INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "elevarsi oltre i propri confini” - n. 23 -
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Carissima/o,
per prendere in considerazione l’argomento che tratterò in questa newsletter ti devo spiegare prima una cosa. Nel nostro cervello esistono delle funzioni che permettono di individuare immediatamente ciò che appare di fronte a noi. Per spiegarmi meglio: se davanti ai nostri occhi appare un oggetto che ha la forma di un fiore con petali rossi e vellutati, alla fine riconosceremo che è una rosa, ad esempio. Com’è avvenuto questo processo?
Innanzitutto c’è un organo che ha captato quelle forme e quei colori, cioè l’occhio, il quale ha trasmesso a sua volta questi messaggi ad un’altra parte del cervello, la memoria. Questa riesce a riconoscere quell’oggetto come rosa, in quanto ha immagazzinato in precedenza i dati relativi a quel tipo di fiore. Possiamo dire in altro modo che la memoria ha “etichettato” quei dati dandogli il nome di rosa.
Fin qui tutto bene. Sono le normali funzioni del nostro cervello. Ma cosa avviene quando noi, coscientemente attribuiamo un’etichetta a qualcuno o a qualcosa, anche a noi stessi (“Quello è un incapace”, “Lei è insensibile”, “Questo compito è gravoso”, “Sono un fallito”)? Qui la situazione si complica, in quanto tenderemo a comportarci con quella persona o situazione partendo proprio da quell’etichetta.
Facciamo un esempio. Se io considero il mio capufficio uno “stronzo” (scusate il francesismo :-) ), tenderò a relazionarmi con lui partendo da questa idea che mi sono fatto di lui. Ora, può una persona sempre e comunque, in ogni aspetto, in ogni condizione, in ogni ambiente, in ogni momento, essere sempre e solo stronza?
La risposta è NO. Semplicemente ho generalizzato alcuni episodi che mi sono accaduti con lui e gli ho dato una connotazione di totalità.
Però, è proprio questo che ho comunicato alla mia coscienza/inconscio: “guarda che quella persona è (sempre) stronza”! Ora se ho comunicato ciò al mio cervello, questo metterà in opera una serie di comportamenti adeguati a rispondere alle persone “stronze”. Come potete immaginare, le risposte non saranno ne garbate, né gentili, né rilassate e probabilmente non terranno neanche conto del contesto, della situazione, del momento ecc. ecc. Il capufficio in questione, vedendosi arrivare delle risposte/comportamenti di questo tipo, si sentirà ancora più autorizzato ad essere maggiormente “stronzo”. Ciò genererà una spirale sempre più degradante di comportamenti reciproci negativi che, come potete immaginare, non prometterà niente di buono né di costruttivo.
Tutto ciò vale anche per le situazioni. Se considero un problema “impossibile” da risolvere, starò dicendo al mio cervello: “è inutile che cerchi soluzioni, tanto non ne troverai mai”. Quale potrebbe essere un modo migliore di affrontare la situazione?
Ad esempio, porsi in un atteggiamento di possibilità: “Come posso risolvere al meglio questa situazione?” “Cosa posso fare per risolvere positivamente per me e per gli altri questa situazione?” Questo è il modo migliore per affrontare ogni questione nella vita, dando impulsi creativi alla nostra mente.
Da oggi in poi, ti invito a togliere tutte le “etichette” che hai affibbiato a cose, persone e situazioni ed a valutare di volta in volta, caso per caso, ciò che è meglio fare per il bene di tutti.
Buon lavoro, …cioè… buon divertimento! Ma se proprio non ci riesci, e ciò ti crea problemi, beh, hai ancora una buona possibilità: una o più sedute di Integrazione Energetica!
Un abbraccio
Andrea
aparim10@yahoo.it
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*****Storie vere
In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:
Battista è un amico di una mia carissima amica d’infanzia ed un giorno decise di venire da me per sottopormi una questione di salute che lo disturbava ormai da diversi anni. Aveva dei problemi a carattere neurologico non ben identificati. Di tanto in tanto aveva un dolore dentro la testa che appariva un bel momento,
senza preavviso e senza apparente causa e poteva durare anche giorni. Inoltre diventava rosso in viso e ciò gli dava l’aspetto di un avvinazzato.
Dagli esami clinici compiuti, si era evidenziato una specie di gonfiore infiammatorio in una zona del cervello, ma i medici non avevano saputo dire con esattezza di cosa si trattasse ed anche le terapie andavano nella direzione di portare un po’ di sollievo, ma non certo di guarire da quella situazione.
Impiegai un po’ di tempo nel colloquio iniziale, soprattutto in relazione al capire “quando” era iniziato quel problema: Battista sembrava non avere nessun tipo di riferimento in merito, se non che era da qualche anno. Pensai bene di iniziare a fare un po’ di lavoro sul respiro e sui punti energetici e qui si sbloccarono le resistenze iniziali. Ad un certo punto, era come se i cassetti della memoria si fossero aperti spontaneamente, portando le informazioni una dopo l’altra.
Battista ricordò che la prima volta aveva avuto questi sintomi prima che nascesse il suo primo ed unico figlio. Poi ricordò di aver avuto dei litigi piuttosto sostenuti con sua moglie, in quanto lui non se la sentiva di diventare padre. Destino volle che Marco, il figlio, sembrava essere arrivato per uno scherzo del destino.
Continuando con l’Integrazione Energetica, Battista prese contatto con la sua profonda rabbia, fin qui debitamente trattenuta e nascosta, che era nata con la nascita del figlio ed era poi continuata anche dopo, soprattutto quando il bimbo non lo faceva dormire di notte. In tutti questi frangenti, lui viveva un sentimento ambivalente: da un lato era molto arrabbiato, ma dall’altro non se la sentiva di esprimere la sua rabbia con una creatura così piccola ed indifesa.
Il conflitto era presente, l’emozione non poteva essere espressa ed i suoi sintomi mimavano proprio questa rabbia trattenuta. Fu una fantastica sorpresa per Battista rendersi conto, alla fine dei trattamenti, che non solo il suo quasi odio era scomparso, ma che ora riusciva ad amare suo figlio come non era mai successo prima, con notevole sollievo anche della moglie.
Ed i sintomi? Sciolti come neve al sole. Una volta tolte le radici, le piante infestanti non crescono più, non è vero?
***** Ti auguro di vivere libero da pregiudizi verso gli altri e verso te stesso *****
domenica 20 aprile 2008
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