INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "riappropriarsi della propria libertà personale" - n.17 -
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Carissimo/a,
oggi vorrei dare maggiori chiarimenti rispetto a ciò che concerne la tecnica dell'Integrazione Energetica. Questo perchè vorrei rispondere ad una nuova iscritta alla newsletter, che leggendo il numero precedente mi ha fatto presente che è poco comprensibile come si arriva al risultato finale, cioè come e con quale tecnica si riesce a ristrutturare il problema che la persona presenta.
A questo proposito, inviterei la nuova lettrice e chi condivide la stessa idea a rileggersi le prime newsletters, in cui ho parlato delle origini, dei precursori e delle varie tecniche che vanno nella stesse direzioni.
Per chiarire ulteriormente la questione, preciso che l'Integrazione Energetica è un assemblamento di tecniche che io ho operato per arrivare più in fretta e con maggior precisione al risultato finale. Con l'Integrazione Energetica, io seguo gli stessi principi che ho trovato nell'Ayurveda e nel Massaggio Ayurvedico. In queste discipline, infatti, si imparano parecchie tecniche, affinchè si possa scegliere al momento opportuno la o le tecniche più idonee per quella persona in quella specifica situazione, per arrivare più rapidamente al risultato.
L'obiettivo è "la persona" e non la tecnica in sè.
Questo concetto che io ritengo inportantissimo, anzi fondamentale, l'ho applicato agli ambiti psicosomatici, se così li possiamo chiamare, cioè quegli aspetti in cui il disturbo è più di carattere emozionale e mentale, senza però arrivare in quei campi in cui è richiesto un intervento di tipo medico o clinico.
Molte volte sono venute da me persone che presentavano sintomi di carattere fisico, ma le cui radici affondavano negli aspetti emozionali e/o mentali. In quei casi è lungo, difficile e faticoso il lavoro di riequilibrio con il solo Massaggio Ayurvedico. Quindi sono andato alla ricerca di tecniche che potessero influenzare positivamente il riequilibrio energetico e di conseguenza la risoluzione del sintomo o problema, senza entrare in ambiti di competenza medica o accademica.
Ho trovato diverse tecniche che soddisfano i requisiti della mia ricerca. Principalmete sono tecniche che lavorano sui punti energetici del corpo, punti speciali in cui vi è una quantità di energia concentrata in poco spazio. Stimolando questi punti si riescono ad avere risultati sorprendenti di sblocco,
di ristrutturazione, di riequilibrio tali da portare ad un nuovo assetto dei vari ambiti della persona (fisico, emotivo e mentale).
In questo lavoro, io mi limito a stimolare i punti, ma non determino ciò che dovrà accadere, nè sono io che dice alla persona ciò che dovrà fare o dire o come comportarsi.
E' l'energia stessa della persona che ristrutturandosi conduce spontaneamente ai cambiamenti più idonei per la persona. Tutti gli esempi che ho citato nella sessione "Storie vere" sono la dimostrazione tangibile di ciò che avviene momento per momento durante le sedute e sono anche un esempio di quanti
e quali problemi si possono risolvere con queste tecniche.
Non entro a spiegare nei particolari l'aspetto delle tecniche in quanto sarebbe lungo e laborioso e, tutto sommato, di scarso interesse per le persone
A me, che sono una persona comune, come tutti noi, queste tecniche mi sono sembrate a dir poco miracolose, per usare una parola che potrebbe risultare eclatante, ma che, ti assicuro, è forse il termine più idoneo da impiegare. E' stato fortemente sorprendente anche per me scoprire che stimolando alcuni punti del corpo si perviene a cambiamenti sostanziali nell'energia delle persone, seppure non ero certo digiuno di teorie e tecniche terapeutiche.
Negli ultimi anni, continuando i miei studi e ricerche in queste direzioni, ho scoperto che il nostro corpo è un reticolo di punti e linee (a volte del tutto diverse da quelle dell'agopuntura e dello shiatsu) dove si condensa e scorre l'energia e che opportunamente stimolati o letti, rappresentano un approccio alla comprensione delle dinamiche interne alle persone, senza essere invasivi ne in ambito diagnostico, ne in quello curativo (stiamo sempre parlando di campi energetici delle persone e non di ambiti clinici).
La ricerca continua......
Un abbraccio
Andrea
aparim10@yahoo.it
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*****Storie vere *
In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accaduto che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica.
