima. Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

__________________________________________________

*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Andrea era un simpatico giovanotto ventisettenne che, a differenza del suo aspetto fisico ben prestante, aveva un po’ di problemi interni. Gli era stato diagnosticato un principio di cirrosi epatica e squilibri pancreatici oltre che disfunzioni agli organi digestivi. Per buona fortuna era un ragazzo atletico ed amava fare sport di vario genere e quindi non gli mancava l’attività fisica, che come tutti sanno, è fondamentale per mantenere il proprio corpo in buone condizioni.

Andrea mi raccontò che, qualche anno prima, aveva conosciuto un amico al quale si era molto affezionato e con il quale condivideva molte attività giovanili. Il piacere di stare con questo ragazzo lo portò a condividere con lui un’abitudine che nel tempo si rivelò deleteria per entrambi. I due ragazzi, quando si incontravano, andavano spesso al bar a farsi un aperitivo per poi andare a pranzo o a cena insieme.

Purtroppo, questi aperitivi, non erano delle semplici bibite ma dei coctails superalcolici, e fu così che nel corso del tempo i due cominciarono a manifestare segni di disagio fisico su diversi piani. L’amico era stato recentemente ricoverato in ospedale per sindromi epatiche ed una leggera epatite, ma anche Andrea non stava più molto bene; infatti, a seguito di decisi malesseri avuti qualche mese prima, aveva fatto gli esami clinici e lì erano stati riscontrati gli squilibri citati sopra.

Ma per quale motivo Andrea era venuto da me? Egli soffriva un grave disagio per non assumere più i superalcolici. Oltre che una mancanza fisica era un disagio emotivo, in quanto a lui mancavano molto quelle chiacchierate colme di risate che faceva con il suo amico quando andavano all’aperitivo. Gli mancava tutto quel contesto molto piacevole che contornava quell’irresistibile vizio dei superalcolici.

Lavorammo con l’Integrazione Energetica sui vari aspetti della vicenda e in una sola seduta riuscii a sganciare Andrea da quel compromettente vizio di bere. Nel frattempo si era anche ristabilita la serenità emotiva ed ora lui era consapevole e convinto che quei bei momenti potevano essere vissuti e condivisi anche senza bisogno di ricorrere all’alcool.

Qualche tempo dopo rividi sua mamma e mi confermò che Andrea stava andando avanti davvero bene e che tutta la salute si era normalizzata. Ora lui era libero di vivere consapevolmente ed il vizio del bere era solo un brutto ricordo.

Ho voluto raccontare questa storia per evidenziare come un’abitudine negativa e per esteso un comportamento poco idoneo riescano a renderci schiavi ed a compromettere la salute anche a grandi livelli, complici anche quegli aspetti positivi che circondano tutta la vicenda. In Andrea, ad esempio, gli aspetti positivi dell’amicizia, della confidenza, del divertimento si erano ancorati all’abitudine di bere un certo tipo di prodotto piuttosto tossico per l’organismo. Per avere quei piacevoli momenti era diventato necessario ricorrere all’alcool e, piacere ed alcool erano diventati degli sposi inseparabili.

Qui ho parlato di alcool, ma gli stessi tipi di processi ricorrono nelle nostre vite in mille modi diversi. E’ il caso ad esempio delle ansie, delle intolleranze, delle fobie, sovralimentazione, vizi vari e di tanti altri casi ancora, dove un elemento viene ancorato indissolubilmente ad un altro e non c’è nessun modo razionale di arrivare alla soluzione ed estirpare quell’associazione. In tutti questi casi l’Integrazione Energetica riesce molto bene a riportare la situazione alla normalità.

***** Ti auguro di trovare la tua libertà interiore *****
.

sabato 18 aprile 2009

Relazioni: amore e bisogno - 2° parte


INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”avere relazioni appaganti ” - n. 37 -
___________________________________________________
Invita i tuoi amici ad iscriversi a questa newsletter, mandando una mail a aparim10@yahoo.it con oggetto ISCRIVIMI I.E.
___________________________________________________

Carissima/o,
riguardo al concetto di amore, di cui parlavamo nella scorsa mail, ho trovato una frase che ben sintetizza l’argomento: “L’amore è l’amore e se non lo si prova non si può capire, perché non lo si può spiegare a parole…” Effettivamente, non c’è niente di più difficile che cercare di spiegare i sentimenti a qualcun altro che non li prova o li prova in modo diverso da noi.

