martedì 23 dicembre 2008

La Natura delle Emozioni



INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”fare pace con le proprie emozioni ”
- n. 32 -
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Carissima/o,
riprendo ancora una volta l’argomento “emozioni”; lo ritengo troppo importante e realmente è davvero importante nelle nostre vite, in quanto le emozioni sono sempre presenti.

Giorni fa leggevo un articolo sulle nuove tendenze delle Neuroscienze e mi ha colpito una frase in cui si diceva apertamente che gli studiosi ed il mondo medico considera le emozioni non razionalizzabili, cioè incomprensibili nella loro genesi o a cui non è possibile dare una spiegazione razionale.

Io non ho ancora avuto modo di confrontarmi con altri studiosi, ma nella mia esperienza di Integrazione Energetica posso dire che le emozioni sono spiegabilissime (se lo vogliamo fare, anche se nell’Integrazione Energetica non è per niente necessario).

Innanzitutto possiamo dire che le emozioni sono generate da due aspetti diversi: i pensieri e le sensazioni. A volte concorrono tutti e due gli aspetti insieme. Nel caso dei pensieri, possiamo dire che le emozioni non sono altro che la sintesi di una catena a volte lunghissima di pensieri, dei quali vediamo solo l’inizio e la fine; l’inizio è rappresentato dalla causa scatenante, la fine è rappresentata dall’emozione stessa, che non è altro che il risultato della causa scatenante. Non conosciamo più o abbiamo dimenticato la parte intermedia, cioè quei passi necessari a portarci dalla causa all’effetto. Dimenticando i processi intermedi, automaticamente la causa produce l’effetto, senza che noi si possa intervenire per modificare la situazione.

Facciamo un esempio, per essere più chiari. Vedo un ragno. Questo piccolo essere, qualche milione di volte più piccolo di noi, a qualcuno produce una paura terribile o addirittura il panico. E’ giustificabile? No, ovviamente; il nostro potere è talmente grande che un esserino così piccolo può essere annientato in meno di un secondo.

Ma qual è la possibile catena di pensieri che porta a quell’emozione? Facciamo un possibile esempio. So che i ragni pizzicano, mordono. Mi ricordo mia cugina che ha avuto un braccio gonfio per 15 giorni, ha avuto molto dolore e piangeva. Io non voglio essere morso. Non voglio stare male. Voglio scappare il più lontano possibile dal quell’essere spregevole. Ecc. ecc………

Il nostro cervello, che tende a sintetizzare per operare più velocemente, memorizza che i ragni sono pericolosi e che reagendo con la paura ci metterà in salvo da possibili pericoli. Quindi… un ragno = paura, panico. E non importa se ci sono dei ragni che non mordono: una volta innescato il processo, per effetto della generalizzazione, avremo paura dei ragni e di tutto ciò che gli assomiglia.

In altri termini, possiamo dire che le emozioni sono una sorta di neuroassociazioni, una formazione o struttura di pensieri (e neuroni) di cui le emozioni sono una sintesi bio-psicologica.

Nell’Integrazione Energetica, attraverso lo stimolo dei punti energetici od altro, non abbiamo bisogno di ricostruire ed elaborare a ritroso tutti i tipi di pensieri che hanno dato origine a quell’emozione (anche se molto spesso emergono da soli, durante il trattamento), ma semplicemente viene scollegata la loro relazione e quindi disinnescata la reazione o emozione.

Ecco perché l’Integrazione Energetica è un metodo rapido anche in presenza di reazioni o strutture molto complesse; non c’è bisogno di fare indagini o analisi. Basta lavorare direttamente sui dati di fatto (ragno=paura). In seguito si lavora su tutto ciò che emerge durante il trattamento, ma solo se è di importanza tale da aver bisogno di ristrutturazione per la risoluzione del problema.

Attraverso l’Integrazione Energetica, le emozioni non sono dei processi incontrollabili e per i quali non è possibile operare un cambiamento; sono gestibilissime, forse mai così gestibili come ora e possiamo ristrutturare tutte quelle che ci disturbano, anche se spesso riteniamo che la causa delle nostre emozioni negative siano imputabili agli altri e non alle nostre neuroassociazioni.
Direi che il vero deterrente nel voler riconoscere ed aver voglia di ristrutturare le nostre emozioni negative è proprio il fatto che siamo fermamente convinti che la colpa/causa di esse è da imputare ai comportamenti degli altri e non ai processi che abbiamo prodotto all’interno di noi stessi.

