domenica 28 dicembre 2008
Sensazioni e cause oggetive
INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ”integrare tutte le nostre parti ” - n. 33 -
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Carissima/o,
questa newsletter non era in previsione, pensavo di mandarla in vacanza fin dopo l’Epifania, ma visto che mi sono arrivate due obiezioni alla mail precedente, colgo l’occasione di rispondere, oltre che a farti i miei migliori Auguri di Buon Anno 2009.
La prima obiezione è: “hai parlato dei pensieri e non più delle sensazioni”.
Ahi, ahi, ahi Andrea; a volte sei un po’ distratto! ! ! Ebbene si, lo ammetto, mi sono perso nella spiegazione della dinamica dei pensieri in relazione alle emozioni e mi sono dimenticato di proseguire il discorso sulle sensazioni.
Ok, lo faccio ora.
Le sensazioni sono il linguaggio del nostro corpo: esso comunica con noi in questo modo, facendoci “sentire” in un certo modo in un dato momento ed in una certa situazione. Il linguaggio sensitivo del nostro corpo è forse l’area meno esplorata di tutto il nostro essere, insieme alla conoscenza del cervello (chissà mai che un giorno si scopra che questi due aspetti siano intimamente collegati tra di loro!). Per altro, mentre le emozioni hanno dei nomi specifici, le sensazioni sono rimaste nel vago anche nel nostro linguaggio parlato, per cui a volte ci sentiamo in un certo modo ma non sappiamo descrivere come.
Dato che non ci sono particolari studi in merito, ti posso citare solo la mia esperienza trentennale di pratiche fisiche psicosomatiche. Il nostro corpo produce sensazioni in continuazione, ma forse noi non siamo così avvezzi ad ascoltarle e soprattutto a riconoscerle. Molto spesso poi, le sensazioni fanno scattare subito i pensieri e le emozioni, generando un groviglio a volte inestricabile.
Facciamo un esempio. Se una persona mi accarezza sulla pancia, che sensazione fisica provo? E’ difficile descriverla; non esistono termini nel linguaggio che definiscano quella sensazione. Di solito si riesce a dire: è bello, è piacevole oppure è brutto, è sgradevole; niente di più.
Ora, il fatto che qualcuno mi accarezzi la pancia, quasi sempre fa intervenire la nostra mente, la quale interpreta quel fatto in un suo modo soggettivo. Se fosse mia moglie che mi accarezza, la mia mente forse dirà: ah, che bello, mia moglie mi vuole bene, mi ama. Se fosse un amico a fare la stessa cosa, forse la mia mente direbbe: che stronzo, mi controlla quanto grasso ho accumulato ultimamente :-))
La sensazione fisica è la stessa e le interpretazioni diverse. Per altro, in questo secondo caso è possibile che io registri quei pensieri in un modo tale che la prossima volta che succederà, il mio pensiero farà scattare una reazione negativa su quell’evento. Quindi il mio pensiero, la mia mente è in grado di modificare anche la reazione alle sensazioni e la prossima volta avrò una sensazione negativa quando mi viene accarezzata la pancia da un amico :-))
Il fatto in sé è neutro-positivo; se noi potessimo esentarci da qualsiasi tipo di visione, interpretazione o di esperienza precedente, il sentire delle carezze sulla pancia ci farebbe sentire piacevolmente bene. L’interpretazione, attivando i propri filtri mentali, può modificare o addirittura capovolgere la situazione.
Nel lavoro di Integrazione Energetica, molte volte mi è capitato di rilevare dei riscontri negativi su sensazioni che di per se erano positive, e ciò dava il via ad una catena di pensieri/emozioni… indovina un po’ come? Ovviamente negativi e distruttivi. Poi con la tecnica, tutto veniva ribilanciato e disinnescato.
Il secondo chiarimento che mi è stato richiesto è il seguente: “Se io sono triste perché mio marito mi picchia, sono di fronte ad una causa oggettiva, vero?”
Le cause oggettive sono più rare di quanto si pensi e di fronte ad una causa oggettiva siamo certi che la causa è esterna anche se possiamo fare le opportune suddivisioni.
Il fatto che mio marito mi picchia (spero che sia solo un esempio e la lettrice non abbia di questi problemi!!) è il vero fatto oggettivo. Il mio essere triste è una reazione soggettiva (anche se comprensibile). Di fronte a questo fatto, potrei “reagire” in mille modi diversi: con rabbia, con rassegnazione, con paura, con violenza ecc. ecc. Il fatto che io reagisca con tristezza è soggettivo e può avere uno specifico significato per me. Inoltre, questo tipo di reazione emotiva andrà sicuramente ad influenzare le decisioni che prenderò (ammesso che ne prenda) per risolvere od uscire da questa situazione.
Lavorando su un fatto come questo con le tecniche dell’Integrazione Energetica, si vanno a riequilibrare tutti gli aspetti della situazione e la persona poi sarà più libera e maggiormente in grado di fare le opportune scelte per uscire da quella situazione.
Un abbraccio
Andrea
aparim10@yahoo.it
***** Ti auguro un meraviglioso Nuovo Anno 2 0 0 9 *****
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