sabato 14 marzo 2009

Relazioni: amore e bisogno - 1° parte



INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”liberare tutte le nostre parti ” - n. 36
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Carissima/o,

qualche giorno fa, rovistando tra le mie scartoffie, mi è passato tra le mani un foglio in cui era riportata questa frase, di cui però non ho annotato l’autore:
“Ricorda che la migliore relazione è quella in cui l’amore per l’altro supera il bisogno per l’altro” Questa frase è molto bella e mi ci sono fermato un attimo a rifletterci sopra. Qui vengono riportati due elementi di confronto: l’amore ed il bisogno. In verità ce n’è un terzo: la relazione.

In effetti, il concetto di “amore” è alquanto controverso: tutti ne parlano ma in realtà ognuno intende qualcosa di diverso. La parola “amore” è un dare un nome ad un concetto astratto, è una sorta di etichetta che applichiamo ad un concetto molto articolato, ma purtroppo un piccolo nome non riesce ad esprimere tutto il suo contenuto e proprio per questo possiamo incorrere in errori di interpretazione. Quando diciamo le parole “ti amo”, che cosa stiamo realmente dicendo? Che aspettative abbiamo nei confronti di una persona che ci dice questa frase?

Credo che su queste sole due domande potremmo scrivere qualche centinaio di libri, ma comunque penso che di amore sia stato già scritto più di quanto fosse necessario. Tuttavia per moltissimi di noi la parola ed il concetto di “amore” restano un qualcosa di vago e fumoso, difficilmente definibile.

Ben diverso è il concetto di bisogno. Anche se tutti noi abbiamo bisogni non perfettamente uguali, ma probabilmente simili, abbiamo ben chiaro che avere un bisogno significa essere nella condizione di voler soddisfare una nostra necessità, immediata o meno che sia.

La prima persona al mondo che soddisfa i nostri bisogni è nostra madre. Lei, tranne casi particolari ci ama, ci ha amato, e quindi ha soddisfatto più o meno tutti i nostri bisogni. Chi ama di solito tende anche a soddisfare i bisogni dell’altra persona. Ma chi soddisfa i nostri bisogni, necessariamente ci ama? No ovviamente. Anche il panettiere soddisfa un nostro bisogno e non necessariamente ci ama, anzi, quasi sicuramente non è così coinvolto con noi.
Proprio per il tipo di esperienza vissuto nella fase della nostra infanzia, molto spesso si forma in noi il pensiero che possiamo amare solo chi soddisfa i nostri bisogni.

Nella mia esperienza lavorativa ed anche di vita, ho avuto modo di constatare che molto spesso questi due elementi si confondono tra di loro in un groviglio a volte inestricabile, dando vita a fraintendimenti che sovente minano le relazioni in modo tanto deleterio da creare notevole sofferenza.

Il concetto di amore viene spesso confuso con altri tipi di sentimenti, come il possesso, il dare-avere, il soddisfacimento di bisogni, il sentirsi considerati ecc.
Si è completamente dimenticato che più la persona è integrata, cioè è libera da schemi precostituiti, da modelli di comportamento acquisiti in precedenza e mai rielaborati, da stati emotivi preconfezionati e sempre simili a loro stessi, e più quel sentimento puro chiamato amore è libero di esternarsi e di esprimersi.

Con l’Integrazione Energetica, si riescono a districare tutti questi grovigli in modo da rendere le persone più libere e consapevoli dei “giochi” che hanno messo in piedi fino a quel momento, rendendole più sicure delle scelte che andranno ad operare in seguito, perché ormai libere da modelli di comportamento precostituiti .

Nella prossima newsletter continueremo su questo argomento.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:


Quella sera ero stato invitato ad un raduno di compleanno da un caro amico, che in quelle occasioni aveva l’abitudine di accogliere nel cortiletto di casa sua un bel po’ di amiche ed amici per condividere in totale disimpegno la giornata del suo anniversario.