Ecco la storia di questo numero:
Lara era una donna di 45 anni (parlo al passato in quanto è una storia di diversi anni fa), che era venuta da me per una serie di problemi fisici che ultimamente si erano fatti piuttosto pressanti e che le procuravano molto disagio. Lungo fu l'elenco dei disturbi che mi elencò: dolori a varie parti della schiena, collo e spalle, extrasistoli, gastrite, ernia iatale, ansia, crisi simil-asmatiche ecc. ecc.
Lavorava come commessa in un negozio; il suo lavoro le piaceva anche, ma gli procurava anche molto stress. Poi aveva la casa da seguire, la mamma anziana da aiutare e faceva ogni tanto anche un pò di volontariato alla parrocchia e in altri posti. La cosa che mi colpì subito di lei e dei suoi racconti era che in
tutto ciò c'era un continuo muoversi, darsi da fare, non stare mai ferma.
Iniziai a lavorare sul suo rilassamento e sui fattori che le procuravano stress. Vedevo però che per lei era difficile arrivare a rilassarsi, ma pensai che fosse solo questione di tempo e che prima o poi sarebbe riuscita, come molti altri a lasciare che una maggiore distensione si generasse nel suo corpo e nella sua mente. Nella prima seduta però fu piuttosto difficile arrivare anche solo a questo semplice risultato.
La volta dopo, Lara mi riferì che durante la settimana i vari dolori si erano accentuati ed in particolare erano cominciati subito dopo aver finito la seduta con me. Ero abbastanza perplesso ma mi rendevo conto che lei era molto sincera nel raccontarmi tutto ciò. Indagai ulteriormente sull'accaduto ma non arrivai a scoprire cose di rilievo.
Procedetti una seconda volta con lo stimolo dei punti energetici. Lara era irrequieta, non riusciva a stare ferma e spesso mi interrompeva chiedendomi qualcosa. Sembrava a disagio o che non volesse proprio rilassarsi. Dietro mie domande specifiche, mi riferì che iniziava a sentire un fastidio alla bocca dello
stomaco, come una palla dura od un pugno. Indagai un pò su questo "pugno nello stomaco", ma ancora non emerse niente di significativo. Continuai stimolare i punti energetici, e dopo un pò Lara mi disse che il fastidio allo stomaco era aumentato e che le era apparsa l'immagine di un bambino.
Le chiesi se avesse figli e lei mi rispose che era sposata da tempo e dopo lunghi tentativi era riuscita ad avere un figlio che purtroppo si era ammalato presto e, dopo varie complicazioni, era morto all'eta di un anno e mezzo o poco più. Mi raccontò l'episodio singhizzando tra le lacrime e si vedeva che ciò le procurava ancora molto dolore, nonostante fossero trascorsi ormai sei anni dalla morte.
Forse il nucleo della questione, la causa dei suoi numerosi disturbi era stato raggiunto. Lavorammo alacremente su tutti gli aspetti del lutto, della separazione, dell'attaccamento e su tutto ciò che emergeva di volta in volta da quella situazione.
Ad un certo punto, Lara mi disse che si rendeva conto per la prima volta da allora di aver sempre cercato di evitare di pensare a quel lutto e che tutte le attività che svolgeva non facevano altro che tenerla lontana da quella sofferenza, che era ancora così viva dentro di lei. Il fare in continuazione, le impediva di "risentire" quel dolore profondo che era rimasto particolarmente vivo nonostante il trascorrere del tempo.
Rividi ancora una volta Lara dopo quindici giorni e subito notai che i suoi lineamenti erano molto più distesi e morbidi di prima. Mi disse che in quei giorni, un senso di pace profonda si era impossessato di lei e che faceva fatica ad accettare di sentirsi in quel modo, perchè era una sensazione nuova e piacevole, che non ricordava di aver mai avuto prima. Le chiesi di tenermi informato sullo svolgersi della situazione.
Mi chiamò dopo circa due mesi e mi riferì che stava molto meglio, i dolori erano via via scomparsi e che, in accordo col medico, aveva iniziato a ridurre i vari medicinali che stava prendendo da tempo. Era molto serena e non aveva più bisogno di svolgere tutte le attività che faceva da molto tempo. Stava vivendo una nuova condizione e come tutte le cose nuove aveva bisogno di tempo per esplorarla e per viverla a pieno. Si dichiarava un pò perplessa ed un pò felice (potrei dire stranita da una nuova condizione inaspettata), ma certamente libera da quei tormenti che si era portata dietro da molti anni.
***** Ti auguro di fare pace con le tue emozioni per sviluppare sempre più la tua libertà *****
sabato 24 novembre 2007
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