mercoledì 4 giugno 2008

La Mente crea la Realtà - parte 2°



INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "liberarsi
dai pregiudizi” - n. 25 -
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Carissima/o,
nella mail precedente abbiamo parlato dei concetti fondamentali del funzionamento della mente. Per fare un riassunto sintetico possiamo dire che la Mente “vede” solo la realtà che “può” vedere (a causa dei limiti degli organi di senso e del proprio modo di pensare) ma si “convince” che ciò che ha visto, sentito o percepito è l’unica realtà possibile, cioè è vero solo ciò che ha visto (o ha creduto di vedere).

I mistici antichi lo dicevano in continuazione: la mente crea illusioni e l’unica verità risiede oltre la mente, oltre l’intelletto. Solo lì possiamo vedere la vera natura delle cose. E per noi, che siamo tutto tranne che mistici, che importanza può avere il sapere queste cose? Il conoscere il funzionamento della mente può metterci al riparo da molta sofferenza!

Ogni giorno, nel mio lavoro, ma anche al di fuori del lavoro, vedo la mente delle persone all’opera e vi posso assicurare che non è piacevole constatare quanta sofferenza produce a se stessi ed al prossimo. In altri termini possiamo dire che più siamo attaccati alla mente e più viviamo nella sofferenza. In questo caso l'attaccamento è generato dalla non conoscenza dei processi mentali.

Vediamo ora di calare tutto ciò nella realtà di tutti i giorni. Facciamo un esempio relativo al comportamento di un’altra persona. Molte volte ho sentito frasi di questo tipo: “Mio marito non mi vuole bene, non mi ama”. “E cosa c’è che non va?” chiedo io. “Non mi accarezza mai, non mi fa mai le coccole”. Sembrerebbe una frase comune, accettabile nei suoi contenuti. In realtà, contiene dei concetti distorti.

La cosa più evidente è che è diventata una convinzione “assolutamente vera” il fatto che lui non la accarezzi e che ciò voglia automaticamente dire che non le vuole bene. Molte volte ho constatato nella realtà la falsità di questa convinzione ed ho verificato che spesso esistono due modi diversi di intendere la relazione.

Lei è magari più “fisica”, più sensibile al contatto fisico, alle carezze, alle coccole. Lui è invece, per esempio, più “visivo”, gode di più la visione della sua bellezza fisica, la perfezione dei suoi lineamenti o vederla con un abbigliamento di un certo tipo. Magari, invece, è un tipo più razionale, più avvezzo alle cose pratiche, senza fronzoli. Due nature diverse, se non considerano questi aspetti, possono più facilmente “scontrarsi” piuttosto che “incontrarsi”.

Sapete qual è l’obiezione che mi viene fatta dopo questa spiegazione? “Se lui mi amasse veramente, sapendo che a me fanno piacere le coccole, me le farebbe!”. “Ma non è la sua natura” rispondo “Non gli viene spontaneo. Diventa per lui una forzatura e quindi tendenzialmente non le fa”.

Ora, vorrei concentrare la tua attenzione sulla convinzione di partenza: “mio marito non mi ama perché non mi fa le coccole”. Intanto notiamo come lei “veda” i fatti da un punto di vista “parziale”, cioè attraverso il filtro del suo modo di pensare o di vivere il mondo e, come dicevamo prima, è convinta che questo suo modo di pensare sia assolutamente vero e valido per tutti.

In seconda istanza, quando nella mente di una persona si installa una convinzione di questo tipo, tenderà a “reagire” con comportamenti di una persona insoddisfatta e delusa, mettendo in atto comportamenti di rivalsa, di ripicca, di disamore, di rabbia ecc. nei confronti del marito. Questo, a sua volta, vedendo le reazioni della moglie comincerà a pensare che non le piace più, che non le è più gradito, che non è più amato ecc. ecc. E’ molto chiaro che in un contesto del genere, più che unirsi, i due tenderanno ad allontanarsi sempre di più, non ti sembra?

Capisci ora che cosa significa che la tua Mente crea la tua Realtà? Ed il tutto è partito da una malinterpretazione creduta vera. E’ un po’ diabolico tutto ciò, ma ti assicuro che è molto molto reale e di esempi se ne potrebbero fare a decine. … :-)) mi sembra di sentire la tua vocina che dice: “ma allora cosa bisognerebbe fare nel caso riportato nell’esempio?” Diventerebbe troppo lungo dare spiegazioni in una newsletter.

I concetti che ho espresso qui, sono anche il contenuto del mio corso di Ecologia Mentale che ogni tanto tengo per i miei clienti. Sono anche uno degli aspetti contenuti nei trattamenti di Integrazione Energetica, dove si individuano ad esempio le convinzioni ed altri aspetti limitanti della persona e attraverso lo stimolo dei punti energetici si vanno a riequilibrare i processi mentali che portano a risolvere la questione.