Per bypassare questo impedimento, è sufficiente anche solo aver voglia di stare meglio e produrre cambiamenti positivi che ci conducano ad una miglior qualità della nostra vita.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente
accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Dora mi contatta dopo aver letto alcune delle mie newsletters mandategli da un’amica. E’ una signora sulla quarantina di aspetto gradevole e mi chiede aiuto in quanto da qualche anno a questa parte è sempre molto stanca, fa fatica a fare le scale e a fare qualsiasi piccolo sforzo, ha frequenti palpitazioni cardiache.

Mi dice che ha fatto un po’ tutti gli esami clinici, dai quali non è emerso un granché. Ha provato anche a prendere per diverso tempo degli integratori erboristici per aumentare l’energia, che gli hanno dato un momentaneo sollievo, ma come riduce le quantità o smette di prenderli ricade nel tipo di sintomi di cui si parlava prima.

Dora si sente un po’ esasperata dalla situazione e ritiene che alla sua età non è ancora tempo per sentirsi così giù. Dal colloquio emerse che un anno prima gli era capitata anche un’emorragia intestinale, non grave ma con un po’ di perdite di sangue rilevabili nelle escrezioni. A me, tutti questi sintomi facevano pensare ad una forma anemica e lei mi confermò che in alcuni esami precedenti, i relativi valori erano sul limite inferiore della tollerabilità ma non ancora nella zona di allarme, motivo per cui il medico non aveva ritenuto opportuno dare farmaci idonei ma solo consigli sull’alimentazione.

Procedetti con le mie tecniche per esplorare le situazioni che tenevano in piedi questo stato di cose. Iniziai ad applicare le procedure dell’Integrazione Energetica e nei colloqui tra una pratica e l’altra, emerse che Dora procedeva nella vita con grande sforzo in tutto ciò che faceva, che si trattasse di lavoro, famiglia o quant’altro.

Mi chiedevo e gli chiesi quale potesse essere il motivo di tutto ciò, e lei mi rispose che era normale così, quasi come se gli stessi chiedendo una cosa stranissima. Facendo domande e parlando, scoprii che lei si sentiva di affrontare le situazioni in solitudine, senza mai chiedere aiuto a nessun’altro e per contro mi diceva di sentire un certo senso di abbandono.

Una sensazione di scoraggiamento, associata anche ad una strisciante poca voglia di vivere, emerse evidente quando Dora mi disse/chiese: “Se tutto nella mia vita è così difficile e pesante, tanto varrebbe farla finita, non credi?” Le risposi che quello era il solo modo che lei aveva imparato per affrontare le situazioni della vita.

Sembrò rincuorata da quella mia risposta ed allora continuai a farle un po’ di Integrazione Energetica per sciogliere questi modelli di vita. Fu ad un certo punto che molti ricordi affiorarono alla sua mente e Dora si ricordò che da bambina veniva spesso lasciata in casa da sola, quando i genitori andavano al lavoro,
e gli venivano dati dei compiti da svolgere in casa che doveva fare alla perfezione, pena il ricevere molte sgridate o sculacciate o castighi.

Il suo modello di vita era diventato: “devo fare tutto, bene e da sola se no mi fanno del male e non ho più l’amore dei genitori”. Questo schema era diventato il filo conduttore di tutta la sua vita, che lei applicava inconsciamente ad ogni evento o situazione personale.

Procedendo con l’Integrazione Energetica, cominciò ad emergere un senso di leggerezza che sconfinava in un senso di piacere del tutto insolito per lei. Perfino il respiro diventò più profondo e piacevole, al punto in cui neppure lei si capacitava del perché respirasse così profondamente e piacevolmente.

Liberata da questi pesanti fardelli, Dora iniziò a vivere in un modo diverso e soprattutto permeato da una nuova libertà: quella di decidere di volta in volta ciò che voleva o non voleva fare od essere, ciò che le piaceva o non le piaceva. Ciò ebbe un effetto positivo in tutti gli ambiti della sua vita.





***** Ti auguro di perseverare nel tuo miglioramento personale *****

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