Il nostro primo oggetto d’amore è la madre, che trasmette al proprio bambino una sensazione di appagante intimità, sicurezza e amore. Al neonato rimane così un ricordo profondo del vero significato dell’amore, vale a dire un dare e ricevere incondizionato da parte di due esseri che si vogliono bene, una compenetrazione di corpi e di anime (intese come stato energetico), e questa sensazione rimarrà praticamente indelebile nel corso del tempo.
Rimaniamo saldamente ancorati al ricordo profondo (quindi un modello, un imprinting, ma probabilmente è il modello della stessa natura profonda dell’essere) di quello stato.

L’Amore è, allo stesso tempo, quello stato dell’essere in cui la nostra condizione personale permette all’energia di entrare, uscire ed espandersi in tutte le direzioni senza impedimenti. Si lo so, non è un concetto romantico, non è una definizione che fa sognare; potrei definirlo un concetto quasi scientifico e per certi versi un po’ meccanico, ma vi assicuro che vivere una condizione di questo genere porta la persona ad uno stato di tale gioia, libertà, piacere, espansione ecc. ecc. che potremmo senza ombra di dubbio definire “Amore”.

Questo stato di amore non richiede necessariamente un oggetto o una persona di riferimento, cioè l’amore non richiede per forza la presenza o il possesso di qualcun altro per poter essere vissuto: è uno stato dell’essere, come dicevamo, e può essere presente anche senza un oggetto o una persona, anche se spesso per qualcuno si innesca o si manifesta in riferimento ad un elemento esterno.

Spesso purtroppo viviamo nell’illusione che possiamo amare solo chi soddisfa i nostri bisogni, oppure nell’illusione che abbiamo bisogno di una persona per provare amore o altre illusioni.

L’amore è uno stato dell’ ”essere” ed è già “incorporato” in noi, dentro di noi, se non lo proviamo è perché abbiamo bloccato qualche canale energetico (emotivo o mentale) che impedisce in qualche modo che quel tipo di energia si manifesti in noi. Ciò vale anche se lo proviamo in un modo distorto e cioè come bisogno, possesso, merce di scambio ecc. ecc.

Una caratteristica dell’amore è sicuramente quella di essere condiviso. E’ uno stato così forte che non si riesce a tenere solo per se stessi: diventa spontaneo il condividerlo, il donarlo. Questo è l’ Amore autentico. Posso amare un’altra persona perché l’amore è già dentro di me, quindi posso condividerlo e scelgo quella persona per condividerlo.

Diversamente, sto cercando una stampella per provare a resuscitare quello stato o sentimento dentro di me, e mi illudo che se trovo una persona di un certo tipo potrò provare quello stato o sentimento dentro di me. Nella migliore delle ipotesi, potrò vivere quella condizione per un certo periodo, finché quella stampella mi tiene in piedi, ma nella maggior parte dei casi, la situazione si logorerà e se non avrò imparato a camminare con le mie gambe, se le mie gambe saranno ancora molto deboli, cadrò miseramente per terra.

Non trovo del tutto sbagliato fare il percorso che ho appena descritto, a condizione che le nostre cadute ci aiutino a capire dove ed in cosa stiamo sbagliando, per poi correggere il tiro. D'altronde, si evolve proprio imparando dagli errori. Purtroppo mi duole constatare che molto spesso queste cadute invece portano solo sofferenza e delusione e si fa una gran fatica a cogliere l’essenza dei nostri errori in modo che diventino produttivi.

In questo percorso, ci può venire in aiuto l’Integrazione Energetica, che attraverso le sue tecniche riesce a fare chiarezza ma soprattutto a cambiare le condizioni che ci portano continuamente a compiere gli stessi errori. Riesce a fare pulizia in quel groviglio di sensazioni, pensieri e sentimenti che spesso si intrecciano, facendoci perdere il contatto con la nostra vera natura profonda.
Liberarci dai nostri blocchi energetici, quelle gabbie che ci tengono inchiodati a delle realtà sconvenienti, non solo ci rende più liberi e felici, ma anche permette a questa condizione miracolosa, l’Amore, di manifestarsi ed espandersi in noi e fuori di noi.

