sabato 28 febbraio 2009

Le Relazioni come specchio di noi stessi



INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”relazionarsi con semplicità” - n. 35 -
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Carissima/o,
vorrei oggi proseguire la disquisizione sull’argomento delle Relazioni, per dare un po’ di conoscenza rispetto agli aspetti che si sviluppano in questo contesto.

Le nostre relazioni, di qualsiasi carattere esse siano, si sviluppano attorno a tre poli principali:
1) Affinità – quanto mi sento vicino all’altra persona
2) Realtà Comune – tutto ciò che condivido con l’altra persona (ambienti, persone, cose)
3) Comunicazione – tutto ciò che faccio “passare” tra noi due (parole, gesti, comportamenti – verbale o non verbale)

Le Affinità possono esserci coscienti o non coscienti. A volte sappiamo e riusciamo a spiegarci perché una persona ci piaccia (sia che si tratti di un amico/a, di un fidanzato/a, un/a collega o altro). A volte non riusciamo molto bene a spiegarci il perché una persona ci piace, ma nonostante ciò ci piace.
Quante volte ho sentito dire, ad esempio: “Mio marito/moglie non è bello/a, non è intelligente, ma mi piace, ha qualcosa che me lo fa piacere”. Queste alchimie avvengono nonostante la nostra razionalità.

La Realtà comune è rappresentata da tutti i tipi di interesse che condivido con l’altra persona. Sicuramente vi sarà capitato di incontrare un/a collega di lavoro, ad esempio, che non avreste mai avvicinato se non fosse che tutti i giorni ve lo/la ritrovate nel vostro stesso ufficio e dovete condividere gli aspetti del lavoro. Via via che il tempo passa, imparate a conoscerlo/a e da questa conoscenza possono sortire amicizie, amori, condivisioni di altri aspetti (come lo sport, i figli, le vacanze ecc.), oppure avversioni, repulsioni ecc. La Realtà Comune a volte funge da collante, da legame.

La Comunicazione è l’aspetto più importante che produce sicuramente maggior impatto tra noi e gli altri. Noi, per altro comunichiamo sempre: non c’è mai un momento nella giornata in cui non comunichiamo. Infatti, la comunicazione non è solo verbale; è anche non verbale. Il nostro corpo già comunica da solo, senza l’uso della parola. I nostri gesti, i nostri atteggiamenti, le nostre posture dicono di noi molto più di quanto immaginiamo.

Da studi fatti in tempi recenti, risulta che la comunicazione verbale rappresenta circa il 7% di tutta la nostra comunicazione. E’ impressionante questo dato, se pensiamo a tutti i fiumi di parole che spendiamo nelle nostre giornate per far arrivare i messaggi che desideriamo agli altri. Gli esperti ci dicono invece che comunica di più una nostra espressione del viso o del corpo che migliaia di parole.

A me questa situazione è molto nota, non tanto per conoscenza, ma per esperienza diretta: ogni giorno mi capita di riscontrare qualche dissonanza tra ciò che le persone mi dicono e ciò che mi esprimono a gesti, espressioni visive o vocali, posture del corpo ecc. Ciò non significa che io abbia a che fare tutti i giorni con persone bugiarde, ma semplicemente dimostra quanto le persone non si rendano conto che ciò che dicono e ciò che invece pensano profondamente (o è presente nel profondo di loro stesse) sia in dissonanza.

Molte volte le nostre parole esprimono più ciò che desidereremmo che fosse, che non ciò che è realmente presente dentro di noi. In questi giochi di specchi, finiamo per incasinarci e scambiare per vero ciò che è desiderio o illusione con ciò che è reale e tangibile dentro di noi.

Un bel casino, vero? In tutto questo ci viene in aiuto l’Integrazione Energetica, che riesce molto bene a districare molte matasse ingarbugliate. Lo stimolo del nostro stato energetico, o il realizzare la dissociazione mentale da false convinzioni o preconcetti, mette fine a tanti problemi relativi alla nostra comunicazione, prima in noi stessi e poi verso gli altri.

Ritornando per un attimo al discorso iniziale, è necessario che i tre elementi citati, siano in equilibrio tra di loro, altrimenti le nostre relazioni ne soffriranno; il vero polo di attrazione è comunque la Comunicazione ed è su questa che è spesso conveniente lavorare per migliorare le nostre relazioni. Attraverso la Comunicazione si può accedere anche alla conscenza degli altri due aspetti.

Continueremo a parlare di relazioni nelle prossime mails.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:

Pietro era un ragazzo di circa venticinque anni e il suo problema era evidente: presentava sul viso un’acne diffusa che non gli dava disturbi particolari, a parte un po’ di prurito ogni tanto. Sembrava un tipo sicuro di sé e forte, come la sua stretta di mano, anche se la sua struttura fisica minuta ed ondeggiante avrebbe detto invece che c’era in lui insicurezza.

Anche durante il colloquio si manifestarono questi due aspetti: a volte deciso e sicuro, a volte evasivo e incerto. Il suo pensiero ruotava intorno all’acne ed a quanto, secondo lui, lo limitasse nelle relazioni sentimentali. Quando vidi che il colloquio comunque non arrivava a rendere evidente le cause di tutto ciò, decisi di iniziare a lavorare con l’Integrazione Energetica.

Quasi subito emerse l’aspetto della sua insicurezza, di quanto lui si sentisse insicuro nell’approccio con il sesso opposto. Un po’ dopo, emersero gli aspetti della sua relazione con la madre e di quanto lei gli procurasse insicurezza in quanto sceglieva e decideva per lui in continuazione. In seguito, emerse quanto lui si sentisse sminuito dagli atteggiamenti della madre e ciò gli provocava una mancanza di fiducia verso se stesso ed una incapacità di operare delle scelte autonome.

Fu durante la seduta seguente che ad un certo punto, Pietro ebbe l’immagine di una maschera, rossa piena di punti scuri. Chiesi ulteriori spiegazioni relative a questa maschera e, pian piano emersero tutta una serie di elementi sull’argomento. La maschera era la sua acne e rappresentava da un lato il tentativo di nascondere la sua insicurezza e da un altro punto di vista un modo per tenere lontano le donne, vissute come persone frustranti e castranti. In questo modo, la maschera lo aiutava a non sentirsi costretto ad affrontare una situazione nella quale si sarebbe sentito perdente già dall’inizio, data la sua grande paura di non riuscire.

Dovemmo lavorare per un po’ su tutti questi aspetti, come snocciolando un rosario che prima o poi finisce. E così, anche Pietro iniziò infine a rifiorire, liberato dalle sue profonde convinzioni limitanti e stimolato nell’ andare avanti con le sue forze e decisioni. Man mano che Pietro prendeva decisioni importanti per lui, anche la sua acne lentamente diminuiva ed in capo a qualche mese se ne andò del tutto. Ma ciò che era veramente importante, come mi disse lui in modo deciso, non era più che ci fosse o non ci fosse l’acne, ma l’aver finalmente trasformato la sua anima, che soffriva da molto tempo senza che lui se ne rendesse completamente conto.

Vi ho raccontato questa storia, anche perché ho rivisto Pietro, un pò di sfuggita, proprio qualche mese fa, il quale mi riferì che si è sposato ed ora è quasi dirigente d’azienda. Chi più di un dirigente d’azienda deve prendere decisioni precise e sicure in ogni momento?



***** Ti auguro di migliorare ogni tua relazione *****

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