domenica 23 giugno 2013

Stili di vita dominanti








La  Newsletter  gratuita  di  Andrea Parimbelli  per "cambiare le proprie assuefazioni" - n. 52 -

Care amiche ed amici,

io che ho un certo modo di vivere ed ho anche una certa età, non posso fare a meno di notare come il modo di stare al mondo di questi anni dal 2000 in poi, sia molto diverso dagli anni della mia giovinezza.

Spero tu non stia già pensando: “Oddio, Andrea sta partendo con un pippone nostalgico del tipo: era meglio un tempo”. Ebbene no. Come sempre ho preso spunto da situazioni che mi sono accadute durante le sedute di Integrazione Energetica e che bene si prestano ad essere allargate ed espanse ulteriormente.

Non vi racconterò per filo e per segno come si sono svolte le sedute, come ho fatto molte volte, ma lascerò il discorso  aperto, in modo che ti possa confrontare con concetti che in questo periodo toccano un po’ tutti.

Da molti anni ormai si parla di crisi; è una crisi economica soprattutto, ma io direi che è una crisi di fondo, che tocca molti ambiti, compreso il nostro personale. Perché dico ciò? Perché potrei dire che questa crisi è il frutto di come noi abbiamo imparato in questi anni o di come ci hanno spinto ad imparare in questi anni ad usare la nostra mente.

Se questa crisi è stata pilotata dai grandi sistemi economici, come è ormai risaputo da più parti, sappi che questo pilotaggio è partito dall’indurre un certo modo di pensare. Ciò che io trovo in continuazione nelle persone che vengono per l’Integrazione Energetica, è una sequela di modi di pensare e quindi di agire che ricorrono incessantemente ed alternativamente nella gran parte delle persone.

Le fondamenta del modo odierno di pensare sono la critica ed il giudizio, a spada tratta, senza interruzione. Si evidenzia sempre il lato negativo delle cose e delle persone, come se il giudizio e la critica fossero gli unici aspetti davvero importanti. Che tu ti trovi per strada, o leggi un giornale, o guardi la tv, il risultato non cambia. E più si critica aspramente e più si reputano le persone intelligenti, al punto tale che, in televisione e sulla stampa, ci sono persone pagate apposta per dire le peggior cose del tizio e del caio, anche se false. In questo modo, si orientano i cervelli verso la negatività, anche emozionale.

Ora, come avete imparato dalle mie newsletters precedenti, sapete che le emozioni mettono in moto l’energia personale. E se mettiamo in moto l’energia negativa dentro di noi, che cosa attireremo a noi, essendo l’energia personale dotata di magnetismo? Bingo! Hai indovinato! Attireremo a noi tanta negatività, non importa come o quale tipo di negatività. Qualcosa di negativo arriverà nella nostra vita.

Se la nostra vita si riempirà di negatività, potremmo forse stare bene? Certamente no e cominceremo ad avere qualche fastidio, che poi diventerà disagio. Il disagio continuo genererà disturbo. Il disturbo crescente, nel tempo si potrà trasformare in malattia e non importa più, poi, quale nome abbia questa malattia. La macchina della negatività è arrivata a destinazione ed ha svolto il suo compito. Dramma della situazione è che la malattia ve la siete coltivata voi, giorno per giorno. Quindi, oltre al danno, anche la beffa.

E quando siamo malati, la nostra vita è forse carica di energia? Ebbene no. Rassegnazione, apatia, assenza di partecipazione è il nostro fil-rouge quotidiano, non riusciamo ad uscire dal torpore che lo stato di malessere ci genera a tutti i livelli. Ora vorrei porti due domande: 1) Chi ci guadagna se noi siamo ammalati?
L’industria farmaceutica, ovviamente; 2) Chi ci guadagna se siamo apatici e rassegnati? I nostri politici, che in assenza della nostra partecipazione, fanno il bello ed il brutto, a proprio piacimento, senza alcun tipo di opposizione o presa di posizione da parte del popolo.

Avete colto adesso il giochino perverso che viene innescato attraverso il pilotaggio del pensiero negativo? Abile e sinistro, questo giochino è avvenuto con la nostra diretta partecipazione.

Ora ti pongo una terza domanda: E’ possibile uscire da questo circolo vizioso? Si e lo possiamo fare invertendo l’interruttore della nostra  mente, cominciando a pensare positivo, cominciando a cogliere gli aspetti positivi delle cose e delle persone, guardando a ciò che di buono cose e persone possono mettere in moto.

Tutto ciò che ho descritto fin qui è partito solo dagli aspetti della critica e del giudizio e del guardare solo il lato negativo del mondo. Vuoi sapere su quali altri tipi di pensieri ed emozioni lavoro abitualmente con l’Integrazione Energetica?

Ci si lamenta della cattiva sorte che si accanisce contro di noi, senza prendere in considerazione il proprio comportamento, il proprio modo di agire e ciò che questo di produce come risultati negativi; ci si sente esposti ad una situazione senza sbocco; si cova rabbia e rancore dentro di se; si dà la colpa dei propri problemi agli altri; non si ha nessun tipo di gratitudine verso gli altri e si considera tutto dovuto; si irradia tristezza e negatività e non si pensa ad un possibile miglioramento. Potrei andare avanti per altre tre pagine.

All’inizio, parlavo degli anni della mia giovinezza e dicevo che erano molto diversi dai tempi presenti, ma soprattutto non c’era questo pilotaggio verso il negativo in termini assoluti e tra le persone c’era più condivisione e partecipazione. Eppure erano gli anni ’50 e si era molto più poveri di oggi. Quindi, l’economia c’entra relativamente.

Ora lo sai, puoi invertire la rotta cominciando a cogliere gli aspetti positivi di tutto ciò che ti circonda, ma se fai difficoltà a superare gli scogli più difficili, puoi sempre ricorrere all’Integrazione Energetica.
Ti lascio con un pensiero di una grande donna, nostra contemporanea, Louise Hay: “Io non mi occupo dei miei problemi; cambio i miei pensieri ed i problemi si risolvono da soli”.

Un abbraccio

Andrea

****Ti auguro di vivere splendidamente questi anni*****

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