Un maestro illuminato dei nostri giorni, Maharishi Mahesh Yogi, ha detto che “lo scopo della creazione è l’espansione della Felicità, fino a che si diventa Felicità infinita”

Probabilmente, allora (è una mia intuizione), in questa vita stiamo provando a realizzare lo stesso stato di beatitudine che avevamo già vissuto nella pancia di nostra madre, ma in un mondo, ambiente, dimensioni e condizioni completamente diverse.

Un abbraccio. Alla prossima.
Andrea


PS: :-) :-) :-) se non mi danno il premio Nobel dopo questa mail,
mi ritiro a vita privata :-) :-) ;-)))


***** Ti auguro di sperimentare molto amore nella tua vita *****

martedì 7 aprile 2009

Buona Pasqua


Pasqua, la festa di chi crede
nella bellezza dei piccoli gesti
di chi sa che la vita può stupire
oltre ogni aspettativa.
Che la gioia pervada il tuo cuore
e ti regali Felicità inattese.
Buona Pasqua ! ! !
______________________________________________

Se vuoi fare un pò di beneficienza in questo periodo,
puoi donare a queste associazioni:

http://www.amma-italia.it/dichiarazione.htm

http://www.savethechildren.it/2003/sostieni/



sabato 14 marzo 2009

Relazioni: amore e bisogno - 1° parte



INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”liberare tutte le nostre parti ” - n. 36
_________________________________________________
Iscriviti ed invita i tuoi amici ad iscriversi a questa newsletter, mandando una mail a aparim10@yahoo.it con oggetto ISCRIVIMI I.E.
_________________________________________________

Carissima/o,

qualche giorno fa, rovistando tra le mie scartoffie, mi è passato tra le mani un foglio in cui era riportata questa frase, di cui però non ho annotato l’autore:
“Ricorda che la migliore relazione è quella in cui l’amore per l’altro supera il bisogno per l’altro” Questa frase è molto bella e mi ci sono fermato un attimo a rifletterci sopra. Qui vengono riportati due elementi di confronto: l’amore ed il bisogno. In verità ce n’è un terzo: la relazione.

In effetti, il concetto di “amore” è alquanto controverso: tutti ne parlano ma in realtà ognuno intende qualcosa di diverso. La parola “amore” è un dare un nome ad un concetto astratto, è una sorta di etichetta che applichiamo ad un concetto molto articolato, ma purtroppo un piccolo nome non riesce ad esprimere tutto il suo contenuto e proprio per questo possiamo incorrere in errori di interpretazione. Quando diciamo le parole “ti amo”, che cosa stiamo realmente dicendo? Che aspettative abbiamo nei confronti di una persona che ci dice questa frase?

Credo che su queste sole due domande potremmo scrivere qualche centinaio di libri, ma comunque penso che di amore sia stato già scritto più di quanto fosse necessario. Tuttavia per moltissimi di noi la parola ed il concetto di “amore” restano un qualcosa di vago e fumoso, difficilmente definibile.

Ben diverso è il concetto di bisogno. Anche se tutti noi abbiamo bisogni non perfettamente uguali, ma probabilmente simili, abbiamo ben chiaro che avere un bisogno significa essere nella condizione di voler soddisfare una nostra necessità, immediata o meno che sia.

La prima persona al mondo che soddisfa i nostri bisogni è nostra madre. Lei, tranne casi particolari ci ama, ci ha amato, e quindi ha soddisfatto più o meno tutti i nostri bisogni. Chi ama di solito tende anche a soddisfare i bisogni dell’altra persona. Ma chi soddisfa i nostri bisogni, necessariamente ci ama? No ovviamente. Anche il panettiere soddisfa un nostro bisogno e non necessariamente ci ama, anzi, quasi sicuramente non è così coinvolto con noi.
Proprio per il tipo di esperienza vissuto nella fase della nostra infanzia, molto spesso si forma in noi il pensiero che possiamo amare solo chi soddisfa i nostri bisogni.

Nella mia esperienza lavorativa ed anche di vita, ho avuto modo di constatare che molto spesso questi due elementi si confondono tra di loro in un groviglio a volte inestricabile, dando vita a fraintendimenti che sovente minano le relazioni in modo tanto deleterio da creare notevole sofferenza.

