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di Andrea Parimbelli per ” percorrere sentieri nuovi ” - n. 46 -
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Carissima/o,
l’ultima newsletter ha suscitato molto fermento intorno all’Integrazione Energetica, quasi come fosse stata la prima volta che parlavo di questo splendido insieme di tecniche di trasformazione personale. Ciò mi ha sorpreso in due modi diversi: uno di piacere per l’entusiasmo su ciò che a me sta molto a cuore; l’altro di perplessità perché mi ha dato l’impressione che tutto ciò che ho scritto finora sull’Integrazione Energetica non fosse mai stato recepito prima di adesso.
Chissà, forse ora i tempi sono più maturi per comprendere meglio le ampie possibilità che una semplice tecnica come questa può dare nel miglioramento di noi stessi e della nostra vita. Ti invito pertanto ad andare a rileggere gli altri numeri delle newsletter, dove puoi trovare anche molti esempi di casi reali che sono stati risolti con l’Integrazione Energetica. Li trovi sotto il titolo di “Storie vere”, all’interno delle prime 38 newsletters.
Con questo nuovo numero vorrei rispondere a chi mi ha chiesto di spiegare meglio la frase che era presente nel numero scorso, e cioè: “Quando viviamo una situazione che ci coinvolge, stiamo creando una realtà dove l’emozione è “attaccata” ad un pensiero, e se noi sigilliamo tutto questo con un desiderio, un rifiuto o una convinzione, ecco che abbiamo creato dentro di noi una realtà
fissa, statica, strutturata: un modello. Tutto ciò diventa più persistente se l’intensità dell’emozione è forte o se ripetiamo più volte quella situazione, quell’emozione”.
Carissima/o,
l’ultima newsletter ha suscitato molto fermento intorno all’Integrazione Energetica, quasi come fosse stata la prima volta che parlavo di questo splendido insieme di tecniche di trasformazione personale. Ciò mi ha sorpreso in due modi diversi: uno di piacere per l’entusiasmo su ciò che a me sta molto a cuore; l’altro di perplessità perché mi ha dato l’impressione che tutto ciò che ho scritto finora sull’Integrazione Energetica non fosse mai stato recepito prima di adesso.
Chissà, forse ora i tempi sono più maturi per comprendere meglio le ampie possibilità che una semplice tecnica come questa può dare nel miglioramento di noi stessi e della nostra vita. Ti invito pertanto ad andare a rileggere gli altri numeri delle newsletter, dove puoi trovare anche molti esempi di casi reali che sono stati risolti con l’Integrazione Energetica. Li trovi sotto il titolo di “Storie vere”, all’interno delle prime 38 newsletters.
Con questo nuovo numero vorrei rispondere a chi mi ha chiesto di spiegare meglio la frase che era presente nel numero scorso, e cioè: “Quando viviamo una situazione che ci coinvolge, stiamo creando una realtà dove l’emozione è “attaccata” ad un pensiero, e se noi sigilliamo tutto questo con un desiderio, un rifiuto o una convinzione, ecco che abbiamo creato dentro di noi una realtà
fissa, statica, strutturata: un modello. Tutto ciò diventa più persistente se l’intensità dell’emozione è forte o se ripetiamo più volte quella situazione, quell’emozione”.
Ecco ulteriori spiegazioni. Quando viviamo una situazione che ci coinvolge, un evento bello o brutto della nostra giornata, essendo presente un’emozione (l’emozione è un aspetto del cervello medio e dell’emisfero destro, quindi non razionale), in quel momento sono più aperte le porte del nostro subconscio, il nostro sistema automatico. Se in quel momento inseriamo un pensiero, qualunque esso sia, cioè positivo o negativo, quel pensiero tende a registrarsi in modo permanente dentro di noi. Successivamente, quel pensiero produrrà in modo automatico i propri effetti.
Per fare uno dei milioni di esempi possibili, se mentre vivo una bella emozione penso “oddio, è troppo bello per essere vero”, che tradotto in un linguaggio inconscio significa “è troppo per me”, il nostro sistema automatico provvederà a realizzare questo programma, allontanando da me la possibilità di vivere le belle emozioni di quel tipo. Allo stesso modo, se mentre vivo un’emozione spiacevole, inserisco un pensiero del tipo “ecco, capitano tutte a me”, il nostro sistema automatico provvederà a realizzare per noi ogni tipo di esperienza che ci faccia rivivere quelle emozioni negative. Quel “capitano tutte a me” diventa un programma.
