giovedì 2 ottobre 2008

Emozioni, giudizi e volere



INTEGRAZIONE ENERGETICA
La Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per ” ritrovare la poesia
della vita ” - n. 29 - Emozioni, giudizi e volere
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Carissima/o,
come inizio, vorrei rispondere pubblicamente ad una domanda che mi è pervenuta: “Come si può rimpinguare la propria energia interna?”

Per quanto riguarda le tecniche che uso, è un processo che avviene da se. Noi abbiamo già una quantità di energia abbondante al nostro interno, ma molta di questa viene trattenuta o meglio bloccata nelle nostre strutture psicosomatiche interne, relative a paure, blocchi emozionali, modelli negativi, traumi ecc. Risolvendo via via queste strutture attraverso le tecniche di Integrazione Energetica, si libera una maggior quantità di energia, che diventa disponibile per la persona stessa e di solito va a depositarsi proprio dove c’è maggior carenza, creando un nuovo e migliore equilibrio.

Nella newsletter scorsa si parlava di emozioni negative che diventano programmi limitanti ed avevamo tralasciato di parlare di giudizi e volontà. I giudizi (ma anche i pregiudizi) e la volontà o volere sono strettamente legati tra di loro. All’inizio della mail ci si chiedeva come mai dividiamo le emozioni in positive e negative. Ebbene solitamente giudichiamo positive le emozioni che ci portano piacere e negative quelle che ci portano dolore o sofferenza. Ma è proprio sempre vero o è solo una delle nostre tante interpretazioni?

E’ comunque un’interpretazione nostra. In questo modo, abbiamo già installato un programma nel nostro biocomputer, che è il cervello. Abbiamo ad esempio giudicato le emozioni negative come inaccettabili e quindi da evitare come la peste e le emozioni positive come le uniche degne di essere vissute.

All’apparenza sembrerebbe che ciò sia una cosa normalissima; in realtà nasconde un profondo errore. Quando noi rifiutiamo di provare sofferenza stiamo allo stesso tempo rifiutando di provare piacere perché il canale è lo stesso. E come dire che attraverso i fili della linea telefonica arrivano telefonate positive e negative; se stacco i fili per non ricevere più le telefonate negative, automaticamente non riceverò più neanche quelle positive. Nel nostro corpo non succede proprio esattamente la stessa situazione ma dei processi molto molto simili.

Pensiamo per un momento ad una situazione in cui una persona reagisca con sofferenza e ad un certo punto la persona decida: “non voglio più soffrire”. Che cosa scatta nel momento in cui prende questa decisione? Il nostro cervello registra la nostra decisione e comincia a chiudere i canali delle sensazioni (sono canali nervosi ed anche muscolari: ecco l’origine di alcune tensioni e dolori).
Il risultato di tutto ciò sarà ad esempio una ridotta o annullata sensazione del dolore e di conseguenza anche del piacere.

Molte volte ho incontrato persone che mi hanno detto: “Non provo più piacere nella vita. Tutto mi sembra spento, privo di significato ed interesse”. Alla mia domanda su cosa potesse essere la causa di ciò mi è sempre stato risposto con un “non so”. Ad una ulteriore indagine verbale, sono emerse spesso situazioni di questo tipo.

Questo è solo un esempio, in quanto le reazioni alle nostre decisioni profonde sono innumerevoli, ma tutte comunque riduttive della nostra vitalità e creatività. Attraverso le sedute di Integrazione Energetica si va ripulire il nostro campo energetico ed a riequilibrare le reazioni automatiche che abbiamo innescato con i nostri giudizi, pregiudizi ed errate volontà.

A volte la sofferenza è un grande maestro, perché (se non la neghiamo), può renderci consapevoli di errori che apparentemente non vediamo o non riusciamo a capire. Non sarebbe necessario utilizzare il dolore come strumento di comprensione se fossimo un po’ più saggi e aperti all’ascolto interiore.

Un abbraccio

Andrea

aparim10@yahoo.it

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*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso realmente accadutomi, che si è risolto totalmente con l'impiego dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:

Maria è una mia vecchia conoscenza, ma erano molti anni che non la vedevo. Un giorno mi chiamò per fissare un appuntamento e durante il colloquio mi disse che negli ultimi tempi si sentiva molto stanca e non riusciva a riprendersi neanche dormendo di più. Mi disse anche di sentire molta pesantezza alle gambe e che il medico le aveva riscontrato una situazione di varici dilatate. Non era ancora molto grave la situazione delle gambe ma avrebbe potuto diventarla.

Iniziai a fare un po’ di trattamento con l’Integrazione Energetica proprio sui suoi sintomi, e lei continuava ad avvertire questo senso di pesantezza ma niente di più.
Mi disse che certi giorni sentiva le gambe talmente pesanti che doveva trascinarsele dietro per poter svolgere le sue mansioni.

Queste sue frasi risvegliarono la mia attenzione ed allora le chiesi: “Che situazione c’e nella tua vita che è così pesante e che stai trascinando da tempo?” Rimase un po’ stupita della domanda e diventò improvvisamente riflessiva. Dopo qualche minuto mi disse che era la sua situazione di lavoro.

Maria era impiegata in un ufficio, ma era un posto di lavoro che non le piaceva perché era caotico e mal organizzato. Inoltre doveva svolgere mille mansioni contemporaneamente: doveva rispondere alle esigenze del suo capo, ascoltare i clienti e le loro richieste, rispondere al telefono, preparare i documenti fiscali, fare da tramite tra il personale ed il capufficio e molte altre cose ancora.

Tutto ciò le creava molta frustrazione (il suo principale non intendeva fare niente per migliorare quella situazione) ed anche molto stress in quanto non riusciva mai a completare ciò che stava facendo, perché veniva continuamente interrotta dagli squilli del telefono, dai clienti, dal capufficio, dai dipendenti ecc.
A seguito di ciò, ogni mattina era un grande peso per lei recarsi al lavoro e sentiva quindi anche molta avversione. Era diventata pigra e demotivata anche nella sua vita privata.

Lavorammo con l’Integrazione Energetica su tutti questi numerosi aspetti che le creavano disagio nella vita lavorativa: le avversioni, lo stress, le relazioni col capufficio, i clienti ed i dipendenti. Già alla seconda seduta, Maria mi riferì di sentirsi meglio e di aver affrontato le giornate lavorative con un po’ più di leggerezza, e che erano anche migliorate alcune relazioni con le persone che vedeva abitualmente.

Continuammo il lavoro iniziato, facendo altra Integrazione sulla sua pigrizia, la sua scarsa elasticità, il suo atteggiamento interiore nell’affrontare il lavoro e tutte le sue resistenze. Alla fine Maria mi disse che si sentiva veramente “mooolto leggera” ed aggiunse anche non aveva mai pensato a quanti problemi ci portiamo dietro e che i nostri atteggiamenti negativi fanno andare male le situazioni esterne. Questo era per lei fonte di molto stupore. Inoltre, non avrebbe mai pensato che i suoi problemi alle gambe potessero dipendere dalla sua situazione di lavoro.

Poi mi fece scoppiare in una sonora risata quando mi disse: “Bravo Andrea, se non ci fossi, bisognerebbe inventarti!”. Come si fa a non ridere con una frase del genere?




***** Ti auguro di lasciar fluire tutte le tue emozioni *****

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