giovedì 26 luglio 2012

La vita ordinaria


La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per essere artefici della propria vita ” - n 48


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Carissima/o,

Vorrei che per un momento tu immaginassi di ritornare neonata/o.

Qual è la prerogativa di un bambino? Tutti i genitori lo sanno: è quella di essere accudito in tutto e per tutto. Quindi la prerogativa di un bambino è quella di non avere la capacità di scegliere che cosa fare per sé e sono i genitori o chi per essi che fanno tutto quanto è necessario ed indispensabile per il suo bene, o presunto tale.

Ogni momento della vita, fino ad una certa età, è accompagnato dalle scelte che i genitori, ed altre figure di riferimento, compiono in funzione di ciò che ritengono sia per il bene del bambino stesso. In parole più semplici, il bambino non ha capacità di scelta e gli altri scelgono per lui.

Questo è un imprinting con cui veniamo al mondo e rimane radicato nelle nostre coscienze e nelle nostre cellule per molto tempo. Questo modo di agire dovrebbe venir meno con l’andare del tempo, man mano che il bambino diventa grande, e quando è ormai adulto dovrebbe aver imparato perfettamente a fare scelte per conto proprio. In teoria è proprio così, ma in pratica lo è solo parzialmente.

Infatti, per la maggior parte delle persone, la vita accade.

Che cosa significa questo? Significa che, come da bambini, lasciamo che siano gli altri a decidere per noi. La maggior parte delle persone si lascia trasportare dalle situazioni e dagli eventi come se non avesse la capacità di decidere che cosa è meglio per sè, come se non avesse nessun tipo di potere sulle situazioni, come se non fosse in grado di guidare la barca su cui si trova, lasciandola quindi andare alla deriva. Attribuisce tutto ciò che le accade ad eventi esterni e non a se stessi.

L’esperienza della vita ordinaria ci porta a considerare che è sempre colpa di qualcuno o di qualcosa se le cose non vanno come noi vorremmo. Di volta in volta la colpa è del caso o del destino o della fortuna o della sfortuna oppure è colpa di qualcuno o di qualcosa che è andata in un modo diverso da come ce l’aspettavamo noi. Viviamo tutto ciò che ci accade nell’illusione che sia inevitabile e che ci manchino le capacità o la libertà di operare delle scelte.

Il bravo marinaio invece, impara a governare la sua barca in qualsiasi situazione si possa verificare all’esterno. Se il mare è in burrasca, sa bene come portare a casa sia la sua barca intatta e sia se stesso nelle migliori condizioni. Egli si assume totalmente la responsabilità di ciò che fa o di ciò che non fa per ottenere i risultati desiderati in ogni situazione. Impara e continua ad affinare le capacità di come agire al meglio delle sue condizioni, per il bene suo e della barca stessa.

Se non mi assumo la responsabilità della mia vita, se ciò che mi accade non dipende da me, se non posso farci niente, da un lato elimino in partenza i sensi di colpa, ma dall’altro mi “convinco” di non avere il potere di cambiare le situazioni, tutto procederà in modo automatico e gli altri o gli avvenimenti decideranno per noi.

Che riguardi l’ambito lavorativo, affettivo, finanziario o della salute, spesso evitiamo di assumerci la responsabilità della nostra condizione e lasciamo che tutto ci accada, privandoci di ogni libertà di scelta ed abdicando ogni nostro potere personale.

In questo modo, in questo circolo vizioso, la nostra esistenza assume un costante sapore di insoddisfazione, anche se magari non tutto ci va male. La casualità non riesce sempre a soddisfare tutte le nostre esigenze o bisogni, e spesso non ci permette di risolvere i nostri problemi in molti ambiti personali, rimanendo così insoddisfatti ed infelici.

Le situazioni della nostra vita, direttamente o indirettamente dipendono dalle nostre decisioni, dai nostri comportamenti, dalle nostre scelte ma soprattutto ed in particolare dai nostri pensieri, che producono tutto ciò che abbiamo appena descritto. Qualsiasi situazione della nostra vita dipende dai pensieri che abbiamo messo in gioco, che a loro volta hanno poi creato le emozioni corrispondenti e generato i nostri comportamenti ed influenzato le nostre scelte.

Molto spesso, anche i processi del pensiero vengono considerati un qualcosa che accade. Quante volte avete sentito dire: “sono fatto così, non posso farci nulla”. E’ la classica espressione di chi rifiuta di mettersi in gioco, e spesso non vede né immagina neanche lontanamente la possibilità di apportare variazioni al proprio modo di agire e di pensare. Sarebbe come dire che la mia casa deve rimanere così, nello stesso identico modo, anche fra trecento anni, perché io oggi l’ho pensata così. E’ ovvia l’assurdità di questo modo di porsi di fronte alle situazioni.

“Se vuoi sapere che cosa hai pensato ieri, guarda la tua vita oggi; se vuoi sapere come sarà la tua vita di domani, guarda i pensieri che stai facendo oggi” dice un antico detto orientale.

Le nostre discipline odierne, come la Medicina Psicosomatica e la nostra scienza più avanzata, la Fisica Quantistica, sono ormai arrivate a considerare che la nostra realtà giornaliera non è altro che la proiezione dei nostri pensieri, emozioni ed in particolare delle nostre convinzioni. Questo concetto era già ben conosciuto e presente anche nell’antichità.

Finora, abbiamo avuto dentro di noi il concetto che poco o niente si può cambiare oppure i cambiamenti possono avvenire solo dietro un grande impegno e fatica costanti oltre che in tempi molto lunghi, ma, a fronte di quanto detto finora, si può cominciare ad intravedere un modo diverso di porsi di fronte alla realtà. In anni recenti si sono succeduti diversi metodi e discipline, che hanno puntato il dito proprio sul concetto di Miglioramento Personale.

Avendo intrapreso questo tipo di percorso ben più di trent’anni fa, nel corso del tempo ho potuto acquisire la conoscenza e le tecniche più idonee a produrre cambiamenti interiori in modo semplice e rapido, al fine di portare soluzioni ai nostri problemi, generando un modo nuovo ed efficace di porci di fronte alla nostra realtà, con maggiore responsabilità ed anche con maggior scioltezza.

Nel procedere delle mie ricerche, avendo imparato più tecniche di miglioramento personale ed avendo notato che ognuna ha i suoi limiti, ho assemblato un metodo per poter riuscire a raggiungere gli obiettivi desiderati con facilità e linearità, ed ho chiamato questo metodo Integrazione Energetica.

Usando questo metodo, non è tanto importante il perché abbiamo un certo tipo di problema, ma il “come” si manifesta, quali sono gli elementi implicati, quali i componenti che innescano la sua realizzazione.

Negli incontri di Integrazione Energetica, si cominciano a sciogliere gli strati più consistenti dei nostri problemi, scomporre ciò che ci fa soffrire, ciò che è inefficace, logorante, inquinante per far spazio ad una organizzazione più idonea ed efficace, ad una trasformazione che si riflette poi positivamente sulla qualità della nostra vita.

Scopriremo così che possiamo migliorare di molto noi stessi e possiamo anche migliorare la nostra capacità di essere felici e diventare creatori della nostra realtà.

Un abbraccio

Andrea

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