Il concetto di amore viene spesso confuso con altri tipi di sentimenti, come il possesso, il dare-avere, il soddisfacimento di bisogni, il sentirsi considerati ecc.
Si è completamente dimenticato che più la persona è integrata, cioè è libera da schemi precostituiti, da modelli di comportamento acquisiti in precedenza e mai rielaborati, da stati emotivi preconfezionati e sempre simili a loro stessi, e più quel sentimento puro chiamato amore è libero di esternarsi e di esprimersi.

Con l’Integrazione Energetica, si riescono a districare tutti questi grovigli in modo da rendere le persone più libere e consapevoli dei “giochi” che hanno messo in piedi fino a quel momento, rendendole più sicure delle scelte che andranno ad operare in seguito, perché ormai libere da modelli di comportamento precostituiti .

Nella prossima newsletter continueremo su questo argomento.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

--------------------------------------------------------------------

*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:


Quella sera ero stato invitato ad un raduno di compleanno da un caro amico, che in quelle occasioni aveva l’abitudine di accogliere nel cortiletto di casa sua un bel po’ di amiche ed amici per condividere in totale disimpegno la giornata del suo anniversario.

Fu lì che vidi per la prima volta Celeste, una giovane invitata che catturava l’attenzione al primo colpo, non tanto perché fosse particolarmente bella ma perché tutto di lei sembrava voler attirare l’attenzione. Era lei che accoglieva le persone all’arrivo e mi colpì la sua pettinatura, con lunghi riccioli biondi raccolti sul dietro della testa e con due soli lunghi riccioli sul davanti ad incorniciare i suoi occhi appariscenti, dietro al trucco studiato ad hoc. Inoltre il suo abito lungo, bianco candido, la rendeva quasi fosforescente ed in mezzo a tutte le persone emergeva indiscutibilmente.

Il suo incedere poi era da perfetta padrona di casa, anche se era una semplice invitata: ogni volta che passava vicino a qualcuno, aveva sempre qualcosa di gradevole da dire, oppure si dava un gran da fare affinché tutti avessero da bere o qualcosa da stuzzicare. Inoltre non mancava di intervenire in ogni argomento che si imbastiva tra i vari gruppetti di persone.

Fu a metà serata che qualcuno dei presenti gli parlò di me e delle mie attività. A quel punto Celeste mi si avvicinò e cominciò a chiedermi i particolari del mio lavoro. Quando gli parlai dell’Integrazione Energetica, diventò riflessiva e pensierosa e ad ogni mia frase aggiungeva un suo “interessante!” o qualcosa di simile. Prima ancora che finissi di dargli spiegazioni, mi interruppe dicendo: “Penso proprio di avere bisogno di te. Domani ti telefono per un appuntamento”

Puntualmente il giorno dopo chiamò e fissammo l’appuntamento da lì a pochi giorni. Quando fu seduta nel mio studio la prima cosa che fece fu di piangere, si sentiva imbarazzata nel raccontarmi ciò che mi avrebbe poi detto. Lei aveva ormai passato i trent’anni ed ancora non gli era riuscito di trovarsi un uomo con cui condividere la vita ed a cui esprimere il suo affetto. A detta sua, ne aveva tanto di affetto da dare. Purtroppo tutti gli uomini che aveva avuto l’avevano lasciata senza darle spiegazioni apparentemente valide.

Ascoltai ancora per un po’ i suoi racconti, poi passai direttamente a praticare l’Integrazione Energetica. Fu durante le varie procedure che Celeste mi riferì di aver avuto un pensiero dentro di se, che per altro era una frase detta da uno dei suoi ex amori: “Sei troppo possessiva ed egocentrica”. Chiesi ulteriori spiegazioni e lì per lì le sue risposte erano un po’ come se si arrampicasse sugli specchi, cercando di difendere a tutto campo i suoi comportamenti.

A quel punto gli riferii ciò che io avevo osservato di lei quella sera in cui eravamo dal nostro amico comune. Fu allora che sembrò crollare miseramente e dopo un altro pianto mi disse: “Lo sapevo che tu avevi già capito tutto di me”. Scoppiai a ridere e le risposi che non era quello il punto della situazione ma quello di riportare equilibrio dentro di se stessa per avere possibilità che il suo futuro fosse molto migliore di ciò che non era stato il suo passato.