Fu lì che vidi per la prima volta Celeste, una giovane invitata che catturava l’attenzione al primo colpo, non tanto perché fosse particolarmente bella ma perché tutto di lei sembrava voler attirare l’attenzione. Era lei che accoglieva le persone all’arrivo e mi colpì la sua pettinatura, con lunghi riccioli biondi raccolti sul dietro della testa e con due soli lunghi riccioli sul davanti ad incorniciare i suoi occhi appariscenti, dietro al trucco studiato ad hoc. Inoltre il suo abito lungo, bianco candido, la rendeva quasi fosforescente ed in mezzo a tutte le persone emergeva indiscutibilmente.

Il suo incedere poi era da perfetta padrona di casa, anche se era una semplice invitata: ogni volta che passava vicino a qualcuno, aveva sempre qualcosa di gradevole da dire, oppure si dava un gran da fare affinché tutti avessero da bere o qualcosa da stuzzicare. Inoltre non mancava di intervenire in ogni argomento che si imbastiva tra i vari gruppetti di persone.

Fu a metà serata che qualcuno dei presenti gli parlò di me e delle mie attività. A quel punto Celeste mi si avvicinò e cominciò a chiedermi i particolari del mio lavoro. Quando gli parlai dell’Integrazione Energetica, diventò riflessiva e pensierosa e ad ogni mia frase aggiungeva un suo “interessante!” o qualcosa di simile. Prima ancora che finissi di dargli spiegazioni, mi interruppe dicendo: “Penso proprio di avere bisogno di te. Domani ti telefono per un appuntamento”

Puntualmente il giorno dopo chiamò e fissammo l’appuntamento da lì a pochi giorni. Quando fu seduta nel mio studio la prima cosa che fece fu di piangere, si sentiva imbarazzata nel raccontarmi ciò che mi avrebbe poi detto. Lei aveva ormai passato i trent’anni ed ancora non gli era riuscito di trovarsi un uomo con cui condividere la vita ed a cui esprimere il suo affetto. A detta sua, ne aveva tanto di affetto da dare. Purtroppo tutti gli uomini che aveva avuto l’avevano lasciata senza darle spiegazioni apparentemente valide.

Ascoltai ancora per un po’ i suoi racconti, poi passai direttamente a praticare l’Integrazione Energetica. Fu durante le varie procedure che Celeste mi riferì di aver avuto un pensiero dentro di se, che per altro era una frase detta da uno dei suoi ex amori: “Sei troppo possessiva ed egocentrica”. Chiesi ulteriori spiegazioni e lì per lì le sue risposte erano un po’ come se si arrampicasse sugli specchi, cercando di difendere a tutto campo i suoi comportamenti.

A quel punto gli riferii ciò che io avevo osservato di lei quella sera in cui eravamo dal nostro amico comune. Fu allora che sembrò crollare miseramente e dopo un altro pianto mi disse: “Lo sapevo che tu avevi già capito tutto di me”. Scoppiai a ridere e le risposi che non era quello il punto della situazione ma quello di riportare equilibrio dentro di se stessa per avere possibilità che il suo futuro fosse molto migliore di ciò che non era stato il suo passato.

Nella seconda seduta lavorammo in lungo ed in largo su tutti gli argomenti correlati al suo essere possessiva ed egocentrica ed emerse evidente che lei aveva un concetto dell’amore di tipo possessivo e che aveva necessità di fare per l’altro molto più di quanto le venisse richiesto, a volte sacrificando addirittura i suoi bisogni, ma esigendo poi dall’altro tutta una serie di aspettative affettive e non, che a lungo andare facevano sentire l’altra persona imprigionata. Ed era proprio questo senso di prigionia e di oppressione che induceva gli uomini a lascarla.

Uno alla volta, scardinammo e ristrutturammo tutte le radici che sostenevano questa sua strategia di vita, rendendo Celeste via via più consapevole delle dinamiche che metteva in atto e più libera nell’operare quelle scelte di cambiamento che andavano nella direzione di una migliore qualità della sua vita.

Oggi Celeste è sposata ed ha due bei bambini, ma soprattutto una vita felice e soddisfacente, libera da quei condizionamenti che l’avevano tenuta in scacco per molti anni.

***** Ti auguro di trovare la tua migliore relazione affettiva *****
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