Nella prossima newsletter parlerò di un altro aspetto di come la Mente crea la Realtà.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

PS: ti riporto un pensiero del grande maestro indiano
Swami Vivekananda: “E' il nostro atteggiamento mentale che rende il mondo ciò che è per noi. Il nostro pensiero rende le cose belle, il nostro pensiero rende le cose brutte.
Il mondo intero è nelle nostre proprie menti“. Lui è nato nel 1863. Come altri grandi maestri spirituali, aveva già capito tutto! ! ! Ora tocca a noi! :-))

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente
accadutomi che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:

Ti racconto questa storia per dirti quanto, a volte, sia sbagliato o inopportuno risolvere i sintomi dolorosi ad una persona che non vuole altro che guarire in fretta per ritornare a fare tutto ciò che faceva prima, senza affrontare la questione alla radice.

Giovanni lavorava da molti anni come operaio in una piccola ditta ed era molto apprezzato dai titolari per la sua laboriosità. Era sempre molto solerte nello svolgere le sue mansioni e non perdeva l’occasione di fare tutti gli straordinari che gli venivano richiesti. A volte addirittura si prendeva l’incarico di fare anche quei lavori di ristrutturazione dei reparti che l’azienda ogni tanto decideva di rinnovare. Era quel che si suol dire un gran lavoratore.

Lo vidi per la prima volta parecchi anni fa e mi chiese di aiutarlo a risolvere il suo mal di schiena lombare che sembrava essere nato dal nulla. Allora gli feci un paio di sedute di Massaggio Ayurvedico e tutto si sistemò per il meglio, con sua estrema contentezza. Lo rividi dopo circa due anni sempre per lo stesso problema e la situazione cominciò ad incuriosirmi, in quanto, a detta sua, questo dolore sembrava apparire senza motivo. Rifeci i trattamenti Ayurvedici e ancora il dolore sparì e Giovanni si sentì proprio bene.

Dopo un altro anno e mezzo, mi richiamò sempre per lo stesso problema e questa volta fu accompagnato dalla moglie. Dopo avermi messo al corrente che dagli esami clinici ora risultava una cartilagine che si stava spostando verso destra ed avrebbe potuto col tempo comprimere i nervi, fu proprio lei che durante il Massaggio mi spiegò che Giovanni si “ammazzava di lavoro”. Lui prontamente negò, dicendo che la moglie esagerava sempre e che poi faceva solamente il suo dovere di operaio.

Intuii che c’era qualcosa di non chiaro ed allora chiesi alla moglie di non venire la volta successiva, in modo da poter svolgere una buona indagine senza interferenze. Mentre gli praticavo il Massaggio gli feci un bell’interrogatorio chiarificatore e constatai che la moglie aveva perfettamente ragione, anzi forse era stata fin troppo cauta. Cambiai strategia ed iniziai a praticargli l’Integrazione Energetica.

Fu da subito che Giovanni mi riferì di quanto si prendesse a cuore ogni tipo di responsabilità e di quanto per lui fosse normale così e non riusciva a vedere un modo diverso di comportarsi. Si meravigliò molto e ci rimase quasi male quando gli dissi che la sua dedizione al lavoro ed il prendersi tutte quelle responsabilità era un comportamento esagerato. Comunque, continuammo a lavorare con l’Integrazione Energetica e via via cominciarono ad uscire tutti gli aspetti della questione.

Lui era convinto nel profondo che per essere bravo, per essere accettato ed amato, doveva darsi da fare oltre ogni limite. Aveva ereditato e fatti suoi gli insegnamenti dei suoi genitori, che avevano avuto grosse difficoltà durante il periodo dell’ultima guerra e si erano letteralmente spaccati la schiena di lavoro per riuscire a sopravvivere. Avevano coinvolto Giovanni già da bambino, che dopo l’orario scolastico oltre ai compiti dava sempre più che una mano ai suoi genitori nello svolgere i più svariati lavori, necessari per il bene della famiglia.

Con l’Integrazione Energetica, Giovanni riuscì a lasciar andare queste sue convinzioni e modelli di comportamento in poco tempo e riuscì a concedersi un po’ di riposo in più ed un bel po’ di straordinarie in meno, con somma felicità della moglie, che finalmente riusciva ad averlo in casa ed in compagnia per ore, cosa che prima avrebbe potuto essere solo un miraggio.

Rividi la moglie dopo qualche anno, e mi confermò che Giovanni stava bene e che i dolori non gli erano più venuti. Inoltre mi disse che da allora, ogni anno facevano almeno 15 giorni di ferie insieme e che ciò le sembrava un sogno, che ora però è diventato realtà.



***** Ti auguro di riscoprire la tua innocenza *****

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