Nella seconda seduta lavorammo in lungo ed in largo su tutti gli argomenti correlati al suo essere possessiva ed egocentrica ed emerse evidente che lei aveva un concetto dell’amore di tipo possessivo e che aveva necessità di fare per l’altro molto più di quanto le venisse richiesto, a volte sacrificando addirittura i suoi bisogni, ma esigendo poi dall’altro tutta una serie di aspettative affettive e non, che a lungo andare facevano sentire l’altra persona imprigionata. Ed era proprio questo senso di prigionia e di oppressione che induceva gli uomini a lascarla.

Uno alla volta, scardinammo e ristrutturammo tutte le radici che sostenevano questa sua strategia di vita, rendendo Celeste via via più consapevole delle dinamiche che metteva in atto e più libera nell’operare quelle scelte di cambiamento che andavano nella direzione di una migliore qualità della sua vita.

Oggi Celeste è sposata ed ha due bei bambini, ma soprattutto una vita felice e soddisfacente, libera da quei condizionamenti che l’avevano tenuta in scacco per molti anni.

***** Ti auguro di trovare la tua migliore relazione affettiva *****
.

sabato 28 febbraio 2009

Le Relazioni come specchio di noi stessi



INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”relazionarsi con semplicità” - n. 35 -
_________________________________________________
Iscriviti ed invita i tuoi amici ad iscriversi a questa newsletter, mandando una mail a aparim10@yahoo.it con oggetto ISCRIVIMI I.E.
_________________________________________________

Carissima/o,
vorrei oggi proseguire la disquisizione sull’argomento delle Relazioni, per dare un po’ di conoscenza rispetto agli aspetti che si sviluppano in questo contesto.

Le nostre relazioni, di qualsiasi carattere esse siano, si sviluppano attorno a tre poli principali:
1) Affinità – quanto mi sento vicino all’altra persona
2) Realtà Comune – tutto ciò che condivido con l’altra persona (ambienti, persone, cose)
3) Comunicazione – tutto ciò che faccio “passare” tra noi due (parole, gesti, comportamenti – verbale o non verbale)

Le Affinità possono esserci coscienti o non coscienti. A volte sappiamo e riusciamo a spiegarci perché una persona ci piaccia (sia che si tratti di un amico/a, di un fidanzato/a, un/a collega o altro). A volte non riusciamo molto bene a spiegarci il perché una persona ci piace, ma nonostante ciò ci piace.
Quante volte ho sentito dire, ad esempio: “Mio marito/moglie non è bello/a, non è intelligente, ma mi piace, ha qualcosa che me lo fa piacere”. Queste alchimie avvengono nonostante la nostra razionalità.

La Realtà comune è rappresentata da tutti i tipi di interesse che condivido con l’altra persona. Sicuramente vi sarà capitato di incontrare un/a collega di lavoro, ad esempio, che non avreste mai avvicinato se non fosse che tutti i giorni ve lo/la ritrovate nel vostro stesso ufficio e dovete condividere gli aspetti del lavoro. Via via che il tempo passa, imparate a conoscerlo/a e da questa conoscenza possono sortire amicizie, amori, condivisioni di altri aspetti (come lo sport, i figli, le vacanze ecc.), oppure avversioni, repulsioni ecc. La Realtà Comune a volte funge da collante, da legame.

La Comunicazione è l’aspetto più importante che produce sicuramente maggior impatto tra noi e gli altri. Noi, per altro comunichiamo sempre: non c’è mai un momento nella giornata in cui non comunichiamo. Infatti, la comunicazione non è solo verbale; è anche non verbale. Il nostro corpo già comunica da solo, senza l’uso della parola. I nostri gesti, i nostri atteggiamenti, le nostre posture dicono di noi molto più di quanto immaginiamo.

Da studi fatti in tempi recenti, risulta che la comunicazione verbale rappresenta circa il 7% di tutta la nostra comunicazione. E’ impressionante questo dato, se pensiamo a tutti i fiumi di parole che spendiamo nelle nostre giornate per far arrivare i messaggi che desideriamo agli altri. Gli esperti ci dicono invece che comunica di più una nostra espressione del viso o del corpo che migliaia di parole.