Ecco spiegato la struttura della nostra personalità. Noi siamo la somma dei pensieri che abbiamo registrato dentro di noi in modo permanente.
Ognuno di questi crea un modello, un programma e la somma di tutti questi programmi creano la struttura della nostra personalità. Quando parlo con le persone, vedo con chiarezza molte delle strutture della loro personalità. Quando mi dicono che una cosa piace o non piace e chiedo loro perché, mi rispondono con una frase che dichiara con chiarezza il loro programma automatico.
E’ proprio così facile installare programmi nel nostro subconscio? Dipende da 2 fattori. Più l’emozione è intensa più siamo aperti, e più facile è la registrazione permanente dei nostri pensieri. La seconda modalità è la ripetizione: più ripetiamo lo stesso pensiero mentre ci emozioniamo e più si registra profondamente. Esiste anche un modo razionale per trasformare i pensieri in programmi: quando diventiamo “convinti” di un pensiero, facilmente si trasforma in programma. Le nostre convinzioni diventano come i programmi di un computer, continuano a ripetersi nello stesso modo, senza alcuna variazione.
E’ da bambini che facciamo la maggior parte delle nostre programmazioni, in quanto da piccoli non abbiamo alcun tipo di razionalità e viviamo in modo del tutto inconscio. La razionalità, che rappresenta una sorta di filtro (un guardiano che lascia passare o no i nostri pensieri) si sviluppa pian piano nel tempo, ma impiega molti molti anni per raggiungere una piena maturità.
Per rielaborare e smantellare queste strutture, questi programmi mentali e convinzioni è preziosissima l’Integrazione Energetica, che magicamente ci riporta in uno stato di libertà, dove si può scegliere coscientemente ed obiettivamente ciò che va meglio per noi, ciò che è più in sintonia con la nostra anima. Lavorando direttamente sul campo energetico, l’Integrazione Energetica non necessita di analisi o elaborazioni mentali e va dritta a trasformare le strutture dei nostri programmi interni, qualsiasi essi siano.
Quando siamo nel programma operiamo solo scelte obbligate dal nostro inconscio; un programma ha già la strada tracciata, cioè ci fa scegliere sempre lo stesso tipo di comportamenti e risposte, ci fa scegliere sempre le stesse cose, le stesse direzioni, gli stessi ambienti, le stesse persone, oppure fa scegliere persone, ambienti, direzioni diverse che abbiano in comune una precisa caratteristica. Tutto ciò limita quindi la nostra vita nello sperimentare nuove realtà. Il modello/programma genera sofferenza perché se la realtà
non corrisponde al modello noi ci sentiamo infelici, soprattutto tendiamo a rifiutare quel qualcosa che è diverso da noi (è il rifiuto a generare sofferenza) ci sentiamo disorientati e soprattutto non abbiamo i mezzi per affrontare quella situazione.
La nostra evoluzione avviene attraverso il vivere nuove esperienze, che ci mettono alla prova in modi nuovi, che ci fanno provare nuove sensazioni ed in questo modo la nostra diventa una vita più ricca e felice.
Questo modo di essere, cioè ricco e felice, distribuisce gioia ed energia intorno a noi e a chi ci sta vicino, influenzando positivamente la loro vita. Si crea quindi un vortice positivo che parte da noi e dai nostri cambiamenti interiori.
Fantastico vero? Non riuscirò mai a smettere di entusiasmarmi di fronte a queste cose. Complici del mio entusiasmo sono anche le decine di testimonianze delle persone che avendo provato le trasformazioni personali dell’Integrazione Energetica hanno visto cambiamenti positivi imprevisti ed immotivati in chi sta loro vicino. Ecco come migliorare il proprio mondo: partendo da noi stessi, migliorando noi stessi. Scegli di migliorare la tua vita ora.
Con queste spiegazioni, spero di aver risposto a tutti coloro che me ne hanno chieste via mail. Capisco che sono argomenti che avrebbero bisogno di essere sviscerati ulteriormente e io sono ben disposto a farlo, per cui chiedete con tutta tranquillità.
Un
abbraccio
Andrea
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***** Ti auguro le migliori trasformazioni positive *****
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