A me questa situazione è molto nota, non tanto per conoscenza, ma per esperienza diretta: ogni giorno mi capita di riscontrare qualche dissonanza tra ciò che le persone mi dicono e ciò che mi esprimono a gesti, espressioni visive o vocali, posture del corpo ecc. Ciò non significa che io abbia a che fare tutti i giorni con persone bugiarde, ma semplicemente dimostra quanto le persone non si rendano conto che ciò che dicono e ciò che invece pensano profondamente (o è presente nel profondo di loro stesse) sia in dissonanza.

Molte volte le nostre parole esprimono più ciò che desidereremmo che fosse, che non ciò che è realmente presente dentro di noi. In questi giochi di specchi, finiamo per incasinarci e scambiare per vero ciò che è desiderio o illusione con ciò che è reale e tangibile dentro di noi.

Un bel casino, vero? In tutto questo ci viene in aiuto l’Integrazione Energetica, che riesce molto bene a districare molte matasse ingarbugliate. Lo stimolo del nostro stato energetico, o il realizzare la dissociazione mentale da false convinzioni o preconcetti, mette fine a tanti problemi relativi alla nostra comunicazione, prima in noi stessi e poi verso gli altri.

Ritornando per un attimo al discorso iniziale, è necessario che i tre elementi citati, siano in equilibrio tra di loro, altrimenti le nostre relazioni ne soffriranno; il vero polo di attrazione è comunque la Comunicazione ed è su questa che è spesso conveniente lavorare per migliorare le nostre relazioni. Attraverso la Comunicazione si può accedere anche alla conscenza degli altri due aspetti.

Continueremo a parlare di relazioni nelle prossime mails.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

___________________________________________________

*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:

Pietro era un ragazzo di circa venticinque anni e il suo problema era evidente: presentava sul viso un’acne diffusa che non gli dava disturbi particolari, a parte un po’ di prurito ogni tanto. Sembrava un tipo sicuro di sé e forte, come la sua stretta di mano, anche se la sua struttura fisica minuta ed ondeggiante avrebbe detto invece che c’era in lui insicurezza.

Anche durante il colloquio si manifestarono questi due aspetti: a volte deciso e sicuro, a volte evasivo e incerto. Il suo pensiero ruotava intorno all’acne ed a quanto, secondo lui, lo limitasse nelle relazioni sentimentali. Quando vidi che il colloquio comunque non arrivava a rendere evidente le cause di tutto ciò, decisi di iniziare a lavorare con l’Integrazione Energetica.

Quasi subito emerse l’aspetto della sua insicurezza, di quanto lui si sentisse insicuro nell’approccio con il sesso opposto. Un po’ dopo, emersero gli aspetti della sua relazione con la madre e di quanto lei gli procurasse insicurezza in quanto sceglieva e decideva per lui in continuazione. In seguito, emerse quanto lui si sentisse sminuito dagli atteggiamenti della madre e ciò gli provocava una mancanza di fiducia verso se stesso ed una incapacità di operare delle scelte autonome.

Fu durante la seduta seguente che ad un certo punto, Pietro ebbe l’immagine di una maschera, rossa piena di punti scuri. Chiesi ulteriori spiegazioni relative a questa maschera e, pian piano emersero tutta una serie di elementi sull’argomento. La maschera era la sua acne e rappresentava da un lato il tentativo di nascondere la sua insicurezza e da un altro punto di vista un modo per tenere lontano le donne, vissute come persone frustranti e castranti. In questo modo, la maschera lo aiutava a non sentirsi costretto ad affrontare una situazione nella quale si sarebbe sentito perdente già dall’inizio, data la sua grande paura di non riuscire.

Dovemmo lavorare per un po’ su tutti questi aspetti, come snocciolando un rosario che prima o poi finisce. E così, anche Pietro iniziò infine a rifiorire, liberato dalle sue profonde convinzioni limitanti e stimolato nell’ andare avanti con le sue forze e decisioni. Man mano che Pietro prendeva decisioni importanti per lui, anche la sua acne lentamente diminuiva ed in capo a qualche mese se ne andò del tutto. Ma ciò che era veramente importante, come mi disse lui in modo deciso, non era più che ci fosse o non ci fosse l’acne, ma l’aver finalmente trasformato la sua anima, che soffriva da molto tempo senza che lui se ne rendesse completamente conto.

Vi ho raccontato questa storia, anche perché ho rivisto Pietro, un pò di sfuggita, proprio qualche mese fa, il quale mi riferì che si è sposato ed ora è quasi dirigente d’azienda. Chi più di un dirigente d’azienda deve prendere decisioni precise e sicure in ogni momento?



***** Ti auguro di migliorare ogni tua relazione *****

domenica 18 gennaio 2009

Le Relazioni Umane


INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”migliorare i contatti con il proprio mondo ” - n. 34
_________________________________________________
Iscriviti ed invita i tuoi amici ad iscriversi a questa newsletter, mandando una mail a aparim10@yahoo.it con oggetto ISCRIVIMI I.E.
_________________________________________________

Carissima/o,
parlare di relazioni in questa newsletter è come entrare in un campo minato: ovunque ti giri devi fare attenzione per non incappare in qualcosa di pericoloso.
Qualcuno potrà dire che questa visione è un po’ troppo pessimistica ed effettivamente lo è, ma purtroppo è sotto i nostri occhi quanto nella vita di oggi siano difficili le relazioni.

Con questo non voglio però dire che sia un campo ingestibile, tuttaltro, e come ogni cosa… se sai come funziona puoi anche modificarne a piacere il funzionamento o migliorarlo, ma se non lo sai ti accontenti di andare “in automatico”, che ti piaccia o no e con le dovute conseguenze.

Le relazioni sono uno dei cinque aspetti fondamentali della vita, che sono:
1 – Esserci (io esisto)
2 – Perseverare
3 – Difendersi
4 – Procreare
5 – Muoversi nel mondo, conoscere, comunicare, socializzare

Questi cinque aspetti, che per altro fanno capo ai cinque elementi in natura (acqua, aria, fuoco, terra, metallo) sono proprio quelli che garantiscono la continuità della vita sulla Terra e negli esseri viventi. Quando anche uno solo di questi elementi è in difficoltà, mette in crisi tutto il sistema ed anche la nostra vita individuale.

Ciò la dice lunga su quanto le relazioni siano importanti nella vita e, a meno che non si faccia gli eremiti, ne siamo tutti coinvolti. Per altro le relazioni mettono in moto le nostre emozioni e, come queste ultime, rappresentano un po’ il sale della vita.

Relazionarsi con gli altri significa mettere in moto tutto il patrimonio della nostra memoria (conscia o inconscia) e delle nostre esperienze precedenti.
Che cosa significa? Significa che la nostra vita di relazione diventa lo specchio della nostra vita interiore, ne più ne meno.

Le relazioni non sono altro che l’interazione tra il nostro comportamento ed il comportamento degli altri, dove uno fa da specchio all’altro. Potrà sembrare un po’ sibillina questa frase dello specchio. In realtà, se ci si pensa bene, ogni segnale che ci giunge dall’esterno, innesca in noi un’opportuna reazione da parte nostra.

Non possiamo reagire agli altri se non attraverso un modo che conosciamo già, che abbiamo già sperimentato. Ed anche se stiamo vivendo un’esperienza totalmente nuova, è molto probabile che risponderemo in un modo più o meno simile a ciò che conosciamo già. Solo se l’esperienza nuova riuscirà a far scattare in noi la molla che ci apre ad un altro livello di coscienza, riusciremo a vivere un’esperienza in modo totalmente nuovo. In questo caso, aggiungeremo dei tasselli nuovi alla nostra esperienza già acquisita.

Ecco perché poco fa dicevo che la vita esteriore è lo specchio della nostra vita interiore. Solo se dentro di noi abbiamo maturato un modo equilibrato di rapportarci con tutte le nostre parti interiori, riusciremo ad avere buone relazioni anche all’esterno.

E’ un modo completamente diverso di porci davanti alla realtà, soprattutto in un contesto come quello del mondo di oggi, dove ogni nostra reazione viene giudicata come dovuta a qualcun altro, cioè dando la colpa agli altri per le nostre reazioni più o meno sconvenienti.

“Se lui/lei non si comportasse così, io non mi arrabbierei”. Quante volte sentiamo frasi simili in una giornata? E perché, a questo punto, non ci assumiamo la responsabilità della nostra rabbia (o paura o tristezza ecc.)?

Se do la colpa agli altri non devo mettermi in discussione e mi libero da possibili sensi di colpa. Facile, no? Ma il giochetto dura poco e soprattutto continuiamo a vivere quelle emozioni disturbanti senza via d’uscita, fino a quando non impareremo a relazionarci equilibratamente con le nostre emozioni e tutte le nostre parti.

In questo contesto, l’Integrazione Energetica riesce a compiere quel processo di riequilibrio di tutti quei modelli che ci trasciniamo nella vita e che continuano a portarci sofferenza. Il miglioramento delle nostre relazioni non può che passare dal nostro miglioramento individuale.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

__________________________________________________

*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:

Quando vidi per la prima volta Aldo ebbi l’impressione di una persona bastonata, di chi ha ricevuto solo legnate dalla vita. Statura media, un bel fisico ed una buona condizione di salute, almeno apparente, sarebbero stati i giusti ingredienti per una vita se non altro normale, ed invece Aldo aveva un po’ di problemi che lo perseguitavano.

Cominciò con il raccontarmi dei suoi disturbi digestivi, mai troppo gravi ma persistenti e continui. Tutti gli esami fatti e tutte le cure provate non erano riusciti a dare una spiegazione plausibile oltre che una risolutiva guarigione. Tutto ciò stava già affermando che si trattava di una somatizzazione di un qualche problema non ancora evidente.

Andando avanti nel colloquio, Aldo sfiorò l’argomento delle sue relazioni affettive, dicendomi che non era sposato (aveva circa 40 anni) e che aveva relazioni saltuarie e di breve durata con donne che puntualmente lo lasciavano. Siccome aveva tagliato un po’ corto su questo argomento, decisi di non proseguire oltre nel colloquio ed iniziare la pratica, certo che qualsiasi cosa gli fosse stata di disturbo sarebbe poi emersa durante le procedure.

Da sdraiato, lo vedevo teso o meglio trattenuto e neanche quel po’ di respirazioni libere iniziali servirono a cambiare la situazione, sebbene mi riferì di sentirsi bene.
Iniziai a lavorare proprio sui disturbi digestivi, sicuro che mi avrebbero portato alla sorgente naturale di quei problemi. Dopo circa mezz’oretta, Aldo era più disteso e le tensioni alla pancia erano sparite. Lui stesso diceva di non sentirsi così bene da molto molto tempo (era dovuto al raggiunto rilassamento addominale, che non aveva più da molti anni, avendo ormai assunto una tensione permanente nella pancia).

Era già un grande successo, ma consapevole che i miglioramenti non durano molto nel tempo se non vengono estirpate le radici dei problemi, continuai a lavoraci per completare la situazione. Durante l’ultima procedura aveva avuto l’immagine di una donna, una delle sue ultime compagne. Chiesi ulteriori spiegazioni e Aldo mi disse che lei lo aveva lasciato perché lui soffre di eiaculazione precoce e che se ne era andata dandogli dell’impotente.

Lui era ancora molto arrabbiato per quel fatto. Lavorai su quella rabbia ed alla fine della procedura, mi disse che era arrabbiato anche perché lui si sentiva impotente e che quella rabbia era più verso se stesso che verso la sua ex compagna.

Dovemmo lavorare per qualche seduta per riuscire a riequilibrare la sua situazione. Da quella impotenza uscirono diversi aspetti, di cui i fondamentali furono le relazioni con i suoi genitori, che lo frustravano ogni volta che faceva qualcosa di nuovo. Quei comportamenti ripetuti, avevano installato in Aldo la convinzione di non aver potere per realizzare ciò che gli stava a cuore, di essere un incapace e tante altre cose legate all’argomento.

Aldo resuscitò a nuova vita dopo quella piccola serie di sedute. Liberato dalle radici dei suoi problemi, cominciò ad esplorare il suo mondo in modi diversi ma soprattutto più congeniali alle sue esigenze e dopo qualche mese iniziò una nuova storia affettiva che dura ancora al giorno d’oggi (sono passati circa quattro anni).




***** Ti auguro di liberare tutta la “tua” creatività *****
 

Meet Singles Online